Finanziato solo il 15 per cento delle domande per la vita indipendente e cioè 101 sulle 680 domande presentate con l’esclusione quindi di 579 disabili gravi per un finanziamento complessivo di 850mila euro a fronte dei 5milioni 946mila 600 euro necessari a dare copertura a tutte le richieste.
A denunciarlo è la Cgil che chiede subito una soluzione o scatterà la protesta con una prima manifestazione, salvo novità, che ci dovrebbe essere già il 23 dicembre: “siamo pronti a incatenarci al palazzo della Regione”. A dichiararlo sono il segretario della Cgil Abruzzo-Molise Carmine Ranieri e il responsabile regionale Cgil ufficio politiche per la disabilità Claudio Ferrante commentando l’uscita della graduatoria relativa all’assegnazione dei fondi regionali per la vita indipendente che la Regione eroga dal 2012 e che solo l’anno scorso, con un aumento di risorse, aveva raggiunto lo storico risultato di finanziare tutte le domande pervenute.
Un tema su cui era intervenuto nei giorni scorsi più volte anche il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli che si era appellato al presidente della Regione Marco Marsilio perché è a lui che ha chiesto e chiede “un atto di responsabilità”. Non tutto è perduto insomma visto che di bilancio si discute ancora. L’auspicio anche della Cgil è che alla fine la risposta attesa arrivi, ma l’atteggiamento fino ad ora tenuto dalla Regione, denuncia il sindacato “conferma il disinteresse rispetto al problema”.
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“Si è a lungo dibattuto della cosiddetta ‘legge mancia’ e delle risorse che i consiglieri regionali assegnano per finanziare la caccia, i circoli bocciofili e associazioni di varia natura – osservano Ranieri e Ferrante -, ma non sembra esserci la stessa attenzione su una legge regionale che, sulla base di requisiti oggettivi valutati dalle Asl, aiuta le persone con grave disabilità a vivere una vita più dignitosa. A luglio avevamo chiesto una riunione sul tema all’assessore regionale alle Politiche sociali Roberto Sant’Angelo, ma quella richiesta non ha mai ricevuto risposta”.
“Anche nel 2022 e nel 2023 – ricordano – il finanziamento iniziale del fondo per la Vita indipendente era stato insufficiente a soddisfare tutte le richieste, ma l’intervento della Cgil prima e quello dell’assessore Quaresimale e del presidente Marsilio poi avevano consentito di finanziare tutti i progetti di vita indipendente presentati, per un importo di euro 3,5 milioni di euro due anni fa e di ben 4,5 milioni di euro lo scorso anno. Tra l’altro nel 2023 gli interventi da finanziare erano circa 500, mentre nel 2024 sono saliti a 680, cifra che richiede un finanziamento ancora maggiore”, rimarcano.
“L’articolo 13 dello Statuto regionale stabilisce che il consiglio regionale adempie ai compiti previsti dalla Costituzione della Repubblica e dunque è indispensabile attuarne l’articolo 3, secondo cui ‘è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’. Così come le istituzioni della nostra Repubblica sono impegnate all’attuazione dell’articolo 19 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che riconosce l’uguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere in modo indipendente e ad essere incluse nella collettività, con la libertà di scegliere e controllare la propria vita”.
“Come avvenuto negli anni passati ci auguriamo a questo punto, che la politica si attivi immediatamente per trovare una soluzione e reperisca le risorse per finanziare tutte le richieste. Se così non fosse, siamo pronti a protestare insieme ai disabili e alle loro famiglie. Senza una soluzione – concludono Ranieri e Ferrante – promuoveremo per il prossimo 23 dicembre una manifestazione e siamo pronti ad incatenarci davanti alla sede dell’assessorato regionale alle Politiche sociali per rivendicare il diritto alla dignità e ad una vita più serena per le persone affette da disabilità”.
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