È stato presentato il report dell’Osservatorio sullo Stato di Salute dell’Edilizia nel Lazio, promosso da Federlazio. Osservatorio che, oltre ad elaborare i dati statistici del settore raccolti da fonti ufficiali (Istat, Anci, Agenzia delle Entrate, ecc…) realizza una ricerca sul campo attraverso un questionario somministrato ad un campione rappresentativo di imprese.
Dati di contesto
Il rapporto ha evidenziato con chiarezza come il settore nel suo complesso sia riuscito a conseguire una crescita nel biennio 2023-2024. Si tratta però di una dinamica ben diversa da quella del biennio 2021-2022, durante il quale non solo era stato recuperato pienamente il terreno perduto nel periodo pandemico, ma si erano conseguiti eccellenti risultati, con livelli di attività, ricavi e occupazione superiori a quelli del 2019.
Nel biennio 2023-2024, la crescita del settore è stata più moderata rispetto al passato, con benefici concentrati principalmente tra le aziende di maggiori dimensioni, attive sia sul mercato pubblico che privato. Queste imprese hanno saputo sfruttare le opportunità legate ai progetti del PNRR e ai preparativi per il Giubileo 2025.
Al contrario, le piccole imprese, più focalizzate sul mercato privato e sulle ristrutturazioni edilizie, hanno subito un rallentamento significativo, con una riduzione delle attività e dei ricavi. Queste aziende, protagoniste del rilancio post-pandemia grazie alla loro flessibilità e alle politiche incentivanti degli ultimi anni, hanno ora risentito di un contesto meno favorevole nel loro specifico segmento di mercato.
Ciò è testimoniato, in primo luogo, dagli andamenti degli indici della produzione edilizia, che in Italia (2022-2023) sono cresciuti di 14,7 punti, per poi calare nel primo trimestre del 2024 e recuperare nei mesi successivi.
All’incremento della produzione è corrisposta una crescita dell’occupazione che, a livello nazionale, nel secondo semestre del 2024 è superiore di oltre 70.000 unità rispetto a quella di fine 2022 (pari a un tasso di crescita del +4,5%) e a livello regionale di ben 20.000 unità (+15,1%).
Nel 2023, il numero di imprese attive nel Paese è sostanzialmente rimasto stabile, sia in Italia (+0,2%) che nel Lazio (+0,1%).
Lo sviluppo del giro d’affari è stato determinato quasi esclusivamente dall’incremento degli investimenti pubblici (+17,3% in Italia), trainati dai progetti del PNRR.
Nel Lazio, su 16,5 miliardi di euro previsti dal PNRR, oltre 5 miliardi sono destinati a investimenti infrastrutturali. A Latina, su un totale di 1,4 miliardi, il 34% ovvero 476 milioni riguardano investimenti infrastrutturali.
Nel decennio 2012-2023, nella provincia di Latina il numero di imprese attive nel settore edile è leggermente in crescita del +4%, raggiungendo nel 2023 un totale di 6.434 unità. Tuttavia, c’è stata una frenata nel 2023 rispetto all’anno precedente, con una diminuzione del -1,4% (-92 unità), sebbene il dato sia superiore a quello del 2012 e abbia recuperato la costante riduzione della base imprenditoriale che si è verificata fino al 2018.
Il numero degli occupati nel 2023 è di 14.800, in recupero dal 2021 ma ancora molto inferiore al 2012, nonostante l’incremento nel 2023 (+58% rispetto all’anno precedente). La variazione 2012-2023 è di -6.600 occupati corrispondente ad una riduzione del -30,8%.
Per quanto riguarda il valore degli investimenti in opere pubbliche avviate nel Lazio, le stime indicano un forte aumento del 42% rispetto al 2022, con un picco di 1,3 miliardi di euro nel 2023.
Tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2024, nel Lazio sono stati incentivati oltre 38.500 interventi per un totale di 9,3 miliardi di euro tramite il Superbonus 110%.
Il mercato immobiliare segna una forte crescita nel Lazio tra il 2012 e il 2022, ma una contrazione tra il 2022 e il 2023, chiudendo con circa 68.000 atti nel 2023.
