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L’arrivo del testo della legge di bilancio nell’aula della Camera era previsto per oggi, 18 dicembre. Bisogna però aspettare la conferenza dei capigruppo della Camera convocata per questa mattina per definire i nuovi tempi. Il rinvio è legato alle riformulazioni degli emendamenti, da parte dei relatori, presentate in commissione Bilancio solo alle 19 del 17 dicembre. La legge di bilancio sarà quindi approvata con molta probabilità dopo Natale. Governo e maggioranza puntano al voto finale a Montecitorio entro venerdì, poi si passerà al Senato. Ma è ancora tutto da vedere.
Ieri sera sono state apportate le ultime modifiche, a partire dal discusso emendamento sull’aumento di stipendio per i ministri non eletti, aumento che è stato poi sostituito da un rimborso. Tra le ultime novità, oltre a un piccolo incremento delle pensioni minime, alle nuove aliquote Irpef, e al taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, ci sono l’Ires premiale, il bonus elettrodomestici e l’anticipo pensionistico con la previdenza integrativa.
Ieri sera si è chiuso l’esame degli emendamenti nella Commissione Bilancio di Montecitorio ed è stato approvato il mandato ai relatori Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia), Maruo d’Attis (Forza Italia), Silvana Comaroli (Lega) e Francesco Saverio Romano (Noi Moderati).
Approvata la riformulazione dell’emendamento che vieta i compensi da incarichi extra-Ue per parlamentari, presidenti di Regione e Provincia e membri del governo. Nel nuovo testo della cosiddetta norma «anti-Renzi» ricompare la stretta sui membri del governo. Gli esponenti del governo, insieme a presidenti di Regione e Province e parlamentari italiani (eletti al Parlamento nazionale e anche a Bruxelles) sono nella nella lista di cariche che non possono accettare, durante il mandato, incarichi che comportino un compenso da paesi extra-Ue. Ma per ministri, viceministri e sottosegretari si prevede un’ulteriore specifica. I membri del governo sono infatti esclusi dalla possibilità, prevista invece per i parlamentari, di poter ottenere un’autorizzazione che li esenti dal divieto fino a un tetto massimo di 100mila euro l’anno di compenso.
Resta anche la norma sulle indennità dei ministri non eletti, ma subisce una variazione: non aumentano gli stipendi dei ministri che non sono parlamentari, proposta che il governo ha ritirato, ma si interviene sui rimborsi spese. Viene introdotto infatti un rimborso per le spese di trasferta solo da e per il domicilio o residenza, per i ministri non parlamentari e non residenti a Roma.
Salta invece del tutto l’aumento dei pedaggi autostradali previsto inizialmente da un emendamento dei relatori. Su richiesta del Partito democratico, il governo ha chiesto il ritiro della proposta che avrebbe comportato un incremento delle tariffe autostradali dell’1,8% nel 2025.
Via libera anche al taglio dell’Ires di quattro punti, dal 24% al 20%, per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili del 2024 e reinvestono in azienda almeno il 30%. Le aziende dovranno anche aumentare gli occupati a tempo indeterminato di almeno l’1% e non devono aver fatto ricorso alla cassa integrazione.
Spuntano anche nuovi bonus, come sempre. Tra le ultime novità, c’è il bonus per l’acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento del vecchio. Stanziata una dotazione di 50 milioni per la misura, fino a esaurimento delle risorse. Il contributo dovrà essere non superiore al 30% del costo dell’elettrodomestico e comunque di un massimo di 100 euro, aumentato fino a 200 euro per le famiglie con Isee entro 25.000 euro.
Confermato il bonus bebè per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025, con un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Ma il nucleo familiare di appartenenza del genitore che lo richiede deve avere un Isee non superiore a 40mila euro annui. Inoltre il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino viene esteso dal 60% all’80% della retribuzione da due a tre mesi.
Rifinanziato il bonus psicologo con un incremento da 8 a 8,5 milioni nel 2025 e nel 2026 e da 8 a 9 milioni nel 2027. E grazie a un emendamento del Pd, ci sono poi 10 milioni di euro nel 2025 per il fondo dedicato a un servizio di sostegno psicologico nelle scuole, istituto in via sperimentale.
Approvato un emendamento della Lega che riguarda le pensioni, prevedendo la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare.
La tassa sulle criptovalute nel 2025 resta al 26% (il testo base la faceva crescere al 42%) per poi salire al 33% dal 2026. Eliminata la no tax area fino a 2mila euro. La web tax invece verrà applicata solo alle grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni.
Spunta poi un aumento di circa 1,4 miliardi (rispetto allo stanziamento di 11,6 previsto dalla finanziaria dello scorso anno) dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina, frutto di una proposta della Lega. La cifra è comunque inferiore rispetto all’incremento di circa 3 miliardi, chiesto originariamente dai leghisti.
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