13.53 – giovedì 19 dicembre 2024
Sì dell’Aula alla manovra di bilancio della Provincia. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato questa mattina i ddl 45, 46 e 47 che assieme formano la finanziaria: la collegata è stata votata approvata con 19 voti favorevoli e 13 astensioni, la stabilità con 20 sì e 13 no, il bilancio di previsione con 21 sì e 13 voti contrari. Seguirà una nota sui lavori della mattinata.
Sì alla manovra finanziaria della Provincia
I disegni di legge 45, 46 e 47 della Giunta, che assieme formano la manovra
finanziaria della Provincia, sono legge. Sono stati approvati questa mattina dal
Consiglio provinciale di Trento: la collegata con 19 voti favorevoli e 13 astensioni, la
legge di stabilità con 20 sì e 13 no e il bilancio di previsione con 21 sì e 13 voti
contrari. Di seguito si propone una sintesi dei lavori.
Sì alla collegata, ddl 45
La mattinata in Consiglio è iniziata con l’esame della collegata al bilancio, ddl 45.
Dopo la rapida approvazione dei primi cinque articoli (l’1 e il 4 con gli
emendamenti del presidente Maurizio Fugatti), si è passati all’articolo 6, relativo
alla possibilità per le Asuc più grandi di ridurre il quorum necessario per l’elezione
del comitato. Sull’articolo è stato approvato un emendamento di Vanessa Masè
della Civica che prevede che all’amministrazione dei beni comunali di uso civico
può prevedere un ente esponenziale della collettività secondo le Norme in materia
di domini collettivi. Respinto l’emendamento soppressivo dell’articolo di Michela
Calzà (Pd), è stato votato invece all’unanimità quello dell’assessore Mario Tonina.
Approvato l’articolo 7, sull’articolo 8, di modifica della legge provinciale sul
commercio del 2010, la proponente Michela Calzà ha presentato il suo
emendamento soppressivo, respinto. Come si è avuto modo di ribadire, ha detto,
introdurre i nuovi marchi può incorrere in un ulteriore aggravio per le imprese e
comportare ulteriore burocrazia. Bisogna per Calzà intervenire sulla
sburocratizzazione e un marchio non può aiutare nella concorrenza online.
Approvati invece l’emendamento di Fugatti e l’articolo.
Sull’articolo 9, di modifica della legge provinciale sull’artigianato del 2002,
respinto l’emendamento di Michela Calzà. La proposta, ha spiegato prima del voto
la consigliera dem, è abrogativa perché non è chiaro come i contributi proposti a
sostegno degli artigiani possano essere usati per promuovere feste.
L’articolo 12 della collegata riguarda gli interventi a favore dell’economia e
contiene la disposizione che lega la concessione dei contributi alle aziende se i
fornitori di manodopera applicano ai loro dipendenti i contratti di lavoro collettivi.
Nell’articolo si afferma che la Giunta, d’intesa con i sindacati maggiormente
rappresentativi e le rappresentanze dei datori di lavoro, può richiedere alle
aziende che ricevono i contributi una dichiarazione che attesti il rispetto dei
contratti da parte dei subappaltatori. Su questo articolo al comma 4 Walter
Kaswalder (Patt) ha presentato all’Aula un emendamento che allarga alle case di
cura accreditate il riconoscimento delle spese sostenute nell’arco dei trenta mesi
precedenti la presentazione della domanda di contributo. Non si sa il parere della
Giunta, ma sarebbe intelligente poter introdurre il fotovoltaico per le strutture, ha
dichiarato in Aula il consigliere del Patt. L’emendamento è stato respinto (1 sì, 30
no e 1 astenuto). I consiglieri del Pd, Alessio Manica e Michela Calzà, hanno
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presentato un emendamento per abrogare il comma 4 di questo articolo perché
esclude gli investimenti per la transizione ecologica, la tutela dell’ambiente e
l’economia circolare. L’emendamento è stato respinto con 19 no e 12 sì.
Approvato l’articolo 13, si è passati quindi all’articolo 14 che riguarda la gestione
delle cave e comprende anche la creazione di una società in house, attraverso
Trentino Sviluppo e con la partecipazione dei comuni della zona del porfido e
interessati da altre attività estrattive. A questo articolo, con un emendamento,
Lucia Maestri del Pd ha aggiunto un articolo, il 14 bis, sull’apprendistato per le
attività stagionali per i giovani studenti che la Pat dovrà promuovere tra gli
imprenditori che, secondo l’emendamento Maestri, dovranno accollarsi gli oneri di
questi contratti. L’emendamento è stato respinto. Respinto anche l’emendamento
di Alessio Manica.
