possibile conflitto militare con la NATO nel prossimo decennio

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Belusov: i missili americani in Germania raggiungeranno Mosca in 8 minuti. UE: 6 miliardi di euro in aiuti militari per Kiev. CNN: un grande fallimento minaccia le forze armate ucraine a Pokrovsk

L’Europa si fa sempre più terreno di battaglia tra l’Oriente e l’Occidente ed entro i prossimi 10 anni la guerra ibrida potrebbe diventare totale.
Ad annunciarlo è stato oggi il ministro della Difesa russo Andrei Belousov, secondo cui le decisioni del vertice NATO e i documenti dottrinali indicano che nei prossimi anni un conflitto militare tra la Federazione Russa e l’Alleanza è possibile.
Le attività del Ministero della Difesa si basano sui seguenti fattori chiave… garantendo la piena disponibilità per qualsiasi sviluppo della situazione a medio termine, compreso un possibile conflitto militare con la NATO in Europa nel prossimo decennio“, ha affermato durante un consiglio ampliato del Ministero della Difesa russo.
Secondo Belusov, l’iniziativa occidentale diretta ad uno scontro finale sarebbe testimoniata dalle decisioni prese al vertice della NATO tenutosi nel luglio di quest’anno, quando Washington e Berlino hanno concordato di schierare, entro i prossimi 2 anni, missili Tomahawk in territorio tedesco, capaci di raggiungere Mosca in pochi minuti.
Nel luglio di quest’anno, hanno annunciato ufficialmente lo spiegamento di missili americani a medio raggio, fino a 2.400 km, sul territorio tedesco nel 2026. E in futuro, riguardo allo spiegamento di missili ipersonici con un tempo di volo verso Mosca di circa otto minuti”, ha detto Belousov, osservando che, sempre quest’anno, i paesi membri della NATO stanno adottando un nuovo sistema di prontezza al combattimento che prevede lo spiegamento di un gruppo di 100.000 uomini ai confini occidentali della Russia entro dieci giorni, portandoli a 300.000 entro 30 giorni e fino a 800.000 dopo 180.
Gli Stati Uniti inizieranno a distribuire episodicamente le capacità di fuoco a lungo raggio della sua Multi-Domain Task Force in Germania nel 2026, come parte della pianificazione per il posizionamento duraturo di queste capacità. Una volta completamente sviluppate, queste unità di fuoco a lungo raggio convenzionali includeranno SM-6, Tomahawk e armi ipersoniche di sviluppo, che hanno una gittata significativamente maggiore rispetto agli attuali fuochi terrestri in Europa. L’esercizio di queste capacità avanzate dimostrerà l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato e il suo contributo alla deterrenza integrata europea”, viene riportato nella dichiarazione congiunta rilasciata dai due paesi il 10 luglio.
A un simile scenario si era assistito quando i missili Pershing II, progettati per trasportare testate nucleari, furono schierati dall’esercito statunitense nelle basi americane nella Germania Occidentale a partire dal 1983, allarmando l’allora leadership sovietica. Furono ritirati con l’introduzione del Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) nel 1988, da cui Washington si ritirò deliberatamente nel 2019, accusando Mosca di aver violato gli accordi.
La Russia, di tutta risposta, aveva rigettato le denunce statunitensi, firmando anch’essa una legge che sospendeva il trattato, invitando, tuttavia, gli Stati Uniti a firmare una moratoria sul dispiegamento di missili a medio e corto raggio in Europa e in altre regioni. Come recentemente denunciato dal Ministero della Difesa russo, la NATO ha ignorato questa istanza del capo del Cremlino, così come la possibilità di sviluppare misure reciproche per alleviare le preoccupazioni esistenti.
Una scelta strategica, quella statunitense, che sembra dunque dettata soprattutto dall’obiettivo immediato di conseguire un vantaggio tattico sulla Russia, visto che i missili in questione saranno piazzati in Europa, mentre Mosca, al momento, non ha né i mezzi né l’intenzione di posizionare armi a distanze analoghe dagli Stati Uniti.
Il maggiore Brennan Deveraux, uno stratega dell’esercito americano specializzato in artiglieria e guerra missilistica, aveva evidenziato queste criticità in un suo articolo del 28 gennaio 2022 sul sito web di affari militari War on the Rocks, spiegando che il dispiegamento di questi sistemi a medio raggio in Europa potrebbero “minacciare le strutture di comando e limitare la capacità di azione militare russa”.  Mosca avrebbe dunque molto da guadagnare dal tenere in vita il trattato al fine di garantire la sua sicurezza strategica.
“(Gli USA – ndr) continuano a imporre alla comunità mondiale le loro cosiddette “regole”, che cambiano continuamente, distorcendole nel modo che fa loro comodo. Ebbene, in effetti, (per loro – ndr) c’è solo una regola stabile: nessuna regola per coloro che fanno questo… E vengono intraprese guerre ibride contro stati indesiderati, viene perseguita una politica di contenimento“, ha commentato Putin alla riunione allargata del Ministero della Difesa russo.
Intanto l’élite europea non è capace di proiettare altro che scenari apocalittici per il prossimo futuro, sotto l’egida del segretario generale della NATO, Mark Rutte, che ha candidamente invitato a reindirizzare la spesa dai programmi sociali alla difesa per contrastare la “minaccia” proveniente dalla Russia.
Non cede di un passo il sostegno militare all’Ucraina, trasformata ormai in buco nero a fondo perduto, che non fa altro che alimentare l’industria militare. I Paesi UE si sono riuniti oggi per discutere l’approvazione del 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia e per affrontare il nodo cruciale dei 6 miliardi di euro destinati alle forniture di armi, finora bloccati dal veto ungherese. In questo contesto, la già tenue speranza di una tregua natalizia sembra definitivamente svanita, e anche l’ipotesi di un cessate il fuoco “entro l’inverno“, auspicato dalla Polonia, appare sempre più irrealistica.


CNN: un grande fallimento minaccia le forze armate ucraine a Pokrovsk

Nel frattempo al fronte le truppe russe avanzano e si trovano ormai a pochi km da Pokrovsk, la cui perdita da parte ucraina, secondo la CNN, aggraverà ulteriormente la situazione dei militari di Kiev.
La caduta di Pokrovsk (nome ucraino di Krasnoarmeysk, ndr) sotto la pressione delle truppe russe sarà la più grande battuta d’arresto per l’Ucraina negli ultimi mesi e renderà più difficile per l’Ucraina superare le difficoltà, mentre le truppe russe esercitano una forte pressione,” afferma la pubblicazione, precisando che se le forze armate ucraine perdessero la città, ciò potrebbe avere un impatto ancora più forte sulla fornitura di armi americane. 
La leadership della Repubblica popolare di Donetsk aveva precedentemente osservato che Pokrovsk è cruciale per il destino del gruppo delle forze armate ucraine nella regione, in quanto insediamento chiave per rifornire le rimanenti guarnigioni ucraine.
Secondo Forbes, la città è difesa da una linea fortificata di città strategiche – Kostyantynivka, Druzhkivka, Kramatorsk e Sloviansk – nota come la “cintura delle fortezze”. Questa barriera, a detta degli analisti ucraini, rimarrà invalicabile per le forze russe almeno fino alla fine del 2024.

Foto © Imagoeconomica

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