Francesca Manso, Managing Director BayWa r.e. Power Solutions, ci spiega come trasformare le opportunità normative in vantaggi competitivi.
Quale strategia energetica per il settore commerciale e industriale italiano?
Per le imprese italiane del settore commerciale e industriale (C&I), è il momento di cogliere l’attimo: mai prima d’ora è stato disponibile un ventaglio così ampio di opportunità per adottare energie rinnovabili, abbattere i costi operativi e ottimizzare l’efficienza energetica. Misure come Transizione 5.0, Energy Release, il Decreto FER-X e il Decreto CACER offrono un sostegno economico concreto e immediato per avviare o accelerare il percorso di transizione energetica aziendale.
Tuttavia, non tutte le misure sono ugualmente adatte a tutte le imprese.
È quindi essenziale adottare una strategia ben pianificata e lungimirante, capace di valorizzare al meglio le normative disponibili. Affidarsi a un Partner con competenze specifiche, come un fornitore di servizi e di soluzioni energetiche, diventa fondamentale. Un supporto esperto può aiutare a leggere il contesto, individuare le opportunità più adatte e pianificare strategie precise per massimizzare i risultati. Essere proattivi, informati e strategici, con il giusto accompagnamento, è la chiave per trasformare gli incentivi in risultati concreti e duraturi per il settore C&I.
La Transizione 5.0
La Transizione 5.0 rappresenta una misura significativa per tutte le imprese, finalizzata al potenziamento della capacità di installazione di impianti fotovoltaici. Con una copertura finanziaria di 6,3 miliardi di euro stanziati dal PNRR nell’ambito del programma Repower EU, l’agevolazione, erogata sotto forma di credito d’imposta, è destinata alle imprese operanti in Italia e punta a favorire l’installazione di una capacità fotovoltaica che si stima essere compresa tra 2 e 3 GW nel biennio 2024-2025. L’ottenimento di questo obiettivo sarà strettamente legato alla capacità dei produttori europei di pannelli fotovoltaici di soddisfare l’aumento della domanda.
Energy Release è invece un esempio di meccanismo di supporto costruito per esigenze specifiche. Questa misura, destinata a calmierare la spesa per l’energia elettrica delle imprese energivore, prevede che il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) anticipi per 36 mesi l’energia generata da nuovi impianti rinnovabili, che poi dovrà essere restituita nei venti anni successivi. Per accedere a questo incentivo, è necessario che le imprese installino nuovi impianti di almeno 200 kWp o intervengano su impianti esistenti attraverso revamping o repowering per aumentare la capacità di almeno 200 kWp. Questo incentivo richiede una pianificazione attenta e una valutazione delle risorse a disposizione per assicurarsi che l’impegno a lungo termine sia sostenibile. Non è un’opzione adatta a tutte le imprese, ma può risultare estremamente vantaggiosa per le aziende energivore che intendono ridurre i propri costi energetici.
Normative e decreti possono essere un vantaggio per le imprese
Il Decreto FER-X
Il Decreto FER-X è stato introdotto per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, offrendo incentivi mirati per accelerare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030. Gli impianti che possono beneficiare di questi incentivi includono il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e quelli per il trattamento di gas residuati. Gli impianti con potenza inferiore a 1 MW possono accedere direttamente ai fondi, a condizione che i lavori siano iniziati dopo l’entrata in vigore del decreto e che rispettino il principio del Do No Significant Harm, volto a garantire la tutela ambientale. Per gli impianti con potenza superiore a 1 MW, invece, l’accesso agli incentivi avviene attraverso gare competitive gestite dal GSE (come le aste al ribasso).
La copertura finanziaria, pari a 5 miliardi di euro provenienti dal PNRR, può essere combinata con altri incentivi. Il decreto, nella sua versione definita “Decreto Fer-X Transitorio” i cui incentivi saranno applicabili fino al 31 dicembre 2025, prevede un massimo di 14,65 GW incentivabili per gli impianti sopra 1 MW, suddivisi in 10 GW per il fotovoltaico, 4 GW per l’eolico, e il resto destinato all’idroelettrico e ai gas residuati. Per gli impianti sotto 1 MW, è previsto un contingente massimo di 3 GW. Un ulteriore contingente, si stima di ulteriori 40 GW, sarà poi previsto dalla versione definitiva del Decreto, che regolerà gli incentivi dal 2026 al 2028. Il Decreto FER-X rappresenta un passo cruciale per favorire la transizione energetica e sostenere le imprese e le comunità verso un futuro più sostenibile e autosufficiente.
Opportunità normative, il Decreto CACER
Infine, il Decreto CACER, operativo da gennaio 2024, prevede 5,7 miliardi di euro per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come il solare o l’eolico, inserite in configurazione di autoconsumo per la condivisione dell’energia tra più utenti. La misura è riservata a impianti con potenza fino a 1 MW e, per quanto riguarda le imprese, possono variare a seconda della dimensione dell’impresa e delle loro esigenze energetiche specifiche.
Il Decreto CACER identifica tre tipologie di configurazioni per la condivisione dell’energia rinnovabile: le CER, Comunità Energetiche Rinnovabili; i Gruppi di Autoconsumatori Collettivi e gli Autoconsumatori individuali a distanza. Queste configurazioni sono accomunate da redditività e benefici condivisi; possono beneficiare di incentivi economici per l’energia autoconsumata, con tariffe che possono arrivare fino a 130 €/MWh, oltre alla possibilità di risparmiare grazie alla vendita dell’energia prodotta in eccesso. Questo intervento normativo rappresenta un passo decisivo verso un modello energetico più sostenibile e basato sull’autosufficienza locale.
Ma la panoramica dei sostegni alle aziende non si esaurisce qui: a queste normative si aggiungono infatti diverse opportunità legate ai bandi regionali, oltre che un ulteriore Decreto, annunciato a novembre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che riserva l’utilizzo di 32 milioni di euro a fondo perduto alle PMI che intendono realizzare impianti fotovoltaici o eolici ai fini dell’autoproduzione e autoconsumo industriale.
Ogni misura e ognuna delle normative presentano obiettivi e requisiti specifici che devono essere valutati con attenzione per verificare la loro coerenza con le caratteristiche e le priorità di ciascuna impresa. Affrontare oggi la transizione energetica non significa solo adempiere agli obblighi normativi, ma anche trasformarli in un’opportunità per costruire un futuro più competitivo e sostenibile. Le imprese italiane del settore C&I dispongono finalmente di strumenti economici adeguati per intraprendere o accelerare il loro percorso verso la transizione energetica, a condizione che si affidino a un partner qualificato, capace di guidarle con competenza e visione strategica.
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