All’articolo 16, che proroga le politiche straordinarie per la casa la scadenza dei
contratti di locazione Itea fino al 31 dicembre 2025, emendamento di Paolo Zanella
(Pd) che “congela” gli aumenti degli affitti Itea per un anno. Un tema che è stato
tema di trattativa, bocciato, ha detto il consigliere, motivando che il costo sarebbe
di 3 milioni. Ci si augura che così non sia perché sarebbe un costo a carico delle
famiglie, ha detto. L’emendamento è stato respinto. Con un altro emendamento
Zanella, sempre respinto, introduceva una modifica della parte del regolamento
Itea che riguarda le assemblee degli inquilini comprendendo l’obbligo, da parte dei
tecnici della Spa, in assemblee preliminari, di spiegare i contenuti delle scelte che
si devono votare. Sempre riguardo al regolamento Itea emendamento aggiuntivo
del presidente Fugatti (approvato) che permette il diritto di voto in assemblea agli
inquilini e a un loro rappresentante per ciò che riguarda i servizi a rimborso,
comprese le spese di riscaldamento e di condizionamento.
L’Aula ha quindi approvato all’unanimità l’articolo 17. Sull’articolo 18 emendamento
aggiuntivo di Zanella (approvato all’unanimità) che, ha dichiarato il consigliere del
Pd, va a correggere una stortura di legge sul rilascio del tagliando per gli
autoveicoli per le persone con disabilità. Ora la procedura veniva semplificata con
una richiesta di documentazione che valeva anche per il rinnovo, ma non c’era
scritto. Si sana quindi una stortura nella norma e si estende la possibilità anche
per le persone cieche, ha aggiunto.
Approvati in rapida successione gli articoli fino al 24, sull’articolo 25 di modifica
della legge sulle foreste Masè si è detta costretta a ritirare l’emendamento
sull’utilizzo delle strade: chi critica la politica degli slogan, ha detto la consigliera
della Civica, ha fatto uno slogan definendola “la caccia al cervo in macchina”
, non
era così. I cacciatori, ha aggiunto, presiedono la montagna, quando non ci saranno
più loro la montagna sarà morta e se ne pagheranno le conseguenze. Roberto
Paccher (Lega) si è detto indignato dalla speculazione fatta sull’argomento da
qualche consigliere: non ci si vede niente di male, le strade sono state costruite
per essere usate. Non si condivide, ha aggiunto, la battaglia che va a discriminare i
cacciatori che sono custodi del territorio e meritano rispetto. Una ripicca insulsa
nei confronti di una categoria, per Paccher, nata dalla scarsa conoscenza della
materia perché una preda pesa oltre 1,5 quintali. L’emendamento è stato ritirato
per un compromesso, ma si è dimostrato di non conoscere la materia, ha
concluso.
All’articolo 26 con un emendamento firmato da Paccher e Stefania Segnana della
Lega, da Claudio Cia del Misto, Kaswalder del Patt e Masè della Civica viene
introdotto un articolo aggiuntivo che riguarda il mondo della pesca e prevede che
nelle more del decreto del Ministero della transizione ecologica che intende
bloccare la semina della trota fario, perché non autoctona, in Trentino si possa
immettere la specie senza studio di rischio e in deroga alla carta ittica in vigore. La
semina, secondo l’emendamento, non dovrà superare quella del 2021 e non sarà
possibile nei tratti dove viene immessa la trota marmorata. Paccher ha spiegato
che si interviene su un nodo permettendo l’immissione delle trote fario, un tema
di cui si è molto dibattuto, l’emendamento è frutto di uno spiraglio che si è aperto
rispetto alla normativa nazionale. Masè ha ricordato di aver sottoscritto
l’emendamento con grande gioia: si torneranno ad avere le trote fario nei corsi
d’acqua e si tornerà a poter coltivare i corsi d’acqua. Lo Stato ha messo in difficoltà
negli scorsi anni, sono stati anni duri per le associazioni dei pescatori, ha aggiunto:
oggi l’emendamento sarà salutato con grande favore. Roberto Stanchina
(Campobase) ha anticipato di appoggiare l’emendamento: ha raccontato di essere
stato contattato da tanti pescatori a cui ha suggerito di far presentare
l’emendamento dalla maggioranza perché sia approvato e non bocciato. Mirko
Bisesti ha risposto a Stanchina dicendo che non è come indicato dal consigliere di
Campobase. Bisesti ha parlato di una battaglia che va avanti da anni: il consigliere
Cavada nella scorsa legislatura si era adoperato con gli assessori Zanotelli e
Failoni per ciò. Anche Michela Calzà ha confermato il proprio sostegno alla
proposta. L’emendamento è stato approvato all’unanimità.
