Pinqua. “Il Comune di Messina in ritardo, non acquista alloggi né costruisce”

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Il sub commissario Scurria risponde a Basile: “Definanziati 11 mln per il rione Taormina. Il nostro Ufficio viaggia invece a un’altra velocità”

MESSINA – Federico Basile contro Marcello Scurria. Ieri è stato il giorno dello scontro istituzionale fra sindaco di Messina e sub commissario al risanamento. Quest’ultimo non ci sta e, in una conferenza stampa nella sede a Camaro dell’Ufficio che vede il presidente Schifani come commissario, ha criticato l’amministrazione comunale: “Gli atti parlano chiaramente. Da parte nostra c’è stata sempre la massima collaborazione. Chi dirige il Comune dovrebbe riflettere sul fatto che Patrimonio Messina Spa e Arisme non hanno ancora acquistato alcuna casa dei fondi Pinqua. Il mio Ufficio, con i poteri speciali, può procedere a ben altra velocità. Dei 145 milioni previsti, sono stati spesi solo tre milioni e mezzo per la caserma Sabato. In più, sono stati definanziati dalla Regione undici milioni di euro per il rione Taormina. Era un progetto di Arisme, io ero allora presidente, e del Comune. E non sono stati rispettati i tempi. Dei 100 milioni di euro, a disposizione dell’Ufficio del commissario per il risanamento, un solo euro non è stato definanziato. Stiamo galoppando per acquistare. Abbiamo difficoltà a spendere quelli che erano stati previsti per le costruzioni. Sono state progettate nel 2021 e ancora non le abbiamo viste”.

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Problema Pinqua per la scadenza del marzo 2026, “spesi solo i 3 milioni e mezzo della caserma Sabato”

Il problema dunque può essere quello dei tempi per il Pinqua, da spendere entro il marzo 2026. Ha messo in evidenza l’avvocato Scurria: “Per l’acquisto programmato nel 2021, le opere di bonifica e manutenzione circa 14 milioni di euro. Va esclusa la costruzione di quattro palazzi in via Rosso da Messina, che ho sospeso quando mi sono insediato, non essendoci il progetto esecutivo. Fondo Saccà e Fondo Basile, in più, sono progetti importanti e costituiscono circa 20 milioni di euro, rispettivamente 14,5 e 5 milioni”. Poi è tornato sulla polemica: “Ognuno ha il suo stile. Per Basile, nei post su Facebook, tutto il merito del risanamento è delle amministrazioni dal 2018. Ma è giusto che l’Ufficio commissariale abbia collaborato con le istituzioni, pur essendoci una legge che consentiva al commissario d’attrarre tutti i fondi Pinqua. 145 milioni di fondi Pinqua. E, a proposito di danno erariale (l’accusa di Basile per l’acquisto all’asta delle case a Contesse, n.d.r.), ne sono stati spesi, dal 2021, solo tre milioni e mezzo per la caserma Sabato. Non è stato costruito un solo alloggio. Non è stato acquistato un solo alloggio”.

E ancora: “Ho acquistato circa 500 alloggi per il risanamento e fatto stimare circa duemila abitazioni. Da marzo 2023, da sub commissario, circa 200 alloggi sono stati acquistati. Sono stati spesi circa 40 milioni di euro. Nessuno mi ha mai accusato di aver commesso un reato contabile. Mai nessuno si è lamentato”.

“Arisme e Patrimonio Messina ferme al palo negli acquisti di case, il nostro Ufficio ha invece acquistato centinaia di alloggi”

Ha continuato il sub commissario ed ex presidente d Arisme: “Ho partecipato a una conferenza stampa, nel febbraio 2023, nel corso della quale il sindaco ha annunciato che 23 milioni di fondi Pinqua erano a disposizione per l’acquisto di alloggi sul libero mercato. E questa è la situazione nel dicembre 2024. Dei 23, 14 milioni e passa per la Patrimonio Messina spa e più di sette per l’Agenzia per il risanamento. Nel mese di maggio, in un tavolo tecnico, convocato su mia richiesta al Comune di Messina, ho espresso la disponibilità a mettere a disposizione i poteri derogatori per accelerare l’acquisto. Ho suggerito di fare modifiche al bando di Arisme, che è soggetto attuatore dell’ufficio commissariale, non il contrario. La risposta? Acqua fresca. Dopo quattro mesi, senza l’acquisto di un solo alloggio, l’Agenzia ha modificato il bando. Siamo arrivati al dicembre 2024 e né la Patrimonio Messina Spa né Arisme hanno acquistato un solo alloggio. Noi abbiamo acquistato centinaia di alloggi. Abbiamo tolto dalle baracche centinaia di persone. Più di 200 famiglie. Migliaia di persone”.

