Discreto ed elegante, Isak Andic era un uomo d’affari che preferiva stare lontano dai media nonostante il successo del suo impero: Mango. Presidente non esecutivo dell’azienda di moda di Barcellona da lui fondata nel 1984, l’imprenditore di origini turche non rilasciava interviste e ha parlato raramente con la stampa. Una delle sue ultime sporadiche conversazioni con i giornalisti risale al 2022, quando il brand aprì il suo primo flagship store sulla Fifth Avenue a New York e iniziò una grande offensiva per conquistare il mercato americano. Per Isak Andic, quell’apertura segnò “un passo importante” nel percorso di Mango e ha simboleggiato la realizzazione del suo “grande sogno imprenditoriale”. Perché la storia di Isak Andic è soprattutto quella di un sognatore.
Morto sabato 14 dicembre all’età di 71 anni in un tragico incidente sulle montagne vicino a Barcellona, l’imprenditore nato a Istanbul nel 1953 è arrivato in Catalogna con la sua famiglia ebrea sefardita all’età di 14 anni. Isak Andic dimostrò presto le proprie abilità di commerciante e negli anni ’60 iniziò a vendere camicette in stile hippie provenienti dalla Turchia in una piccola bancarella del mercato in Calle Balmes nella città catalana.
Le origini di un’azienda internazionale
Dopo aver maturato una prima esperienza nel settore attraverso la vendita all’ingrosso e al dettaglio, Isak Andic pone le basi per la costruzione della propria azienda di moda con l’apertura della sua prima boutique nel 1984. Situato al numero 65 del Paseo de Gracia a Barcellona, la store diventa il primo spazio per presentare il nome che farà conoscere il brand a livello internazionale: Mango. Cinque lettere, pronuncia identica in diverse lingue e un concetto semplice e disadorno, nato da un viaggio di Isak Andic nelle Filippine, dove assaggiò per la prima volta il frutto che sarebbe diventato il nome del suo impero.
Con l’aiuto del fratello Nahman Andic e dell’imprenditore Enric Casi, Isak Andic radica la sua azienda in stretti legami con la città di Barcellona, che ospita la sede centrale e il centro di design di Mango sin dalla sua creazione, pur mantenendone invariate le ambizioni di crescita internazionale. In poco più di un decennio, Mango conta già un centinaio di negozi in tutto il mondo. La sua proposta di moda dall’approccio democratico si caratterizza allora per capi dallo stile semplice rivolti al pubblico femminile e dai prezzi accessibili, come l’attività simile che il fondatore di Inditex, Amancio Ortega, stava sviluppando all’epoca dalla Galizia.
A partire dagli anni ’90 e seguendo l’impulso dei Giochi Olimpici di Barcellona del 1992, Mango sogna di diventare una delle catene di moda più importanti del mondo. Oltre allo sviluppo della sua rete di negozi fisici in diverse capitali internazionali, la marca associa la propria immagine a top model mediatiche come Naomi Campbell e Kate Moss o ad attrici del calibro di Scarlett Johansson o Penélope Cruz, con le quali disegna anche una capsule collection, e organizza importanti sfilate di moda.
Contrariamente alla diversificazione in più marchi scelta da altri conglomerati, Mango è rimasto fedele alla sua identità unica quando si è trattato di introdurre nuove linee di business. Nel corso della propria storia, l’azienda ha promosso altre categorie di prodotti oltre al segmento femminile, come quello maschile, in cui si è alleata con figure importanti dello sport, come Zinedine Zidane e Antoine Griezmann, ma anche un’offerta di moda per bambini e adolescenti e di articoli per la casa. La società ha anche sviluppato l’ormai defunta linea di womenswear Violeta, dedicata alle taglie forti.
Un’eredità assicurata
Dopo diversi tentativi di allontanarsi dai vertici della società, Isak Andic ha fatto un passo indietro definitivo dalla direzione dell’azienda riponendo la sua fiducia in Toni Ruiz. Direttore finanziario dell’impresa iberica dal 2015, il dirigente ne è stato nominato Amministratore Delegato nel 2018 e Presidente e Direttore Generale solo due anni dopo. Sebbene l’imprenditore, appassionato di avventure e di navigazione, sia sempre rimasto vicino alla sua azienda e coinvolto nel suo futuro, il passaggio di testimone esecutivo alla guida di Mango era ormai assicurato.
Sul fronte familiare, Isak Andic era padre di tre figli, Jonathan, Judith e Sarah, tutti facenti parte della holding Punta Na, attraverso la quale l’imprenditore controllava le sue aziende. Direttore di Mango Man, Jonathan Andic è membro del Consiglio di Amministrazione della società dal 2012. L’organo direttivo della realtà spagnola era finora presieduto da Isak Andic e composto dal Direttore Generale Toni Ruiz, dal responsabile dell’espansione Daniel López, dalla direttrice finanziaria Margarita Salvans e dai membri indipendenti del consiglio Jordi Canals, Jordi Constans, Jorge Lucaya e Marc Puig.