Votato il mantenimento dell’articolo 27 (c’era un emendamento soppressivo di
Lucia Coppola di AVS), sono stati approvati gli articoli 28, 29, 30, 31, 32 e 33.
Votato quindi il ddl 45. Approvata la collegata con 19 sì 13 astenuti.
Sì alla legge di stabilità, ddl 46
Dopo una breve sospensione, si è passati quindi alla trattazione del ddl 46, di
stabilità.
Sull’articolo 1, che riguarda l’Irap, Paolo Zanella ha presentato tre emendamenti. Il
primo (sottoscritto anche dai capigruppo delle minoranza) con il quale si aumenta
l’imposta di 1,22 percentuali e senza le agevolazioni previste ai datori di lavoro che
non applicano i contratti collettivi e gli accordi territoriali. L’emendamento è stato
respinto. Altro emendamento, sempre a prima firma Zanella, prevede una
riduzione Irap dello 0,5% alle aziende che incrementano il personale a tempo
indeterminato e che aumentano del 10% gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Sempre il consigliere Pd ha presentato un emendamento con il quale si prevede di
aumentare l’aliquota Irap e di togliere le agevolazioni alle imprese che abbiano
violato le norme di sicurezza sul lavoro. Anche questi emendamenti sono stati
respinti.
L’articolo 2, che fissa il tetto dell’esenzione dell’addizionale Irpef, al reddito
annuale di 27 mila euro per chi non ha figli e a 30 mila per chi invece li ha. Inoltre,
per chi guadagna meno di 50 mila euro è prevista una detrazione di 246 euro per
ogni figlio a carico. Paolo Zanella ha ricordato il proprio emendamento che
prevede la deduzione fino a 30.000 per tutti, non solo per chi ha figli: si parla di
redditi che non sono uno stipendio che permette una vita che ha i costi del
Trentino. La scelta politica della maggioranza per risparmiare 6 milioni di euro è
andare contro il ceto medio-basso, ha affermato. Mirko Bisesti ha parlato di un
differenziale che deriva dal periodo 2008-2018 in cui l’Alto Adige cresceva molto di
più del Trentino: un trend che ora si è riusciti a cambiare. Si stanno per Bisesti con
fatica il Trentino sta cercando di recuperare e ne beneficia il Trentino, ma il
differenziale c’è anche per una responsabilità politica. L’emendamento è stato
respinto con 20 no e 13 sì. Approvato l’articolo.
L’articolo 4 proroga gli sgravi Imis. Emendamento dell’opposizione (prima firma
Zanella) che prevede la riduzione dell’aliquota almeno dello 0,2% per chi affitta gli
immobili a famiglie e lavoratori e, per contro, fino all’ 1,6% per gli affitti turistici.
Un emendamento, ha ricordato il primo firmatario, che si ripropone ogni volta
auspicando un confronto col Cal su cui evidentemente non c’è volontà politica.
Sarebbe una delle leve possibili che non c’è la volontà di applicare, ha continuato.
Roberto Paccher ha parlato di un’impronta sovietica disarmante: sull’Irap si diceva
che chi non assume deve avere un appesantimento fiscale. Serve un po’ di rispetto
per le partite Ive, ha aggiunto. Una visione comunista che vuole colpire chi ha una
casa e l’affitta, ha continuato Paccher, ha anticipato il proprio voto contrario e
parlato dell’ostinazione di Zanella nel portare avanti una visione comunista.
Zanella, su fatto personale, ha detto che se fare politica di equità fiscale significa
essere comunisti lo saremo. Il tema è fare politiche di equità fiscale, ha aggiunto.
Se le assunzioni c’erano erano previsti ulteriori sgravi, ha precisato. Sulle case e gli
affitti: l’iniziativa economica privata è per fortuna libera, ma si prevedeva una leva
per i Comuni, sgravi per l’affitto ai residenti. Una politica di equità, ha aggiunto.
