Ne parliamo con Luca Bifezzi, alias “il Biffo”, l’uomo dietro le quinte di questa affascinante trasformazione.
1. Chi è Luca Bifezzi e come è arrivato in Val Vigezzo?
Mi chiamo Luca Bifezzi, vengo dal Canavese e proprio lì ho scoperto le mie passioni sportive: snowboard, skateboard e mountain bike. Col tempo, queste passioni sono diventate il centro del mio lavoro. Da circa 15 anni, mi occupo di progettazione e sviluppo di snowpark e bikepark.
Ho iniziato come shaper all’Indian Park Snowpark di Cervinia, per poi collaborare con Doors Snowpark Structures a Bardonecchia. Queste esperienze mi hanno permesso di lavorare su progetti sia in Italia che all’estero, arricchendo la mia visione e le mie competenze tecniche.
L’Ossola è entrata nella mia vita grazie a una proposta del Sando Snowpark, dove ho seguito prima il progetto invernale e poi lo sviluppo del bike park. È stato qui che ho scoperto la Val Vigezzo, “La Valle dei Pittori”. Quando ho concluso la mia esperienza a San Domenico, è arrivata l’opportunità di lavorare con il team di Vigezzo & Friends per sviluppare un progetto bike nella stazione sciistica della Piana di Vigezzo. La bellezza dei paesaggi e il potenziale della valle mi hanno subito conquistato, dando il via al progetto Vigezzo Bike Land.
2. Qual era la situazione al tuo arrivo?
Quando sono arrivato, ero consapevole che il terreno fosse complesso, ma la realtà ha superato le aspettative. Fortunatamente, alcune linee esistevano già, grazie al lavoro di appassionati locali, inclusa una pista che nel 2008 aveva ospitato la finale del campionato regionale di downhill.
Il primo passo è stato armonizzare questi tracciati. Le linee erano molto old school, quindi poco adatte a un pubblico più ampio. Il nostro obiettivo era rispettare il lavoro precedente, ma migliorarne il ritmo e l’accessibilità.
3. Come hai strutturato il lavoro sui trail?
Il lavoro è stato suddiviso in fasi chiare:
- Ripristino: abbiamo reso percorribili i trail esistenti per accogliere i primi biker.
- Esplorazione e connessioni: molte tracce si sovrapponevano o finivano negli stessi punti. Abbiamo mappato le linee, recuperato mulattiere e sentieri storici per creare percorsi più completi e armoniosi. Grazie ai locals, abbiamo mantenuto lo stile originario, modernizzandolo.
- Valorizzazione: abbiamo identificato sezioni chiave per dare a ogni trail un’identità unica.
- Ampliamento: sono state migliorate curve strette, introdotti drenaggi e rinforzate aree soggette a erosione.
- Nuovi percorsi: stiamo lavorando su tracciati più accessibili, con l’obiettivo di renderli pronti per il 2025.
Questa organizzazione ci ha permesso di rispettare il passato, valorizzare il presente e pianificare il futuro.
4. Qual è la visione per il futuro di Vigezzo Bike Land?
Vogliamo trasformare la valle in una meta di riferimento, non solo per gli esperti di downhill, ma anche per cicloescursionisti e appassionati di e-bike. Abbiamo un territorio ricco di varietà e sentieri unici, che attraggono già molti rider europei.
Per abbracciare questa visione, siamo passati da “Piana di Vigezzo Bike” a “Vigezzo Bike Land”, un nome che riflette l’intera valle e non solo la stazione sciistica.
5. Quali strategie comunicative avete adottato?
Quando abbiamo iniziato, la Piana di Vigezzo era percepita come una destinazione estrema. Questo era limitante, quindi abbiamo puntato sul concetto di “sfida stimolante”. I nostri trail non sono difficili, ma allenanti: un luogo dove migliorare la tecnica.
Questa strategia ha funzionato, attirando biker di livello medio-alto che vogliono mettersi alla prova. Per rafforzare il nostro posizionamento, abbiamo iniziato a ospitare competizioni di enduro.
6. Perché l’enduro è stato il vostro punto di partenza?
L’enduro è perfetto per il nostro territorio: racconta la valle e valorizza i trail tecnici e naturali. La maggior parte dei sentieri che abbiamo recuperato si sposa bene con questa disciplina, che attrae biker appassionati di avventura e scoperta.
7. È vero che avete ricevuto i complimenti di Bruni?
Sì, è successo davvero! Nicole, una delle nostre collaboratrici, ha ricevuto un messaggio da Loïc Bruni, ma non sapendo chi fosse, pensava a uno scherzo. In realtà, il campione del mondo aveva sentito parlare di noi dalla nazionale svizzera, che utilizza i nostri trail per gli allenamenti.
8. Chi è il vostro pubblico principale?
Attualmente, il nostro pubblico è composto da biker di livello medio-alto, attratti dalla tecnicità dei trail. Abbiamo anche un buon numero di cicloescursionisti, soprattutto con e-bike, che affrontano i percorsi più impegnativi della valle.
9. Quanto è importante il supporto della stazione sciistica?
Fondamentale. La stazione fornisce infrastrutture essenziali, e ci ha permesso di aprire la stagione con grande flessibilità. Questo sostegno è cruciale per raggiungere obiettivi ambiziosi.
10. Qual è il futuro di Vigezzo Bike Land?
Tra tre anni vedo Vigezzo Bike Land come una realtà conosciuta anche all’estero, con nuovi trail e competizioni internazionali di enduro. Abbiamo in cantiere un trail blu, una gara XC e l’espansione verso altre aree della valle.
Il nostro obiettivo è ampliare il pubblico, offrendo esperienze per rider di tutti i livelli, mantenendo però intatta l’unicità che ci contraddistingue.
Questo è il viaggio di Vigezzo Bike Land: una storia di passione, impegno e amore per una valle straordinaria.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link