Per la Fondazione Carima il 2024 si conclude con un intervento importante sia in termini di impatto sociale che di impegno economico. Si tratta del nuovo piano di donazioni in favore dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, che prevede l’assegnazione di 17 strumentazioni mediche di ultima generazione ai 3 principali presidi ospedalieri provinciali, vale a dire Camerino, Civitanova Marche e Macerata. L’annuncio è stato dato stamattina dal Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Ricci, alla presenza del Vicepresidente della Regione Marche e Assessore con delega alla sanità Filippo Saltamartini e della Direzione Strategica dell’AST di Macerata, nelle persone del Direttore Generale Marco Ricci e del Direttore Sanitario Daniela Corsi. Presenti anche diversi primari delle Unità Operative beneficiarie delle apparecchiature sanitarie oggetto di assegnazione.
«La scorsa estate abbiamo ripreso il proficuo dialogo con i vertici dell’AST di Macerata – ha spiegato il Presidente della Fondazione Carima – e, grazie alla sensibilità del Consiglio di Amministrazione, ne abbiamo condiviso le istanze definendo un piano congiunto di donazioni sanitarie mirate e strategiche. Ha quindi preso avvio, nei mesi scorsi, il complesso lavoro di confronto con le aziende leader di settore per l’acquisto delle tecnologie richieste, portato avanti con grande sforzo e passione dalla nostra struttura supportata dall’Ingegneria Clinica dell’Azienda Sanitaria Territoriale, in particolare dalla figura dell’Ingegner Maria Costantino, che ringraziamo per la determinante e preziosa collaborazione. In questo modo è stato possibile addivenire rapidamente a un programma di acquisti, con tempistiche notevolmente ridotte rispetto ad una gara ad evidenza pubblica, ma riuscendo a spuntare prezzi altrettanto competitivi grazie alle forti scontistiche ottenute».
L’investimento complessivo da parte della Fondazione Carima è di 1.6 milioni di euro in due anni, uno sforzo notevole finalizzato a promuovere un sistema sanitario più equo, efficiente e sostenibile, in grado di erogare ai cittadini prestazioni sanitarie più accurate e di mettere i clinici nella condizione di operare al meglio, scongiurando il rischio di perdere delle professionalità di prim’ordine a vantaggio di altri presidi ospedalieri.
«Un’indagine condotta di recente dall’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) – ha dichiarato il Segretario Generale della Fondazione Carima Gianni Fermanelli – ha evidenziato che molti macchinari utilizzati in ambito ospedaliero per effettuare esami diagnostici producono esiti meno precisi in quanto purtroppo obsoleti. L’analisi fa riferimento in particolar modo alle cosiddette grandi apparecchiature, quali TAC, risonanze magnetiche e mammografi, la cui affidabilità diminuisce sensibilmente superati i 10 anni di vita. In tal senso le Marche risultano invece virtuose, con una delle percentuali di obsolescenza più basse del Paese, e ci piace pensare che il merito sia anche un po’ nostro, che da anni contribuiamo periodicamente al rinnovo delle attrezzature e degli strumenti tecnologici in dotazione agli ospedali provinciali».
Il piano comprende, nel dettaglio, 13 ecotomografi per altrettanti reparti dei citati nosocomi, e 4 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, che sono un angiografo vascolare per l’U.O.C. di Radiologia interventistica dell’ospedale di Macerata diretta dal Dottor Salvatore Alborino, una colonna video laparoscopica per l’U.O.C. di Chirurgia dell’ospedale di Camerino guidata dal Rosolino Dottor Pellerito, un laser ad olmio per l’U.O.C. di Urologia dell’ospedale di Civitanova Marche diretta dal dottor Willy Giannubilo e un ecografo di secondo livello dotato di poltrona ginecologica per l’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata guidata dal Dottor Mauro Pelagalli.
«La Fondazione Carima da sempre è vicina all’AST di Macerata, è un legame di stima e di amicizia che si è consolidato e rafforzato nel corso degli anni. – ha dichiarato il Direttore Generale Marco Ricci – Desidero esprimere non solo un grazie, ma tutta la riconoscenza dell’azienda per la straordinaria e cospicua donazione di oggi, che ci permette di rinnovare le attrezzature sanitarie dei nostri ospedali con strumenti d’avanguardia, di ultimissima generazione, innalzando la qualità dei servizi offerti ai cittadini».
Attraverso le campagne di donazione di tecnologie di ultima generazione ai presidi ospedalieri territoriali, la Fondazione Carima intende anche coniugare innovazione e sostenibilità ambientale, riducendo l’impatto sul pianeta del sistema sanitario. Si calcola infatti che a livello mondiale quest’ultimo sia responsabile di oltre il 4% delle emissioni di CO2, in parte causate dall’obsolescenza delle apparecchiature medicali. L’ammodernamento dei macchinari consente dunque un abbattimento della produzione del gas serra e dei consumi energetici delle strutture nosocomiali.
Il Direttore Sanitario Daniela Corsi ha sottolineato che nel rapporto di collaborazione con la Fondazione Carima non c’è soltanto l’aspetto umano dell’ascolto e dell’accoglienza, ma anche la professionalità per comprendere le necessità dell’azienda sanitaria da un punto di vista tecnico. «Il risultato raggiunto con queste donazioni – ha affermato – è frutto di un allineamento di intenti e di un forte lavoro di squadra. Le apparecchiature donate contribuiranno a portare grande qualità nel lavoro dei medici raggiungendo livelli di eccellenza. La Fondazione Carima, inoltre, nella realizzazione di questo piano sanitario è stata veramente “aziendale” poiché ha coinvolto tutti e 3 gli ospedali di primo livello della provincia di Macerata».
Il Vicepresidente della Regione Marche Filippo Saltamartini ha concluso la conferenza stampa con il suo intervento: «La Fondazione Carima non si preoccupa solo di fare donazioni, ma di donare strumentazioni che servono realmente in una visione unitaria del sistema sanitario locale. Le Marche sono la prima Regione d’Italia, dopo la provincia autonoma di Bolzano, per innovazione tecnologica ospedaliera e queste apparecchiature hanno un valore determinante perché sono in grado di abbreviare i tempi di intervento e quindi di processare un maggior numero di prestazioni. Si tratta di un aiuto molto importante che ci consente di garantire il diritto alla salute alle fasce sociali più deboli. Quello odierno è un passaggio importante, un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato, che va a beneficio della comunità. Sapere di poter contare sulla Fondazione Carima è cruciale per rafforzare al meglio i servizi sanitari offerti ai cittadini».
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