Christian Girardi (FdI) ha parlato di una crociata sugli affitti brevi: possono avere
problematiche in alcuni territori trentini, ma su altri rappresentano
un’opportunità. L’emendamento è stato respinto.
Sì agli articoli 5 e 6. Respinto su questo l’emendamento di Kaswalder sulle
minoranze linguistiche.
All’articolo 7 che riguarda la valorizzazione dei valori e dei simboli dell’Autonomia.
Presente un emendamento di Walter Kaswalder volto a favorire, come in Alto
Adige, l’esposizione della bandiera della Provincia anche nei rifugi: approvato
all’unanimità. Sì unanime anche all’emendamento di Maria Bosin (Patt) volto a
colmare un vuoto normativo sull’esposizione della bandiera Pat in forma verticale:
nel contesto dell’Euregio la bandiera della Provincia di Trento viene esposta in
maniera diversa dalle altre altre due. Respinto l’emendamento di Maria Chiara
Franzoia (Pd) che, con un articolo aggiuntivo, prevedeva la creazione di un fondo
per la piccola editoria digitale.
All’articolo 8 approvato l’emendamento sottoscritto dall’assessore Tonina e dai
capigruppo dell’opposizione che prevede una spesa di due milioni di euro per
implementare nuovi modelli organizzativi e aumentare l’attrattività nei confronti
dei medici e dei professionisti della sanità del sistema sanitario trentino.
Francesco Valduga (Campobase) ha ricordato l’ampio ragionamento svolto
sull’emendamento. Per quanto riguarda i medici il Trentino ha bisogno di attrarre:
mettere le specialità mediche che attraggono, avere le specialità mediche e poi
eventualmente fare ragionamenti sul sistema sanitario. Questo recita
l’emendamento, ha ricordato, esprimendo appoggio.
Approvati rapidamente gli articoli 9, 10 (con l’emendamento aggiuntivo del
presidente Claudio Soini, votato all’unanimità), 11, 12, 13.
Sull’articolo 14 erano presenti due emendamenti di Fugatti, approvati
all’unanimità, e un emendamento di Calzà anch’esso approvato all’unanimità. Un
emendamento, ha spiegato la consigliera, per ribadire l’importanza del rimborso
delle spese sostenute anche nelle fasi preliminari dei giudizi, nella fase
pre-processuale nel caso di contenziosi che riguardano i dipendenti.
Ampia serie di emendamenti sull’articolo 15. Su un emendamento del presidente
Fugatti (approvato) Francesca Parolari (Pd) è intervenuta dicendo che si prende
atto di questo incremento di finanziamenti che va a sostenere spese che
sostengono gli enti di secondo grado (la quota C della tabella di finanziamenti alle
scuole di infanzia) e ha auspicato che, così ci sia anche una presa d’atto delle
difficoltà delle scuole dell’infanzia sul finanziamento dell’acquisto di materiali e
generi alimentari che sono stati aumentati senza adeguato aggiornamento. No a
un emendamento di Filippo Degasperi (Onda) sul riconoscimento per docenti
delle scuole musicali. Approvato l’emendamento di Paccher di proroga fino
all’agosto 2025. Sì anche a un emendamento di Degasperi sulle graduatorie dei
docenti della Formazione professionale e l’equiparazione dei corsi di formazione
agli insegnanti delle scuole superiori e le graduatorie per i docenti a tempo
determinato. L’emendamento di Michele Malfer (Campobase) per attuare
interventi nelle aule a favore dei ragazzi con disabilità uditiva è stato. Quello di
Lucia Coppola (Avs) che prevede un’indennità alle insegnanti delle scuole
dell’infanzia per la flessibilità dell’orario e quello sulla progressione economica del
personale Ata e infine quello che chiede la parificazione normativa e economica ai
docenti delle superiori degli insegnati della Fp. Sempre in materia scolastico
l’emendamento di Degasperi con il quale soi prevede un contributo agli insegnanti
delle scuole musicali per l’acquisto di libri e riviste. Infine, l’emendamento di
Filippo Degasperi, che prevede un articolo 15 bis, con il quale si avvia un percorso
di avvicinamento del trattamento dei docenti Fp, stanziando 400 mila euro, con
quelli delle superiori e che prevede una direttiva della Giunta all’Apran per l’avvio
di trattative con il sindacato. Coppola respinto
All’articolo 16 approvati due emendamenti sul benessere familiare di Coppola e di
Lucia Coppola e Lucia Maestri (Pd), per estendere i buoni di servizio per la
conciliazione lavoro-famiglia ai nuclei che hanno un Icef valido per l’assegno unico
provinciale quota B, non superiore a 0,50. Approvato poi l’emendamento di
Parolari che mira a rendere permanente l’assegno di natalità.
