La pensione di reversibilità rappresenta una misura redistributiva volta a garantire la sostenibilità economica dei familiari superstiti di un pensionato deceduto. Con l’entrata in vigore della rivalutazione del 2025, si presentano implicazioni normative e finanziarie di rilievo, che meritano un’analisi.
Beneficiari della pensione ai superstiti
La pensione di reversibilità, o pensione ai superstiti spetta ai seguenti beneficiari, in ordine di priorità:
- Coniuge superstite, anche separato o divorziato, purché non risposato;
- Figli minori, studenti universitari fino al 26° anno o inabili al lavoro;
- Altri parenti a carico, come nipoti, solo in assenza dei genitori.
La quota erogata varia in funzione del grado di parentela e della composizione del nucleo familiare, seguendo una logica di proporzionalità rispetto alla pensione originaria. La seguente tabella illustra i parametri di calcolo:
Beneficiario | Percentuale della pensione originaria |
---|---|
Coniuge | 60% |
Figlio unico | 70% |
Due figli | 80% |
Tre o più figli | 100% |
Rivalutazione 2025: parametri economici e giuridici
Con decorrenza dal 1° gennaio 2025, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito un tasso di rivalutazione pari allo 0,8%, sensibilmente inferiore rispetto agli anni precedenti (8,1% nel 2023 e 5,4% nel 2024). Questa decisione riflette un rallentamento dell’inflazione e una rinnovata attenzione alla sostenibilità del bilancio pubblico.
L’adeguamento degli importi segue una logica di scaglionamento, come mostrato di seguito:
Fascia di reddito mensile | Da | A | Rivalutazione applicata | Aumento mensile |
---|---|---|---|---|
Fino a 4x minimo INPS | – | € 2.394,44 | 100% | +0,8% |
Tra 4x e 5x minimo INPS | € 2.394,44 | € 2.993,05 | 90% | +0,72% |
Oltre 5x minimo INPS | € 2.993,05 | – | 75% | +0,6% |
Per esempio, una pensione di 1.500 euro lordi mensili beneficerà di un incremento di 12 euro, mentre un trattamento di 3.500 euro vedrà un aumento di 21 euro calcolato su base progressiva.
Pagamento
Nel 2025, le pensioni devono essere accreditate il primo giorno bancabile di ogni mese, seguendo le regole stabilite dalla Legge n. 205/17. Questa normativa prevede che, se il primo giorno del mese cade in un giorno non bancabile (come sabato, domenica o festivo), il pagamento venga effettuato il giorno utile successivo.
Metodologia di verifica e calcolo Personalizzato
Per verificare l’applicazione corretta della rivalutazione, i beneficiari devono seguire i passaggi sottostanti:
- Consultare il cedolino pensionistico fornito dall’INPS;
- Accedere alla sezione “Fascicolo Previdenziale del Cittadino” sul portale INPS;
- Controllare eventuali comunicazioni ufficiali relative agli adeguamenti.
Strumenti di calcolo
Il calcolo personalizzato dell’incremento richiede l’applicazione del tasso di rivalutazione alla base imponibile mensile, seguendo i criteri di scaglionamento. Per pensioni che superano i limiti delle fasce di reddito inferiori, l’importo rivalutato va calcolato separatamente per ciascuna fascia e successivamente sommato.
Esempio pratico:
Importo lordo iniziale | Rivalutazione | Importo aggiuntivo |
---|---|---|
2.000 euro | 0,8% | +16,00 euro |
3.500 euro | 0,6% su eccedenza | +21,00 euro |
Questa metodologia assicura trasparenza e precisione nel calcolo.
Cumulo tra redditi da pensione e da lavoro
La pensione di reversibilità può essere ridotta in presenza di redditi da lavoro percepiti dal beneficiario. Questa riduzione è regolata dall’articolo 1, comma 41, della Legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma Dini). La norma stabilisce che, oltre una certa soglia di reddito personale, l’importo della pensione di reversibilità subisce decurtazioni percentuali. Di seguito le principali regole:
- Esenzione totale:
- Se il reddito personale del beneficiario è inferiore a 3 volte il trattamento minimo INPS annuo (circa € 21.720 nel 2025), la pensione di reversibilità non subisce alcuna riduzione.
- Riduzione del 25%:
- Se il reddito personale è compreso tra 3 e 4 volte il trattamento minimo INPS (circa tra € 21.720 e € 28.960 nel 2025).
- Riduzione del 40%:
- Se il reddito personale è compreso tra 4 e 5 volte il trattamento minimo INPS (circa tra € 28.960 e € 36.200 nel 2025).
- Riduzione del 50%:
- Se il reddito personale supera le 5 volte il trattamento minimo INPS (oltre € 36.200 nel 2025).
Cosa rientra nei redditi personali
Ai fini del calcolo delle soglie di reddito:
- Sono considerati tutti i redditi del beneficiario, al lordo delle imposte, inclusi redditi da lavoro dipendente, autonomo e altre pensioni.
- Non sono inclusi i redditi esenti da imposte, come l’abitazione principale, o alcune prestazioni assistenziali specifiche.
Compatibilità con redditi da lavoro
I redditi da lavoro dipendente o autonomo percepiti dal beneficiario della pensione di reversibilità influiscono direttamente sulla determinazione delle fasce sopra descritte. Tuttavia, i beneficiari possono continuare a svolgere un’attività lavorativa senza perdere il diritto alla pensione, subendo solamente le riduzioni proporzionali stabilite dalla normativa.
Eccezioni alla riduzione
- Nuclei familiari vulnerabili: Se il beneficiario della pensione di reversibilità è l’unico percettore di reddito o ha a carico figli minori, studenti o disabili, la riduzione potrebbe non essere applicata.
- Integrazione al minimo: Per alcuni pensionati con redditi molto bassi, è possibile ottenere un’integrazione fino al valore della pensione minima, indipendentemente dalla presenza di redditi da lavoro.
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