L’edizione 2024 del report sulle startup a impatto sociale e ambientale – StartUp Magazine

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Il numero di startup a impatto sociale e ambientale nel 2024 è cresciuto del 9,0% su base annua, arrivando a 640

Social Innovation Monitor presenta la nuova edizione della ricerca sulle startup innovative con un significativo impatto sociale e ambientale. Il rapporto analizza 10.692 delle 12.953 startup innovative iscritte al registro delle imprese a fine 2023 . Sono state escluse dal campione le startup con più di cinque anni di età, in liquidazione o enti non a scopo di lucro, o che superavano le soglie previste sul valore della produzione oppure non rispettano nessuno dei requisiti di innovatività previsti dalla normativa di riferimento.

Tra queste, sono state individuate 640 startup con un impatto sociale e ambientale significativo, ovvero startup con almeno una qualifica tra quelle di Benefit Corporation, B Corp o Startup Innovativa a Vocazione Sociale (SIaVS). Nel 2023 il numero di startup innovative nel campione è sceso del 9,2%, il secondo calo consecutivo dopo il 2022 (-5,7%). Il gruppo di ricerca, che fa capo al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, stima un ulteriore calo entro la fine del 2024 del -5,6%. « Questo andamento riflette un contesto economico e geopolitico che negli ultimi anni non è stato favorevole alle imprese», commenta in una nota il vicedirettore della ricerca, Alessandro Laspia. – La nostra analisi mostra che le start-up di nuova costituzione sono passate dal 16,8% del totale nel 2020 a solo l’8,0% nel 2023. Ciò si riflette in un’età media che è aumentata, con oltre il 50 percento delle start-up innovative che ora hanno almeno tre anni.

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Nonostante il quadro complessivamente negativo, emerge un dato notevole: mentre le startup tradizionali calano del 12,1 per cento, le aziende a impatto sociale crescono del 9,0 per cento. “La crescita del numero di startup con un impatto sociale e ambientale significativo, in netto contrasto con il calo delle altre startup innovative, testimonia che i valori legati alla sostenibilità e alle tematiche sociali non sono solo una scelta etica, ma anche un modello di business vincente”, afferma Paolo Landoni, direttore ricerche SIM. Le startup che dichiarano ufficialmente il loro impatto positivo attraverso qualifiche ad hoc, come Benefit Corporation o B Corp, rappresentano ormai il 6 per cento del totale, quota raddoppiata dal 2020 (3,1 per cento). Questa crescita parla di un nuovo modo di fare impresa che dimostra resilienza anche in tempi economicamente difficili”.

Sulla base della ricerca svolta, la distribuzione territoriale delle startup innovative non ha registrato variazioni significative, con la quota di startup concentrate nelle prime tre regioni italiane per numero di startup, Lombardia, Lazio e Campania, rimasta stabile al 50,3%. La Lombardia, in particolare, si conferma il principale polo di attrazione dell’imprenditoria innovativa del Paese: è la regione che ospita più startup, con il 28,1% delle startup innovative italiane e addirittura il 40,3% di quelle con un impatto sociale e ambientale significativo.

Le startup con un impatto sociale e ambientale significativo sono caratterizzate da un maggiore coinvolgimento delle donne nelle startup a impatto sociale, con una presenza al vertice (23%) quasi doppia rispetto alle altre startup (13,7%). Nel corso del 2023, il numero di startup innovative con status di Società Benefit ha registrato un incremento a doppia cifra (+19,7%). Ciò evidenzia la crescente popolarità di questa qualifica tra le startup innovative, a scapito della SIaVS (Startup Innovativa a Vocazione Sociale), in calo da diversi anni (-20,2% nell’ultimo anno).