Nella provincia di Latina, il mercato è cresciuto tra il 2012 e il 2022, in contrazione nell’anno successivo. Nel 2023, con un totale di 5.515 compravendite, si registra una flessione importante del 12,8% rispetto alle 6.322 dell’anno precedente. La serie storica 2023-2012 mostra comunque una crescita del 48%.
Indagine Federlazio
Il 40% delle 200 PMI intervistate nell’indagine condotta da Federlazio ha registrato un incremento delle proprie attività nel corso del 2023 rispetto al 2022, mentre il 27% ha segnalato una flessione. Il saldo complessivo di opinioni si attesta quindi al +13%, in netto calo rispetto al +62% registrato l’anno precedente, segnando una diminuzione di 49 punti.
La crescita significativa del giro d’affari ha riguardato principalmente le imprese con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro, che evidenziano un saldo positivo del +60%, vicino al +65% del 2022. L’analisi dei singoli segmenti di mercato mostra dinamiche positive nei bandi pubblici (saldo +50%) e nell’edilizia alberghiera (saldo +26%). In controtendenza, dopo cinque anni di crescita costante, il comparto delle ristrutturazioni dell’edilizia privata (-8%).
Occupazione e criticità
Sul fronte occupazionale, il 30% delle aziende segnala un aumento del numero di addetti. Tuttavia, continua a rappresentare un problema strutturale la difficoltà di reperimento della manodopera, che coinvolge oltre due terzi delle PMI. Tra i fattori che hanno inciso negativamente sull’andamento delle attività spicca al primo posto la modifica delle norme di accesso al Superbonus 110%, con un punteggio medio di 3,4 su 5. Seguono l’inefficienza burocratica, l’aumento dei vincoli normativi e le complicazioni nelle procedure di aggiudicazione dei bandi.
PNRR e progetti per il Giubileo
Un dato incoraggiante emerge dall’impatto dei progetti legati al PNRR e alle opere per il Giubileo: il 20% delle imprese segnala un incremento significativo delle attività grazie a queste iniziative, mentre un ulteriore 23% ha avviato nuove commesse.
Fondi e investimenti
Il 50% degli imprenditori ritiene che, per raggiungere gli obiettivi del PNRR e migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sia necessario affiancare agli investimenti pubblici anche il contributo dei fondi di private equity.
Previsioni e segmenti di mercato
Guardando alle aspettative per i prossimi mesi, il 33% delle imprese prevede una crescita, mentre il 23% attende una contrazione. Si allarga però la forbice tra le realtà di maggiori dimensioni, con un saldo positivo del 50%, e le piccole imprese, che invece registrano un saldo negativo del 6,7%.
Analizzando i singoli segmenti:
- in crescita risultano gli investimenti pubblici (+43,5%), l’edilizia alberghiera (+33,3%) e le attività di riqualificazione urbana (+16%);
- stabile il comparto delle nuove costruzioni private (-3,8%), con oltre il 65% delle imprese che prevede stabilità;
- in contrazione, invece, le ristrutturazioni del patrimonio edilizio (-18,5%), l’edilizia industriale (-15,8%) e quella commerciale (-9,1%).
Digitalizzazione ed efficienza energetica
In un contesto di evoluzione e cambiamento, assumono un ruolo centrale gli investimenti in digitalizzazione ed efficienza energetica. Più della metà delle imprese (52%) ha già effettuato investimenti per introdurre applicazioni digitali, mentre un ulteriore 7% li ha pianificati.
Direttiva Case Green
Rispetto alla direttiva europea “Case Green”, l’85,2% delle PMI si dichiara d’accordo con l’affermazione secondo cui gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici sono realizzabili solo con forti incentivi e misure di sostegno economico ai proprietari di immobili. La posizione emerge come realistica e pragmatica, con un punteggio medio di 4,48 su 5.
Da segnalare, infine, che oltre il 60% delle PMI è già attivo nel mercato dell’efficienza energetica, avendo sviluppato progetti che hanno avuto ricadute positive sul fatturato.
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