Legge di Bilancio alla Camera, approvazione finale con 204 sì

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Pubblicato: 20 Dicembre 2024 12:28
Aggiornato: 20 Dicembre 2024 23:30

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La Manovra di Bilancio oggi venerdì 20 dicembre 2024 in discussione alla Camera. Il voto atteso in serata.

  1. Via libera della Camera: 204 sì

    Via libera finale alla Manovra del governo Meloni. Incassati 204 sì, 110 no e 6 astenuti. Il programma prevede che la legge di Bilancio vada al Senato. Lunedì 23 dicembre sarà annunciata in Aula, per poi sottostare alla commissione Bilancio, che darà il via all’esame. In seguito i lavori riprenderanno dopo le festività di Natale, precisamente il 27 dicembre. Si attende il via libera dell’Aula del Senato per il 28 dicembre.

    Non mancano le polemiche sucessive all’approvazione della nota di variazione al bilancio di previsione dello Stato. L’opposizione si è scagliata contro la sovracopertura da 100 milioni, di cui tanto si è parlato nella giornata di ieri, 19 dicembre. Il governo non ha infatti specificato l’uso di tale somma.

  2. Nota di variazioni approvata

    Il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di variazioni alla legge di Bilancio. La nota evidenzia come siano apportate le modifiche frutto degli emendamenti approvati alla Camera nel corso della discussione parlamentare.

    “Il disegno di legge di bilancio 2025-2027, comprensivo degli emendamenti approvati, attesta il saldo netto da finanziare di competenza a circa 186,9 miliardi nel 2025, a 162,8 miliardi nel 2026 e a 143,2 miliardi nel 2027. (…) Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa risulta pari a circa a circa 247,6 miliardi nel 2025219,6 miliardi nel 2026 e 191,4 miliardi nel 2027”.

  3. Educazione sessuale a scuola

    È giunto il via libera all’emendamento alla Manovra proposto da Più Europa. L’educazione sessuale arriva nelle scuole italiane (o per meglio dire, vi fa ritorno). Verranno stanziati 500mila euro nel corso del 2025 per l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole medie e superiori.

  4. Sicurezza nei porti, approvato l’odg del Pd

    Approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Valentino Ghio (Pd), che mira a potenziale la sicurezza dei lavoratori nei porti. Viene riconosciuta l’incentivazione al pensionamento bloccato da due anni. Al tempo stesso anche il riconoscimento del lavoro portuale operativo come usurante.

    Nel corso del suo intervento a Montecitorio, Ghio ha ricordato il recente e tragico incidente avvenuto nel porto di Genova: “Un lavoratore di 52 anni ha perso la vita durante il turno notturno. Un suo collega è rimasto ferito. Ciò mette in luce l’urgenza di misure più efficaci per garantire la sicurezza dei lavoratori portuali”.

  5. Osservatorio per i cambiamenti climatici: odg respinto

    L’ordine del giorno di Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra) per istituire rapidamente un osservatorio per l’adattamento ai cambiamenti climatici è stato respinto. Si chiedeva inoltre un lavoro per riuscire a individuare delle forme di finanziamento per avviare la calendarizzazione delle azioni d’adattamento. Nel suo discorso ha definito il governo “odiatore seriale della natura”.

  6. Prevenzione tumore al seno: approvato l’odg di Boschi

    Semaforo verde all’unanimità in Aula per l’ordine del giorno presentato da Maria Elena Boschi (Italia Viva). Ci si impegna in questo modo ad adottare ogni misura necessaria alla garanzia dell’immediata attuazione di “progetti sperimentali di rafforzamento dell’adesione e dell’estensione dello screening mammografico per il tumore al seno”. Saranno inoltre garantite delle campagne di screening a titolo gratuito, per tutte le donne d’età compresa tra 45-50 e 70-74 anni.

  7. Odg in favore delle isole: “unanimità”

    È passato l’ordine del giorno a tutela di chi vive nelle isole. Appena due voti contrati. Il governo si impegna ad adottare ogni provvedimento utile a dare attuazione concreta ai principi europei e costituzionali in materia di insularità.

    Nello specifico si procederà a implementare il Fondo nazionale per contrastare gli svantaggi derivanti dalla vita nelle isole. Al tempo stesso ci si impegna ad adottare “ogni misura utile a colmare il divario esistente tra le isole, maggiori e minori, e il resto del territorio nazionale”.

  8. Respinto l’odg a tutela delle detenute madri

    Il PD, nella persona di Michela Di Biase, ha presentato un ordine del giorno in difesa delle detenute madri. L’obiettivo? Una migliore assistenza nelle carceri. Il tutto è stato respinto in Aula. Dinanzi alla richiesta di riformulazione della proposta, si era così espressa: “Un atto di cattiveria”.

