Aree idonee e non alle FER: l’Abruzzo prepara la legge

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La Giunta regionale dell’Abruzzo ha approvato il disegno di legge concernente “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi“, la cui relativa DGR n. 790-C del 3 dicembre 2024 è pubblicata sul Bollettino Ufficiale Ordinario n. 50 del 18 dicembre 2024.

I punti principali del disegno di legge, che consta di 7 articoli, sono i seguenti: individuazione delle aree idonee, soggette a un regime autorizzatorio semplificato; identificazione delle aree non idonee, dove sarà vietata l’installazione di specifiche tipologie di impianti; abrogazione delle precedenti linee guida regionali per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, non più coerenti con la normativa nazionale.

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L’Abruzzo potrà incrementare la propria produzione elettrica da energie rinnovabili di 2,2 Gigawatt.

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Il disegno di legge è stato elaborato con il contributo di un gruppo di lavoro istituito nel marzo 2024, coinvolgendo i principali attori istituzionali e territoriali, tra cui i Dipartimenti regionali, l’ARAP, l’ANCI e l’UPA.

Il provvedimento risponde alle indicazioni europee e alle disposizioni del Decreto Ministeriale del 21 giugno 2024 e del Decreto Legislativo n. 199 del 2021. Entro gennaio 2025, la Regione dovrà definire un quadro chiaro di aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, semplificando i procedimenti autorizzativi e garantendo uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio.

“L’Abruzzo si conferma la prima Regione a statuto ordinario a dotarsi di una norma così innovativa e strategica compiendo un passo decisivo e concreto verso la transizione energetica. Stiamo affrontando una sfida complessa, rispettando gli obiettivi che l’Europa ci indica molto ambiziosi ma altrettanto stringenti. Attraverso il gruppo di lavoro, abbiamo individuato soluzioni che fanno sintesi con equilibrio, ma nello stresso tempo tutto può essere migliorato con i contributi che potranno arrivare dai consiglieri di maggioranza e opposizione, dalle audizioni e dalle indicazioni delle associazioni ambientaliste”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, intervenendo in una conferenza stampa insieme al consigliere delegato Nicola Campitelli, per presentare il disegno di legge. Sono intervenuti anche il Direttore Generale Antonio Sorgi, il direttore del Dipartimento Territorio e Ambiente Pierpaolo Pescara e il dirigente del Servizio Politica energetica, Dario Ciamponi.

“L’obiettivo – ha aggiunto Marsilio – è garantire agli operatori un quadro di certezza per realizzare investimenti rispettosi dell’ambiente e dell’agricoltura di pregio, promuovendo una transizione ecologica che porti risultati tangibili in tempi brevi”.

“Questo progetto di legge – ha spiegato Campitelli – cerca di coniugare un doppio obiettivo: garantire una produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili e tutelare il nostro ambiente quindi il suo ecosistema. Due importanti caratteristiche raggiunte in brevissimo tempo, da un abile gruppo di lavoro, per un territorio come il nostro sottoposto a numerosi vincoli paesaggistici e non solo. Sono sicuro che anche in consiglio si potrà velocemente trovare la medesima sintesi ed equilibrio”.

La lettera del ministro Pichetto Fratin

La Giunta ha richiesto al Consiglio regionale la dichiarazione di urgenza per l’esame e l’approvazione del testo, rispettando così le scadenze previste. Il disegno di legge è approdato in II Commissione Territorio, che il 12 dicembre scorso ha proseguito l’esame. Una lettera intercettata dalle Regioni, inviata dal Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, al collega Calderoli, titolare del Dicastero per gli Affari Regionali, potrebbe garantire tempi più dilatati per l’esame e l’approvazione del PdL. Il limite imposto dal Governo, pena la possibilità dell’attivazione dei potersi sostitutivi, era quello del 2 gennaio 2025. “Vorrei rassicurare gli organi di governo delle Regioni – scrive Fratin – dando tempo congruo per adeguare le proprie leggi alla sentenza del TAR Lazio prevista per il prossimo 5 febbraio”. La nota è stata letta dal presidente Di Matteo in apertura della seduta e condivisa dal consigliere delegato all’urbanistica e territorio, Nicola Campitelli, presente in Commissione per illustrare il disegno di legge. Potrebbero cambiare, dunque, i tempi dell’iter legislativo del provvedimento, garantendo un maggiore spazio di confronto sul tema.



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