Sull’articolo 18 sull’edilizia abitativa emendamento di Coppola per la costituzione
di un fondo per le morosità incolpevoli e quello che prevede che la Pat sostenga la
collocazione delle famiglie che hanno subito uno sfratto in alloggi idonei per
evitare la separazione del nucleo.
Sull’articolo 18 sull’edilizia abitativa, in relazione all’emendamento abrogativo dei
comma 10 e 11 di Manica, Degasperi ha detto che è singolare l’atteggiamento della
Giunta, perché si tratta di emendamenti derivanti da richieste di Itea, proposte
che sembravano condivise e che servivano a fare pulizia nell’applicazione di norme
esistenti. Sfugge il perché del diniego, ha detto. Respinti due emendamenti di
Coppola per la costituzione di un fondo per le morosità incolpevoli e quello che
prevede che la Pat sostenga la collocazione delle famiglie che hanno subito uno
sfratto in alloggi idonei per evitare la separazione del nucleo. Respinto anche un
emendamento di Chiara Maule (Campobase) sul cohousing tra persone con
disabilità, approvato all’unanimità quello di Manica che al comma 9 inserisce il
parere della Commissione provinciale competente e anche quello successivo
sempre a firma di Manica.
Approvato l’articolo 19 relativo all’Università, su cui sono presenti gli emendamenti
aggiuntivi di Walter Kaswalder per l’istituzione di un tutor verso il mercato del
lavoro (respinto), di Paolo Zanella (introduttivo dell’articolo 19 bis, approvato
all’unanimità), Antonella Brunet (Lista Fugatti) per la promozione dei corretti stili
di vita e della prevenzione (approvato all’unanimità).
Sull’articolo 21 respinto (18 no, 4 sì e 10 astenuti) l’emendamento di Kaswalder
relativo alla costruzione di un velodromo: un provvedimento per consentire ai
giovani di fare ciclismo in maniera sicura, ha spiegato il consigliere.
L’articolo 24 ha visto l’approvazione dell’emendamento della Giunta sulla tassa di
soggiorno.
Trattando l’articolo 25, Kaswalder ha ricordato di non essere stato interpellato, la
decenza direbbe di avvisare dell’eventuale parere rosso, ha detto. Ha quindi
presentato il suo emendamento (respinto) sulla possibilità di ampliamento anche
per edifici rurali.
Diciotto gli emendamenti presenti sull’articolo 28 di disposizioni finanziarie.
Respinto quello di Coppola, approvato con voto unanime quello di Eleonora Angeli
(Lista Fugatti) che ha ricordato collegato alla prevenzione sulla violenza sulle
donne e la tutela per le donne. La consigliera ha parlato l’ennesima notizia del
femminicidio letta oggi. Altro emendamento di Angeli sull’autismo che finanzia
quanto previsto dall’odg sull’argomento votato sempre nell’ambito del bilancio:
approvato con voto favorevole unanime. Sì anche all’emendamento di Stefania
Segnana che nella tabella A aumenta per il 2025 la variazione delle autorizzazioni
di spesa della unità di voto 16.01 “Sviluppo del settore agricolo e del sistema
agroalimentare”
.
Il ddl 46 di stabilità è stato approvato con 20 sì e 13 no.
Sì al ddl 47
Infine il ddl 47. Nelle dichiarazioni di voto Francesco Valduga (Campobase) ha
ricordato che le motivazioni espresse nelle scorse giornate al voto contrario
permangono, ma ha sottolineato l’incrementata (dopo l’assestamento) capacità di
lavorare assieme che può far ben sperare per il futuro. Sul metodo comincia a
esserci disponibilità, ma sulle cifre questa rimane assolutamente ancora minima,
ha aggiunto. Mirko Bisesti (Lega) ha rimarcato come la manovra, la prima che
supera i 6 miliardi con il Trentino con un segno positivo, si è ottenuto grazie al
lavoro dei trentini ma anche di chi ha l’onere di governare la Provincia. Anche
Bisesti ha sottolineato l’importanza del confronto tra maggioranza e opposizione
che si è manifestato in queste giornate. Paola Demagri (Casa Autonomia) ha voluto
ringraziare le persone che hanno consentito questo risultato e ha auspicato sia un
avvio a un nuovo metodo che possa addirittura ridurre i tempi la prossima volta.
