L’AQUILA – Si accende lo scontro politico all’Aquila a seguito della pubblicazione dell’ultima rilevazione de “Il Sole 24 Ore” sulla Qualità della vita 2024, con il capoluogo regionale che perde 13 posizioni rispetto all’anno scorso, classificandosi al 67esimo posto sulle 107 province italiane. (Qui il link)
A gettare benzina sul fuoco il Partito democratico che in una nota ha evidenziato: “Stavolta la nutrita squadra di comunicatori a servizio del sindaco Biondi, lautamente compensata con migliaia e migliaia di euro al mese di fondi pubblici, è rimasta silente. Testa sotto la sabbia, sperando che nessuno si accorgesse dell’ultima rilevazione”.
In risposta è intervenuto direttamente il sindaco Pierluigi Biondi, di FdI, nonché presidente dell’Anci Abruzzo: “Purtroppo non mi stupiscono più le invettive e le ‘grasse’ risate – come dimenticare, del resto, l’esultanza nella chat interna del Pd locale quando Procida ebbe la meglio su L’Aquila per il titolo di Capitale della cultura – , o le visioni parziali e mistificatorie. Spero di sbagliarmi, ma pare che certuni godano di momenti di difficoltà che coinvolgono la comunità e gli aquilani e gioiscano quando qualcosa non funziona e non tutto va come vorremmo che andasse, contribuendo ad alimentare odi e frustrazioni e certamente non offrendo una bella immagine del nostro territorio a scapito di chi ci ha investito e di chi ci crede”.
PD: “DATI IMPIETOSI PER L’AQUILA, MUTI I COMUNICATORI LAUTAMENTE PAGATI”
“L’Aquila è al 105esimo posto per efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile, tra le peggiori in Italia; guarda caso, giusto ieri il centro storico cittadino è rimasto per ore senza acqua e, negli ultimi mesi, le interruzioni – in diverse zone della città – si sono susseguite giornalmente.
E’ al 74esimo posto per ricchezza e consumi, tra le peggiori province italiane per canoni medi di locazione, per inflazione dei prodotti alimentari, per numeri di prestiti contratti pro-capite e per la spesa delle famiglie in beni durevoli. Ciò fa da contraltare a performance positive per ciò che attiene i depositi bancari: significa che si allarga la forbice delle disuguaglianze, con pochi cittadini sempre più ricchi e molti che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.
D’altra parte, L’Aquila è al 76esimo posto in Italia per tasso di mancata partecipazione al lavoro, al 71esimo per tasso di occupazione, addirittura precipita al 93esimo posto per iscrizione di nuove imprese (dato Infocamere). Sono tantissimi i pensionati, in compenso: il rapporto tra popolazione di 65 anni e più e popolazione in età attiva (15-64 anni) è tra i peggiori d’Italia. Scende il numero di laureati.
Le presenze turistiche inchiodano la provincia al 92esimo posto, a smentire la fanfara di chi continua a raccontare una città travolta da flussi inarrestabili.
E che dire dell’emigrazione ospedaliera, del numero di cittadine e cittadini, cioè, che vanno a farsi curare altrove? L’Aquila è all’88esimo posto sulle 107 province italiane. Non ci stupisce, e non stupisce le cittadine e i cittadini: da anni denunciamo lo stato disastroso della sanità provinciale che, a fronte di un debito monstre maturato in questi anni di non gestione della destra, offre servizi sempre più scadenti.
Preoccupante anche il dato sul numero di persone che vivono da sole, in solitudine.
L’Aquila fa registrare dati assolutamente avvilenti per ciò che attiene la raccolta differenziata, la densità di impianti fotovoltaici, l’indice di fragilità urbana, il tasso di motorizzazione – su questo parametro, siamo al 105esimo posto: segno chiaro dell’assenza di politiche sul trasporto pubblico – e per illuminazione pubblica sostenibile (103esimo posto).
