L’imposta di bollo sul conto corrente rappresenta un punto da non sottovalutare nella gestione del denaro per privati e aziende. Apparentemente può sembrare una semplice formalità, ma nella realtà la tassa si ripercuote sulle finanze personali e aziendali. Ecco perché capirne i costi, le modalità di calcolo e le esenzioni si rivela utile per fare scelte consapevoli e ottimizzare la gestione dei risparmi. Scopriamo insieme ogni dettaglio utile in questo senso e alcuni suggerimenti pratici per risparmiare.
I costi dell’imposta di bollo sul conto corrente
L’imposta di bollo sul conto corrente è regolata dal DPR 642/1972 che ne stabilisce l’importo in base all’intestatario. Il costo è di 34,20 euro l’anno per le persone fisiche, spalmato su rate trimestrali da 8,55 euro. Per aziende e soggetti giuridici, l’importo sale a 100 euro annui.
Tali somme vengono prelevate automaticamente dal conto corrente. Banche e Poste ne trattengono l’importo direttamente dal saldo. Alcuni conti, però, non sono soggetti a tale tassa. È il caso di chi ha una giacenza media annua inferiore a 5.000 euro, esentati per legge dal pagamento dell’imposta. Allo stesso tempo, molti conti correnti riservati al pagamento delle pensioni permettono di beneficiari di specifiche agevolazioni.
Ancora oggi, numerose banche offrono ghiotte promozioni per attirare nuovi clienti, proponendo conti correnti esenti dall’imposta di bollo. In alcuni casi l’esenzione è addirittura permanente. Ecco perché leggere attentamente i termini contrattuali consente di evitare sorprese o costi non previsti.
I conti correnti business, destinati a imprese o liberi professionisti, prevedono invece un costo fisso di 100 euro annui. Tale importo, indipendente dal saldo o dalle operazioni effettuate, richiede una valutazione attenta, soprattutto per le piccole attività.
Come si calcola l’imposta di bollo sul conto corrente
Determinare l’importo dovuto è abbastanza semplice. Il calcolo dell’imposta di bollo si basa su due fattori principali: giacenza media annua e tipologia di conto. La giacenza media è il risultato della somma dei saldi giornalieri del conto, divisa per 365 giorni (o 366 negli anni bisestili). Rappresenta la media del denaro disponibile sul conto durante l’anno.
Come anticipato, superare i 5.000 euro di giacenza media rende obbligatorio il pagamento dell’imposta di bollo. Al di sotto di tale soglia, il conto è esente. Nei conti cointestati, la soglia si applica al saldo complessivo.
L’addebito dell’imposta avviene trimestralmente. Così, una persona fisica con giacenza media superiore a 5.000 euro vedrà addebitati 8,55 euro ogni tre mesi, per un totale di 34,20 euro annui. In caso di chiusura anticipata del conto, l’imposta viene calcolata proporzionalmente al periodo di utilizzo. Anche i conti correnti postali seguono regole simili. L’importo e il meccanismo di calcolo restano invariati.
Come risparmiare
Sono diversi i metodi che consentono di ridurre o eliminare l’imposta di bollo sul conto corrente. Se si vuole risparmiare qualche soldo, è sufficiente:
- Mantenere una giacenza media sotto i 5.000 euro: una delle soluzioni più semplici per ridurre l’imposta di bollo;
- Trasferire risparmi su strumenti finanziari alternativi: utilizzare conti deposito, fondi comuni o polizze finanziarie per ridurre la giacenza media e abbattere i costi;
- Scegliere conti bancari esenti dall’imposta di bollo: molti istituti bancari, soprattutto per nuovi clienti, offrono conti senza imposta di bollo. Confrontare le offerte permette di trovare la soluzione più adatta;
- Preferire le banche online: le banche online, grazie ai costi operativi più bassi, offrono spesso condizioni vantaggiose rispetto alle banche tradizionali;
- Utilizzare conti separati per diverse finalità: creare un conto principale con giacenza ridotta per le spese quotidiane e un altro per risparmi o investimenti aiuta a monitorare meglio le spese e limitare i costi;
- Sfruttare alternative per aziende e professionisti: carte conto, conti deposito e servizi di pagamento digitali sono strumenti utili che offrono vantaggi operativi e fiscali, riducendo l’imposta di bollo;
- Monitorare regolarmente il conto e le sue condizioni contrattuali: cambiamenti nelle normative fiscali o nelle politiche bancarie possono influire sui costi. Una gestione attenta e una revisione periodica delle scelte finanziarie aiutano a ottimizzare le spese.
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