Un lavoro propositivo e di controllo fatto dalla minoranza, una fetta di trentini sarà
soddisfatta anche perché si sono portate a termine tematiche che non erano
inizialmente presenti in finanziaria. Alessio Manica (Pd) ha affermato che nel
merito l’opposizione non può essere pienamente soddisfatta, ma gli emendamenti
che sono stati approvati hanno, almeno in parte, cambiato alcune linee di fondo in
particolare sul piano sociale, delle politiche familiari e sulla sanità. Sui congedi
parentali ci si ritroverà a breve in Commissione, ha aggiunto prendendo però atto
della trattativa. Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha espresso molta soddisfazione
per la finanziaria che ha definito molto positiva sia per le azioni imminenti, sia di
visione per il futuro. Ha sottolineato la visione su argomenti importanti come
quello urbanistico e delle politiche per la famiglia. Lucia Coppola (AVS) ha detto, al
di là di quanto si è stati o meno accontentati, che gli esiti avuti come alleanza e a
titolo personale non sono cosa da poco, sono dovuti a un dialogo che ha occupato
tanto tempo e che è stato utile e necessario. Il ruolo delle minoranze è stato nel
debito conto. Pro futuro ha chiesto una maggiore attenzione da parte della Giunta
alla parte della discussione generale dove si sono espressi i contenuti che si sono
poi concretizzati negli ordini del giorno. Walter Kaswalder (Patt) ha chiesto per il
2025 a Fugatti che da parte della Giunta ci sia più cortesia e considerazione. Il
consigliere ha ricordato di aver presentato 6 emendamenti e di aver appreso in
aula che 5 non sarebbero stati accolti. Emendamenti trattati sul territorio sui quali
non c’è stata la cortesia di un confronto. Nessuna volontà di fare polemica, ha
precisato, ringraziando gli assessori e rimarcando però la necessità di ascolto di
tutti i 35 consiglieri che lavorano per il territorio. Filippo Degasperi (Onda) ha
detto che questa correttezza nei confronti dei consiglieri deve essere dovuta a
tutti. Si farebbe meno degli emendamenti ostruzionistici, ha detto, ma in passato
ci sono state occasioni in cui senza non si è stati ascoltati. Sono rimaste inevase
molte domande anche poste in discussione generale come il sostegno ai coniugi
separati, il taglio dei fondi per le biblioteche, il voto non può essere positivo, ha
aggiunto. Sugli sgravi Irap: rispetto alla legislatura precedente sono spariti.
Daniele Biada (FdI) ha ricordato che si è partiti con oltre 10.000 emendamenti
ostruzionistici, ma grazie alla mediazione si è riusciti a chiudere anche in anticipo
la manovra finanziaria. Sia la maggioranza che la minoranza hanno ottenuto
risultati: il Trentino può essere soddisfatto della manovra. Auspicabile pro futuro
un ragionamento sul regolamento sull’ostruzionismo, ha detto citando il ddl sul
Corridoio Est. Il presidente Maurizio Fugatti ha ringraziato tutto il Consiglio e a
tutti i consiglieri per il lavoro svolto, che ha visto diverse sensibilità. Grazie per la
mediazione svolta che ha portato a una maggiore condivisione, ha detto il
presidente che ha ringraziato anche la struttura. Ha ricordato di essere stato
assente per un paio di giorni per l’ultimo incontro del percorso tecnico della
revisione dello Statuto. Si ritiene che ci sarà il passaggio alla parte politica nel
mese di gennaio, ha spiegato dando disposizione a eventuali interlocuzioni con la
Commissione competente. Prima del voto, come tutti coloro che sono intervenuti
nelle dichiarazioni di voto, anche il presidente Claudio Soini ha ringraziato tutti
coloro che hanno lavorato per la finanziaria. In sei giorni si è definita la finanziaria:
un buon risultato per una manovra così importante. Ha ringraziato per le
trattative, importanti e un bel segnale verso esterno perché le persone si
aspettano sì momenti di scontro, ma anche di incontro. Soini si è unito alle parole
dei consiglieri intervenuti prima di lui augurando a tutti un Buon Natale e un
positivo 2025.
Il voto: il ddl 47 è stato approvato con 21 sì e 13 no.
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