Nel 2024 tornano a crescere gli investimenti nelle startup italiane

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Tornano a crescere gli investimenti nelle startup italiane nel 2024, invertendo il trend negativo dello scorso anno e segnando un incremento del 13% rispetto al 2023. Il volume di round raccolti nel nostro Paese ammonta a circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, con 181 deal complessivi, in crescita del 10% rispetto ai 164 dello scorso anno.

Il dato positivo non riguarda solo i volumi, ma anche la qualità degli investimenti, con ben sei round che superano i 60 milioni di euro. Tra questi spiccano i 150 milioni raccolti da D-Orbit, settore Space Tech, e i 142,5 milioni di Bending Spoons, ‘ex-startup’ che ha negli ultimi anni acquisito società tecnologiche di dimensione globale confermando la maturazione dell’ecosistema del nostro Paese. Seguono Medical Instrument (101 milioni), Alps Blockchain (100 milioni), Newcleo (87 milioni) e Satispay (60 milioni).

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Sono queste alcune delle principali evidenze emerse nel report realizzato da StartupItalia e presentate a Milano nel corso di SIOS24 Winter: INTELLIGENZE Fatte In Italia (l’ultimo e più importante appuntamento dell’anno con StartupItalia Open Summit) presso Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana.

Si può fare di più

“La buona notizia è che in questo 2024 gli investimenti registrano una crescita, ma si può fare di più. Per attrarre capitali e per intercettare interesse anche a livello internazionale bisogna imparare a fare sistema e ad avere una visione più strategica e non solo tattica”, ha dichiarato Giampaolo Colletti, Direttore di Startupitalia. “Il rafforzamento delle iniziative e l’aumento delle opportunità anche per startup provenienti da regioni storicamente meno rappresentate (o legate a settori non storicamente associati al made in Italy) dimostrano ancora una volta l’ambizione della nostra ricerca in ambito accademico e industriale. È quindi fondamentale consolidare oggi questi risultati per garantire un ambiente che favorisca ulteriormente la crescita nei prossimi anni”.

Il 2024 è stato un anno ricco di avvenimenti di rilievo per il panorama dell’innovazione in Italia, dall’annuncio di nuovi acceleratori come Zest, o fondi di Venture Capital come Italian Founders Fund, alla destinazione da parte di CDP-Venture Capital di un miliardo di euro del Piano Industriale 2024-2028 per favorire lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

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I settori più finanziati

Tra i settori più finanziati spiccano il Biotech e il Fintech, che condividono la vetta della classifica con il 7,3% degli investimenti ciascuno, seguiti dal deeptech (6,63%) e dall’HR tech (5,52%). In forte crescita anche l’intelligenza artificiale e il medtech (4,42%). Da segnalare anche i progressi nel cleantech e greentech (2,1%), che confermano una crescente attenzione verso soluzioni di economia circolare e riduzione degli sprechi energetici.

Le regioni più virtuose

Tra le Regioni italiane, la Lombardia mantiene il primato, attirando il 44,1% dei finanziamenti complessivi, seguita dal Piemonte (14,3%), grazie soprattutto agli investimenti nel comparto della space economy, e dal Lazio (9,9%) e dall’Emilia-Romagna (4,9%). La Campania, pur mantenendo un numero di round invariato rispetto al 2023 (5), continua a salire nella classifica delle startup innovative, con un totale di 1.510 realtà registrate.

Rispondere alle sfide globali

“La crescita registrata nel 2024 testimonia la resilienza e il dinamismo dell’ecosistema italiano delle startup. Non solo abbiamo visto un incremento nei volumi di investimento, ma anche un maggiore interesse verso settori particolarmente strategici per il futuro prossimo”, ha dichiarato Chiara Trombetta, Head of Media & Events di Startupitalia. “Le startup del nostro Paese dimostrano una straordinaria capacità di rispondere alle sfide globali, su temi trasversali come salute e sostenibilità, attraverso i paradigmi dell’AI ma non solo. L’attività di agenzie governative come ITA – Italian Trade Agency, attraverso il programma di accelerazione di startup in Paesi esteri, è fondamentale, ma è ogni attore dell’ecosistema che deve continuare a sostenere e incentivare queste realtà per rafforzare il ruolo dell’innovazione italiana nel panorama internazionale”.

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