Quarant’anni dopo l’apertura del primo negozio Mango, l’azienda con sede a Barcellona ha realizzato un fatturato di oltre 3,1 miliardi di euro nel suo ultimo esercizio finanziario ed è arrivata a contare 2.700 negozi in 120 mercati internazionali. Entro il 2026 la società, che impiega 15.500 persone, prevede di raggiungere un fatturato di 4 miliardi di euro e di aprire 500 nuovi monomarca.
Un imprenditore pluripremiato e stimato
Insignito del Premio Regina di Spagna per la sua carriera imprenditoriale proprio nel 2024, Isak Andic ha sviluppato numerose attività nell’ecosistema imprenditoriale e culturale al di là del suo lavoro alla guida di Mango. È stato presidente dell’Instituto de empresa familiar dal 2010 all’aprile 2012, membro del comitato consultivo internazionale della IESE Business School (IAB), della Fondazione degli Amici del Museo del Prado, e poi amministratore della Fondazione Principessa delle Asturie, del Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC), della Fondazione Elena Barraquer e della Fondazione MACBA.
È stato anche vicepresidente del Banco Sabadell e membro del comitato consultivo internazionale della Generalitat de Catalunya e del comitato consultivo per gli investimenti della Turchia. Inoltre, l’uomo d’affari è diventato l’uomo più ricco della Catalogna.
Da Pedro Sánchez a Marta Ortega: la società civile ricorda Isak Andic
Le prime reazioni alla notizia della morte dell’imprenditore sono state immediate. “Isak è stato un esempio per tutti noi. Ha dedicato la vita al progetto Mango, lasciando un segno indelebile grazie alla sua visione strategica, alla propria leadership stimolante e all’incrollabile impegno nei confronti dei valori che lui stesso ha infuso nella nostra azienda. La sua eredità riflette i risultati di un progetto imprenditoriale segnato dal successo, ma anche dalle sue qualità umane, dalla sua vicinanza e dall’attenzione e dall’affetto che ha sempre riservato all’azienda e ai propri team”, ha dichiarato Toni Ruiz, Amministratore Delegato di Mango, in un comunicato, assicurando che: “Sta a noi, e questo è il miglior omaggio che possiamo rendergli, far sì che Mango continui ad essere il progetto a cui Isak aspirava e di cui sarebbe fiero”.
Da parte sua, il presidente del governo di Spagna, Pedro Sánchez, ha riconosciuto il “grande lavoro e la grande visione imprenditoriale” del fondatore di Mango “che hanno reso quest’azienda spagnola leader mondiale della moda”, in un messaggio di cordoglio postato sul suo profilo sul social network X. Sempre su questa piattaforma, il presidente della Generalitat de Catalunya, Salvador Illa, ha dichiarato che l’imprenditore “lascia un segno indelebile” nel settore della moda catalano e mondiale.
Anche altre aziende del settore hanno reso omaggio alla figura di Isak Andic. La Presidente di Inditex, Marta Ortega, ha sottolineato che la forza motrice di Mango “ha segnato un’epoca con il suo esempio”, esprimendo la sua “ammirazione per la grande azienda” da lui fondata. Per l’ereditiera dell’azienda galiziana, la scomparsa di Andic è “una grande perdita per il mondo imprenditoriale spagnolo e per il settore della moda globale”.
Da parte sua, il gruppo moda Tendam (che riunisce marchi come Cortefiel, Springfield e Pedro del Hierro) ha assicurato che Andic “sarà ricordato come uno dei visionari del settore della moda in Spagna”; mentre Thomas Meyer, fondatore di Desigual, ha espresso le sue condoglianze, evidenziando la figura di Isak Andic come leader di “un progetto unico e profondamente trasformativo nel settore della moda spagnolo”, aggiungendo: “Perdo un collega straordinario e apprezzato. Abbiamo creato le nostre aziende nello stesso momento, quarant’anni fa, e la sua carriera e il suo lavoro alla guida di Mango sono esemplari. Condividevamo la stessa visione, quella di promuovere la moda, l’innovazione e la creatività di Barcellona su scala globale”.
Allo stesso modo, l’ex Amministratore Delegato di El Corte Inglés e fondatore di Wow, Dimas Gimeno, ha lamentato su Linkedin la perdita di “una delle figure più importanti e influenti nel mondo della moda e della vendita al dettaglio, in un momento particolarmente propizio per la sua azienda”, insistendo sul fatto che “la visione e la leadership di Isak Andic hanno lasciato un segno indelebile nel comparto, servendo da ispirazione per molti professionisti e imprenditori”.
La famiglia e gli amici più cari di Isak Andic hanno salutato l’uomo d’affari in un evento intimo all’obitorio Les Corts di Barcellona, domenica 15 e lunedì 16 dicembre al mattino. Secondo la società, Mango prevede di tenere un tributo aperto al pubblico per salutare e rendere omaggio al suo fondatore all’inizio del prossimo anno. I dettagli della cerimonia saranno annunciati prossimamente.
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