Giubileo in Umbria, don Giovanni Zampa: “Pronti ad accogliere milioni di pellegrini”. E nel 2026 gli ottocento anni dalla morte di San Francesco

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“L’Umbria è l’unica regione al mondo dove il fermento del Giubileo si protrarrà anche al 2026, anno in cui si terranno le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco. Saranno due anni di fede, di lavoro e di accoglienza, di promozione culturale del nostro patrimonio spirituale, dell’arte, dell’economia, di un modo di vivere”. Così don Giovanni Zampa, sacerdote della diocesi di Foligno e coordinatore della segreteria pastorale regionale della Conferenza episcopale umbra presieduta da monsignor Renato Boccardo.
Don Giovanni, il Giubileo non è solo un’opportunità spirituale, ma anche un momento di grande impatto sociale e culturale. Da questo punto di vista, cosa rappresenta per l’Umbria?
Siamo alla vigilia di un evento di portata mondiale che vede la nostra conferenza episcopale particolarmente coinvolta. A Roma è previsto un flusso di oltre 30 milioni di pellegrini provenienti dai cinque continenti, è estremamente realistico  pensare che molti di questi – si parla di una cifra compresa tra i 5 e i 10 milioni – decidano di fare un salto nei luoghi simbolo dell’Umbria, primo fra tutti Assisi anche per la concomitanza con la canonizzazione di Carlo Acutis. Ma particolarmente attenzionate sono anche Orvieto, Cascia, Norcia e tutte le città dell’Umbria legate ai santi.

– Come far fronte a questo incredibile flusso di persone?
Le nostre diocesi arrivano da due anni di preparazione, ognuna ha nominato un proprio delegato che è in costante contatto con Roma per condividere la modalità di lavoro da portare avanti. Ma la febbre da Giubileo sta arrivando ora, nell’imminenza di un evento che per noi durerà due anni perché nel 2026 ricorre il centenario francescano. C’è una macchina che si sta muovendo per accogliere i pellegrini nelle parrocchie, nelle strutture, nelle comunità. Siamo in dialogo con le autorità amministrative, dalla Regione ai Comuni. Muovere tutti questi numeri non è facile, ovviamente c’è anche il massimo coinvolgimento del servizio d’ordine oltre che di tutto il mondo del volontariato.
– Come funzionerà la rete dell’accoglienza?
L’organizzazione sta individuando non solo le strutture di accoglienza ordinarie ma si sta muovendo anche con le autorità per definire le cosiddette modalità di accoglienza povere. Non è semplice perché ci sono numerose normative, soprattutto sulla sicurezza, cui ovviamente anche le parrocchie e le strutture religiose devono attenersi.
– Quali saranno i principali eventi di questo Giubileo?
L’apertura dell’Anno Santo sarà per tutti domenica 29 dicembre. Gli appuntamenti in programma sono tanti. Tra questi, ricordo il Giubileo degli adolescenti che si svolge a Roma dal 25 al 27 aprile e il Giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto per il quale si calcola che ogni diocesi sarà chiamata ad ospitare circa mille ragazzi. L’iniziativa sarà preceduta da alcuni giorni di accoglienza nelle famiglie o nelle strutture delle diocesi limitrofe, come avviene anche in occasione delle Giornate mondiali della Gioventù. E poi ricordo l’evento più grande di tutti, il pellegrinaggio regionale a Roma del 13 settembre con il passaggio della Porta Santa nella basilica di San Pietro. Una giornata in cui tutti i pellegrini dell’Umbria vivranno insieme questo importante momento di comunione, di fede e spiritualità. Molte altre iniziative verranno poi organizzate nelle singole diocesi.

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– Pellegrini di speranza è il tema del Giubileo 2025. Che significa?
Il Pontefice, come riportato nella Bolla di indizione Spes non confundit, ha voluto invitare la Chiesa a riscoprire le radici della speranza. Noi festeggiamo il Giubileo dell’incarnazione del Figlio di Dio che si è fatto un uomo, la nostra speranza non è un sentimento o una buona intenzione, una pacca sulla spalla, la speranza è sapere che Dio è in mezzo a noi, che Dio si è fatto un uomo. Noi camminiamo proprio con questa lieta certezza: non siamo soli, Dio è con noi in un periodo particolarmente complesso della storia.
– L’Anno Santo si chiuderà il 6 gennaio del 2026. Ma non in Umbria
Il 2025 e il 2026 saranno due anni di altissima grazia, di grandissimo lavoro per la nostra regione.  Le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco includeranno eventi religiosi speciali, pellegrinaggi verso luoghi significativi della sua vita, conferenze e molte manifestazioni culturali. Per l’Umbria un momento di enorme importanza, il Giubileo sarà una sorta di prova generale in vista di questo appuntamento.



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