E ha messo in risalto Scurria: “Pur mantenendo il rispetto istituzionale, che deve essere reciproco, abbiamo fatto di più. Il 28 luglio 2023 ho scritto al sindaco che avrei messo a disposizione i poteri derogatori, attribuiti dalla legge al commissario straordinario (il presidente Schifani, n.d.r.), per velocizzare e chiedere una dettagliata relazione sui fondi Pinqua. Il tutto perché la commissaria per il risanamento pro tempore, la prefetta Di Stani, aveva inserito i fondi Pinqua, come prevede la legge, per il risanamento del Comune di Messina. Oggi si prevede che una parte verrà utilizzata per l’emergenza abitativa ma io sono ben felice di questo. Quella nota non ha mai avuto riscontro ma il 25 agosto 2023, messo alle strette, dato che rione Taormina è una baraccopoli complicata da demolire, il Comunemi mi ha chiesto di esercitare i poteri derogatori. Poteri derogatori per chiedere al Mit (ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) in deroga la rimodulazione dei fondi Pinqua in relazione al rione Taormina. Abbiamo accompagnato, io e Matilde Siracusano, il vicesindaco Mondello al Mit. Io stesso ho sottoscritto la richiesta in deroga per avere la rimodulazione”.

Precisa il sub commissario: “Grazie ai buoni uffici della sottosegretaria e deputata Siracusano, e alla richiesta motivata con i poteri speciali, siamo riusciti a ottenere la rimodulazione. E abbiamo fatto di più: c’era un altro finanziamento al rione Taormina. Si trattava di un progetto da undici milioni di euro, presentato mentre io ero presidente dell’Agenzia per il risanamento. Un progetto del Comune e di Arisme che non si è mai potuto completare. Nell’estate 2023 ho scritto al dipartimento della Regione siciliana, evidenziando che avevo i poteri per riprogrammare le somme. Una ventina di giorni fa è arrivato un provvedimento di definanziamento. Un definanziamento di undici milioni di euro per il Rione Taormina. Erano fondi Cipe e il progetto non è stato realizzato nei tempi previsti. E si è perso il finanziamento regionale per una sessantina di case e me ne dolgo. E il problema oggi sarei io per un acquisto di 1 milione e 300mila? Io agisco sulla base dei tempi dovuti ai poteri speciali assegnati dalla legge. Imparassero, invece, a partecipare alle aste giudiziarie”.

“La rigenerazione urbana con le ex caserme Masotto e Nervesa? Ci siamo messi a disposizione del Comune”

Per Scurria, “la collaborazione istituzionale c’è sempre stata. Senza clamori, una decina di giorni fa, siamo stati, con tre dirigenti del Demanio di Roma e quattro dell’agenzia di Palermo, assieme al Comune di Messina, a fare un sopralluogo alle ex caserme Masotto e Nervesa, tra Bisconte e Camaro. Stiamo lavorando su questo e il Comune ne usufruirà. Abbiamo già restituito, Ufficio commissario e Comune, un protocollo d’intesa, si chiama Piano della città, per sottoscriverlo i primi di gennaio. L’obiettivo? Avere a disposizione un’area importantissima. Si tratta della più grande rigenerazione urbana in Italia dopo Milano. Si tratta di un’idea di quest’Ufficio, che ha rapporti con l’agenzia del Demanio. Mettendoci a disposizione del Comune di Messina, abbiamo dialogato per assegnare velocemente l’immobile dell’ex caserma Nervesa per rimodulare il progetto Bisconte”.

Le case di Contesse all’asta e la lettera di Basile

In sostanza., la tensione covava da tempo ed è esplosa con l’acquisto di 11 lotti di appartamenti finiti e utilizzabili e un lotto di edificio gemello lasciato a rustico da completare, in via Bisignano, a Contesse, nell’ambito del fallimento della ditta Anfa Costruzioni. Il Comune di Messina ha offerto 972mila euro; l’Ufficio commissariale per il risanamento 1 milione 302mila euro. Il sindaco Basile ha scritto al presidente della Regione, Renato Schifani, lanciando l’accusa di concorrenza sleale e di danno erariale di 330mila euro. Accuse respinte al mittente dal destinatario.

Basile: “Delirio d’onnipotenza del sub commissario”

Dopo la controffensiva di ieri di Scurria, stamattina si attende a Palazzo Zanca la conferenza stampa di Basile. Il sindaco, su Facebook, non è stato leggero: per lui il sub commissario è in “delirio d’onnipotenza”. In primo piano il video in cui l’avvocato specifica che “l’Ufficio del commissario per il risanamento non è una partecipata del Comune di Messina. Noi rappresentiamo lo Stato”.

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Queste le parole del primo cittadino: “Purtroppo la poltrona non fa a tutti bene… Il delirio di onnipotenza del sub-commissario per il Risanamento delle baraccopoli di Messina, avvocato Marcello Scurria, si commenta da solo”. Scurria, invece, ieri ha rimproverato al sindaco di “non essere mai andato a trovarlo nella sede a Camaro, tra tanti tagli di nastri”. Oggi il nuovo round.

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