Social Innovation Monitor (SIM) ha inoltre individuato 20 startup italiane con un impatto sociale e ambientale significativo che si sono distinte per aver raggiunto risultati economici significativi nell’ultimo anno. Per confrontare aziende molto diverse, sia per fase di sviluppo che per dimensione, il team di ricerca ha utilizzato una metodologia originale basata su parametri quantitativi quali fatturato, numero di dipendenti e finanziamenti ricevuti, che ha permesso di selezionare le migliori startup italiane a impatto nel 2024. Tra i settori delle migliori startup italiane a impatto sociale e ambientale significativo c’è la salute mentale e il benessere psicologico, in cui operano tre delle migliori startup. Seguono i settori dell’educazione digitale e della sostenibilità ambientale, con due startup.

A quest’ultimo settore appartiene Up2You Srl SB, che si è distinta per una crescita significativa e finanziamenti. Alla presentazione della ricerca, il co-fondatore e direttore, Andrea Zuanetti, ha descritto le attività della start-up, che offre alle aziende servizi di consulenza ambientale all’avanguardia con soluzioni integrate per la sostenibilità aziendale.

La presentazione si è conclusa con un dibattito con Giorgio Ciron, direttore di InnovUp, Giulio Centemero, deputato della Repubblica Italiana, Antonella Grassigli, CEO e co-fondatrice di Doorway Società Benefit, Giorgio Massari, dottorando di ricerca presso il Centro Studi Assolombarda.

Centemero ha illustrato le recenti novità legislative volte a sostenere le startup e le PMI innovative. Le novità toccano diversi aspetti come le detrazioni fiscali, l’esenzione delle plusvalenze reinvestite in fondi dedicati, l’introduzione di un fondo di fondi pubblico-privato per mobilitare risorse finanziarie, e la semplificazione degli strumenti di investimento del venture capital con il rilancio delle Società di Investimento Semplici (SIS) . “Sono misure collegate che vanno in una direzione ben precisa: la creazione di investitori e di fondi, anche piccoli, che garantiscono un afflusso di capitali più costante e ragionato su Startup e PMI Innovative”.

Massari sottolinea l’importanza delle startup innovative per l’economia del Paese, sottolineando che, secondo lo studio condotto da Assolombarda con InnovUp e Fondazione R&I, “le oltre 30.000 imprese transitate nel registro delle startup innovative dal 2012 hanno generato oltre 12,8 miliardi di euro di fatturato al 2023 e 3 miliardi di euro di valore aggiunto, un dato molto importante se si considera che in media l’anzianità di queste aziende è molto bassa. Ma forse il dato più sorprendente è che queste startup o ex startup hanno creato oltre 63 mila posti di lavoro al 2023. Se rapportassimo questo numero all’incremento occupazionale che si è registrato in Italia nel suo complesso dal 2012, questi 63.000 posti di lavoro rappresentano circa il 7,5 per cento dell’incremento occupazionale. Si tratta di una forza lavoro di altissima qualità che può certamente contribuire ad aumentare la produttività delle aziende”.

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Sull’importanza delle start-up con un impatto sociale e ambientale significativo, Grassigli, fornisce la sua prospettiva di investitore: ‘Vedo due punti qualificanti e vantaggiosi per le start-up o le aziende a vocazione sociale o che includono la sostenibilità esplicitamente nel loro modello di business: il primo è il de-risking, il secondo è l’exit. Tutte le normative, non solo italiane ma europee e internazionali, vanno nella direzione di avere un focus su impatto e sostenibilità. È impensabile che tra 3, 4 o 5 anni un’azienda che viene acquisita da una grande azienda corporate non abbia già un’idea chiara di quale sia il suo percorso di sostenibilità o conformità agli SDG. E, quindi, se come start-up hai questo chiaro fin dall’inizio, probabilmente avrai un bacino più ampio di aziende che possono acquisirti tra cinque anni.

Lo studio, condotto dal team di ricerca del Social Innovation Monitor (SIM), si è avvalso della collaborazione di Centro di Competenza per l’Innovazione Sociale (ICCSI), InnovUp, GoBeyond, la piattaforma per l’innovazione responsabile di Sisal, Social Innovation Teams (SIT), Ashoka Italia, Fondazione Giordano dell’Amore Social Venture, Fondazione Giacomo Brodolini e Merakyn Società Benefit ed è consultabile a questo indirizzo web.

Riproduzione: StartupBusiness



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