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TRENTO. La prospettiva è che i lavoratori dipendenti possono contare su un assegno pensionistico del 60% rispetto all’ultima retribuzione, gli autonomi su un importo ancora minore. Una dinamica dettata dalle riforme e dall’aumento dell’aspettativa di vita. In questo panorama la società di Servizi di welfare complementare del Trentino Alto Adige, Pensplan Centrum, punta a sensibilizzare con sempre maggiore forza la popolazione a informarsi per aderire a un fondo pensione e prevenire possibili fragilità che possono emergere in futuro.
“L’obiettivo – commenta Matteo Migazzi, amministratore delegato/Ceo di Pensplan Centrum – è aumentare la cultura previdenziale e la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di costruirsi un piano di previdenza complementare che consenta di prevenire le situazioni di fragilità e di rispondere in anticipo ai bisogni dei cittadini”.
La previdenza complementare è una forma di previdenza volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale in un fondo pensione, in cui affluiscono i versamenti dell’aderente e che vengono investiti sui mercati finanziari secondo precise previsioni normative. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e di capitale.
“Per avere la consapevolezza di quanto sia importante l’adesione ad un fondo pensione è utile rivolgersi ad un esperto previdenziale che possa quantificare il trattamento pensionistico pubblico e simulare il costo e la convenienza di una copertura integrativa”, dice Marco Facchinelli, referente del Settore Pensplan Infopoint di Pensplan Centrum. “Gli sportelli aperti sul territorio in collaborazione con patronati, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e Caf propongono una consulenza personalizzata, neutrale e gratuita sulla situazione patrimoniale di una persona, alla quale viene consegnato un report con la fotografia della sua situazione previdenziale e cosa fare per migliorarla”.
La consulenza previdenziale “non è importante solo al momento dell’adesione a un fondo pensione, ma anche durante la vita lavorativa. E’ importante che il cittadino abbia un punto di riferimento agli sportelli Pensplan Infopoint a cui rivolgersi per un check-up periodico in cui verificare la situazione contributiva, per valutare le opportunità anche fiscali offerte dalla previdenza complementare, o i sostegni previsti dalla Regione. Inoltre con il passare del tempo è opportuno valutare anche la coerenza della linea d’investimento e magari passare a una gestione più prudente con l’avvicinarsi della pensione”.
Il servizio è molto richiesto e negli anni c’è stata una notevole crescita delle consulenze: si è passati dalle 2.246 nel 2020 alle 4.739 nel 2023. L’età media è di 43 anni con una distribuzione piuttosto equilibrata tra le diverse fasce d’età. La strategia di Pensplan Centrum è quella di educare in particolare le giovani generazioni, ma anche di promuovere un’alfabetizzazione nelle donne, al fine di contrastare la disparità di genere in tema di retribuzione e quindi anche di pensione, sia obbligatoria che complementare.
“Ci sono diversi aspetti positivi nel rivolgersi ai nostri sportelli: sono capillari in tutto il territorio regionale. Inoltre si viene assistiti dagli operatori dei patronati, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria o Caf ai quali ci si è già rivolti in passato e in cui spesso si ripone fiducia”, evidenzia Facchinelli. “Un altro vantaggio è che la consulenza è completamente gratuita e neutrale, senza finalità commerciali o di promozione di particolari forme pensionistiche. Si tratta dunque di un servizio super partes ma professionale, preciso e puntuale, che è molto apprezzato dagli utenti”.
Il fondo pensione è un investimento a lungo termine “che va pianificato con attenzione, affinché possa far fronte alle necessità future e garantire una vita più serena”. Ma offre anche dei vantaggi immediati. “Per esempio i notevoli benefici fiscali, che permettono di dedurre dal reddito complessivo i versamenti alla previdenza complementare fino ad un tetto massimo di 5.165 euro all’anno. Anche durante la vita lavorativa il fondo pensione consente di ottenere anticipazioni in situazioni di necessità per spese sanitarie, o per la prima casa e anche un 30% del capitale maturato per ulteriori esigenze”, conclude Facchinelli.
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