I dati INPS aggiornati su pensioni e servizi assistenza. E stavolta � lo stesso Comitato di vigilanza a lanciare l’allarme

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Finanziamenti e contributi

 


Quali sono i recenti dati Inps resi noti sulle pensioni e i servizi di assistenza? Sono diversi i problemi che oggi l’Italia si trova ad affrontare per le pensioni, sia relativamente agli importi, che sono considerati bassi, soprattutto quelli dei trattamenti minimi, e sia riguardo ai requisiti, che si preparano ad aumentare ancora.

Inoltre, i servizi di assistenza rischiano di diminuire. Le risorse economiche scarseggiano e, dopo le ultime notizie sulla crisi dell’Inps e il timore della tenuta per il pagamento delle pensioni, lo Stato ha già trasferito all’Ente una somma di circa 65miliardi di euro.

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  • Quali sono i recenti dati Inps aggiornati sulle pensioni e i servizi di assistenza
  • Cos’è il Comitato Civ Inps
  • Separare la spesa previdenziale da quella assistenziale, l’obiettivo da tempo rilanciato

Quali sono i recenti dati Inps aggiornati sulle pensioni e i servizi di assistenza 

L’Italia invecchia e i giovani sono sempre meno: si tratta di una situazione che potrebbe sembrare normale ma che in realtà cela molti rischi sulla tenuta previdenziale. E torna centrale la questione della sostenibilità.

Il sistema di finanziamento delle prestazioni pensionistiche è a ripartizione, cioè i contributi ricevuti in un determinato anno vengono usati per pagare le pensioni dello stesso anno, ed è il sistema utilizzato attualmente nella stragrande maggioranza dei regimi previdenziali pubblici obbligatori. 

Se, però, l’importo delle prestazioni erogate supera i contributi versati da lavoratori e imprese si determina uno squilibrio strutturale del sistema che deve essere compensato. Questo avviene generalmente con i trasferimenti dello Stato a carico della fiscalità generale.

Questi trasferimenti permettono, dunque, di garantire sempre il pagamento dei trattamenti pensionistici, senza alcun rischio, anche se non si parla di Inps a rischio fallimento.

Chiariamo, infatti, che si tratta di una situazione, allarmante sì, ma probabilmente passeggera, che fotografa un momento della nostra storia ma destinato (si auspica) a passare.

Dal Rapporto del Civ ‘La natura delle entrate e delle uscite dell’Inps in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni’ è, infatti, emerso che tra il 2013 e il 2023 le entrate contributive dell’Inps sono cresciute del 28% e sono aumentati del 65,8% i trasferimenti all’Istituto dalla fiscalità generale, la Gestione interventi assistenziali, soprattutto per sostenere le nuove prestazioni sociali. 

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Finanziamenti e contributi

 

Nel 2023, i trasferimenti dello Stato per l’assistenza sono stati pari a 164.724 milioni e le entrate contributive hanno raggiunto i 269.152 milioni.

Tali dati si inseriscono in un quadro economico dell’Italia particolarmente complesso, considerando che ad ottobre il debito pubblico è aumentato ancora ed entro la fine dell’anno potrebbe raggiungere il valore record dei 3mila miliardi di euro. 

Stando ai recenti dati comunicati, il primo gennaio 2023 l’età media della popolazione dell’Unione europea ha raggiunto i 44,5 anni, per cui metà della popolazione europea aveva oltre 44,5 anni e l’altra metà meno di 44,5. In 20 anni, la media è salita di 5,2 anni (di 3 mesi l’anno, in media) da 39,3 anni nel 2004. 

All’aumento dell’età media hanno contribuito da una parte un calo della fecondità, dall’altro un aumento della speranza di vita. Nel 2022, l’ultimo anno per cui vi sono dati confrontabili, nell’Unione Europea, il tasso di fecondità è stato di 1,46 figli per donna, il valore più basso dal 2004. Tra i Paesi dove si è registrato un basso tasso di natalità spicca certamente l’Italia.

Per quanto riguarda l’invecchiamento della popolazione, cioè la speranza di vita a 65 anni, nel 2023 la media europea è stata pari a 20,2 anni (21,9 per le donne e 18,5 per gli uomini). Il valore in Italia si è attestato a 21,5 anni.

Nulla di buono prospettano le stime: il calo della natalità e l’andamento della speranza di vita annunciano un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi evidenti per l’equilibrio del sistema previdenziale, soprattutto in presenza di livelli di spesa previdenziale elevati. 

In base alle previsioni Eurostat, però, il tasso di fecondità europeo aumenterà leggermente, anche se molto lentamente, e si stima che raggiungerà il valore di 1,62 figli per donna nel 2070, un livello comunque ben al di sotto della soglia di sostituzione di 2,1 figli per donna. Aumenterà anche la speranza di vita, a 86,1 anni per gli uomini e 90,4 anni per le donne, con una lieve riduzione del divario di genere. 

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Cos’è il Comitato Civ Inps

Il Civ, Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, ha il compito di predisporre le linee di indirizzo generale e gli obiettivi strategici dell’Inps e approvare il bilancio adottato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente.

Separare la spesa previdenziale da quella assistenziale, l’obiettivo da tempo rilanciato

L’unione di spesa previdenziale e spesa assistenziale è ciò che rende il nostro sistema previdenziale insostenibile.

Si tratta di una situazione decisamente negativa acuita da una serie di problemi che il nostro Paese ha da tempo, dall’elevata pressione fiscale (nonostante le misure del governo per allievare i cittadini), il debito alto, una lenta burocrazia e una situazione occupazionale che solo da qualche tempo migliora. 

Per sperare in modifiche concrete, che riescano anche a rendere più sostenibile la spesa dell’Inps, la migliore soluzione, come da tempo di discute, sarebbe quella di separare spesa previdenziale e spesa assistenziale, in modo contenere quest’ultima a vantaggio delle sole pensioni. 


 

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