Parlando di cultura e tempo libero, poi – ricordate? siamo la città capitale italiana della cultura 2026 – L’Aquila è al 63esimo posto per spesa in cultura, al 68esimo per indice di lettura ma è tra le province d’Italia con il più alto numero di bar e ristoranti.
L’indice di sportività, infine, nella città che si è ‘comprata’ il titolo di capitale italiana dello sport, pone il territorio al 76esimo posto; ironia della sorte, proprio ieri il sindaco dell’Aquila rivendicava gli importanti risultati colti, in questo senso, dalla sua amministrazione.
Purtroppo per lui, i dati parlano chiaro e squarciano il velo della propaganda”.
BIONDI: “QUALCUNO GODE NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA’”
“Nella classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, la provincia dell’Aquila raggiunge un’ottima posizione, la numero 29 sulle 107 italiane, nell’ambito ‘affari e lavoro’ – scalando ben 38 località. Inoltre, la provincia del capoluogo d’Abruzzo, nella classifica nazionale del quotidiano economico, è terza nella graduatoria per ‘start-up innovative’, a testimonianza della grande vivacità intellettuale e del potere attrattivo che negli anni siamo riusciti a costruire, dando voce e spazio a giovani talenti e a investimenti di peso. Dati che ci confortano, nonostante la posizione nella classifica generale rispetto ad alcuni indicatori che hanno subito una flessione.
Precisando che i dati si riferiscono alla provincia nel suo complesso, non ci esimiamo, come accade quotidianamente, a una riflessione sulle strategie da attuare in ogni ambito, in rete con gli altri 107 comuni, per migliorare le prestazioni del territorio che sta lottando per emanciparsi da una condizione di precarietà e fragilità e sta rinascendo.
Purtroppo non mi stupiscono più le invettive e le ‘grasse’ risate – come dimenticare, del resto, l’esultanza nella chat interna del Pd locale quando Procida ebbe la meglio su L’Aquila per il titolo di Capitale della cultura – , o le visioni parziali e mistificatorie. Spero di sbagliarmi, ma pare che certuni godano di momenti di difficoltà che coinvolgono la comunità e gli aquilani e gioiscano quando qualcosa non funziona e non tutto va come vorremmo che andasse, contribuendo ad alimentare odi e frustrazioni e certamente non offrendo una bella immagine del nostro territorio a scapito di chi ci ha investito e di chi ci crede.
Vorrei ricordare loro, al netto di rispettabili e autorevoli indagini statistiche, che il lavoro di chi amministra è quello di condividere, non di erigere muri, di sostenere e non di azzoppare, di accogliere e non di respingere. E di proteggere, non di indebolire. Dimenticando, presi dalle invettive, oltre a quanto già detto che, per esempio, siamo 27esimi per la qualità della vita dei bambini, 25esimi per imprese femminili, siamo cresciuti proprio nell’occupazione femminile del 10% rispetto allo scorso anno. Omettendo che, nel caso del turismo, il trend delle presenze e, dunque, la variazione rispetto allo scorso anno, è tale che ci fa balzare 11esimi in classifica. Chiaro che stabilizzare le presenze richiederà ancora qualche anno, ma, come tutti sanno, abbiamo ereditato il nulla.
Omettendo – sempre perché è meglio indebolire o azzoppare, non si sa per quale causa – che siamo 15esimi per numero di librerie ogni 100mila abitanti o 46esimi per offerta culturale. Una delle cose però che mi rende più orgoglioso della mia comunità è, nonostante tutte le difficoltà e nonostante la negatività che ai detrattori farebbe comodo trasferirci, la fiducia. Il tasso di natalità nella nostra provincia, rispetto allo scorso anno è aumentato del 5,2%.
La fiducia è il sentimento per cui ringrazio gli aquilani, e sono tantissimi, che hanno il coraggio di vivere e di farlo con amore per la propria terra e che mi fa dire che siamo rinati e continueremo a farlo”.
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