Startup italiane: gli investimenti crescono del 13% nel 2024 per un totale di 1,3 miliardi di euro

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Ultim’ora news 17 dicembre ore 17

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Nel 2024, gli investimenti nelle startup italiane tornano a crescere, invertendo il trend negativo del 2023, con un incremento del 13% rispetto al 2023. Il volume totale dei round di finanziamento raccolti nel nostro Paese ha raggiunto circa 1,3 miliardi di euro, distribuiti in 181 operazioni complessive, con un incremento del 10% rispetto ai 164 deal registrati nello scorso anno.

I numeri degli investimenti del 2024
 

Il trend positivo riguarda non solo la quantità, ma anche la qualità degli investimenti, con ben sei round che superano i 60 milioni di euro. Tra questi, spiccano i 150 milioni raccolti da D-Orbit, leader italiano nel settore dello Space Tech, e i 142,5 milioni ottenuti da Bending Spoons, una ex startup che negli ultimi anni ha acquisito importanti realtà tecnologiche di dimensione globale, dimostrando così la maturità dell’ecosistema italiano. Altri round rilevanti includono Medical Instrument (101 milioni), Alps Blockchain (100 milioni), Newcleo (87 milioni) e Satispay (60 milioni).

Questi sono solo alcuni dei principali dati emersi dal report realizzato da StartupItalia, presentati il 17 dicembre durante “Sios24 Winter: Intelligenze Fatte In Italia”, l’evento conclusivo dell’anno di StartupItalia Open Summit, che si svolge a Milano, presso Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana.

Buone notizie, ma si può fare di più 
 

Ma se la buona notizia è che nel 2024 gli investimenti registrano una crescita, secondo il direttore di Startupitalia Giampaolo Colletti, «si può fare di più». Per attrarre capitali e attirare l‘attenzione internazionale, è necessario sviluppare una visione più strategica e imparare a fare sistema, evitando approcci puramente tattici.

In particolare, «il rafforzamento delle iniziative e l’aumento delle opportunità anche per startup provenienti da regioni storicamente meno rappresentate (o legate a settori non storicamente associati al made in Italy) dimostrano ancora una volta l’ambizione della nostra ricerca in ambito accademico e industriale. È quindi fondamentale consolidare oggi questi risultati per garantire un ambiente che favorisca ulteriormente la crescita nei prossimi anni.»
Il 2024 è stato un anno ricco di avvenimenti di rilievo per il panorama dell’innovazione in Italia, dall’annuncio di nuovi acceleratori come Zest, o fondi di venture capital come Italian Founders Fund, alla destinazione da parte di Cdp-Venture Capital di un miliardo di euro del piano industriale 2024-2028 per favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Dove si investe?
 

Tra i settori più finanziati spiccano il biotech e il fintech, che condividono la vetta della classifica con il 7,3% degli investimenti ciascuno, seguiti dal deeptech (6,63%) e dall’Hr tech (5,52%). In forte crescita anche l’intelligenza artificiale e il medtech (4,42%). Da segnalare poi i progressi nel cleantech e greentech (2,1%), che confermano una crescente attenzione verso soluzioni di economia circolare e riduzione degli sprechi energetici.
A livello regionale, la Lombardia conserva il primato, attirando il 44,1% dei finanziamenti complessivi, seguita dal Piemonte (14,3%), grazie soprattutto agli investimenti nel comparto della space economy, dal Lazio (9,9%) e dall’Emilia-Romagna (4,9%). La Campania, pur mantenendo un numero di round invariato rispetto al 2023 (5), continua a salire nella classifica delle startup innovative, con un totale di 1.510 realtà registrate.

«La crescita registrata nel 2024 testimonia la resilienza e il dinamismo dell’ecosistema italiano delle startup. Non solo abbiamo visto un incremento nei volumi di investimento, ma anche un maggiore interesse verso settori particolarmente strategici per il futuro prossimo» ha dichiarato Chiara Trombetta, head of media & events di Startupitalia. «Le startup del nostro Paese dimostrano una straordinaria capacità di rispondere alle sfide globali, su temi trasversali come salute e sostenibilità, attraverso i paradigmi dell’AI ma non solo. L’attività di agenzie governative come Ita – Italian Trade Agency, attraverso il programma di accelerazione di startup in Paesi esteri, è fondamentale, ma è ogni attore dell’ecosistema che deve continuare a sostenere e incentivare queste realtà per rafforzare il ruolo dell’innovazione italiana nel panorama internazionale». (riproduzione riservata)

 

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