    Nell’odg si chiedeva un impegno del governo di Giorgia Meloni ad adottare misure atte a fronteggiare la crisi del sistema carcerario, con particolare attenzione alla salute mentale.

  9. Lega presenta odg contro la “legge anti-Renzi”, poi lo ritira

    La Lega prima presenta e poi ritira un ordine del giorno alla Manovra contro quella che è già stata ribattezzata come “legge anti-Renzi“.

    L’odg, a prima firma Ingrid Bisa, è stato ritirato prima che il rappresentate del governo potesse dare il suo parere. L’atto, oltre a Ingrid Bisa, era stato firmato anche da Simonetta Matone, Davide Bellomo, Jacopo Morrone e Valeria Sudano.

  10. Maggioranza divisa sulle multe ai No vax

    A sorpresa, la maggioranza si è divisa sull’ordine del giorno presentato dalla Dem Simona Bonafè alla Manovra. Un odg che puntava a “garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori” nei confronti dei No vax, “escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate”.

    Hanno votato a favore dell’ordine del giorno almeno 7 parlamentari di Forza Italia, mentre il governo aveva dato parere contrario e il resto del centrodestra aveva votato contro.

  11. M5S: “Una delle peggiori Leggi di bilancio di sempre”

    “Una delle peggiori Leggi di bilancio di sempre”. A dirlo alla Camera, annunciando il voto contrario del suo gruppo, il deputato del M5S Gianmauro Dell’Olio.

    Tra le varie accuse mosse al governo di Meloni, quella di “andare a prendere i soldi ai giovani” e di non aver fatto abbastanza anche per il Sud e i lavoratori. “L’apoteosi però l’avete raggiunta con la norma per aumentare lo stipendio ai ministri e ai sottosegretari non parlamentari” inserita nei giorni scorsi in Manovra.

  12. Rampelli contro le opposizioni cita Tito Livio: “La verità soffre, ma non muore mai”

    “Stupefacente l’opposizione, anche quella che si definisce moderata, che vota contro una Manovra da 30 miliardi che abbassa le tasse. Votate contro il taglio del cuneo fiscale di 18 miliardi, cioè voterete contro una misura che mette soldi nelle tasche degli italiani”.

    L’attacco del vicepresidente della Camera e deputato di FdI Fabio Rampelli.

     

  13. Alle 20 la nota di variazione. Dichiarazioni di voto alle 21 in diretta

    Alle 20 è prevista la nota di variazione. Le dichiarazioni di voto finale iniziano alle 21 in diretta tv, il voto finale dovrebbe arrivare alle 22.30.

  14. In extremis arrivano 1,4 miliardi del RepowerEu per l’efficientamento energetico delle case popolari

    Con un emendamento presentato in extremis, il governo ha inserito nella Legge di Bilancio circa 1,4 miliardi del RepowerEu per l’efficientamento energetico delle case popolari.

  15. In diretta dalla Camera per la fiducia

    In diretta dalla Camera per la fiducia sulla Manovra.

  16. “Una Manovra che non prevede nessuna crescita per il Paese é paradossale”

    Già tantissime le critiche alla Manovra che ha appena incassato il via libera della Camera.

  17. Stanziati 133 miliardi alla sanità pubblica

    In Manovra arrivano 133 miliardi alla sanità pubblica. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha ufficialmente approvato il riparto delle risorse destinate alle Regioni per finanziare il Servizio sanitario nazionale (SSN) nell’anno corrente.

    Il governo Meloni ha stanziato un importo senza precedenti, che rappresenta un “record storico”, “ una cifra mai raggiunta prima” secondo quanto dichiarato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, in occasione di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi, insieme al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

  18. Il governo incassa la fiducia

    Il governo ha incassato la fiducia della Camera posta sulla Manovra 2025, cioè sul disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”. I sì sono stati 211, i no 117.

    I lavori dell’Aula proseguono ora con l’esame degli ordini del giorno. Stasera poi, dalle 20 alle 21, è previsto l’esame della nota di variazione. A seguire, alle 21, arriveranno le dichiarazioni di voto. Il voto finale è atteso per le 22.30.

    Qui le principali novità in Manovra.

  19. In corso la prima chiama sulla fiducia

    E’ in corso nell’aula della Camera la chiama nominale sulla fiducia posta dal Governo sulla Legge di bilancio.

  20. Governo si scusa per il ritardo nei lavori

    A differenza di quanto previsto, non è stato necessario far tornare il testo in commissione per questioni tecniche. Un po’ a sorpresa il governo Meloni è riuscito a trovare un accordo di massima su una sorta di sovracopertura, di circa 100 milioni sia per il 2025 che per il 2026.

    Il ministro ai Rapporti con il Parlamento ponendo la fiducia si è scusato personalmente e a nome del governo “per il ritardo con cui sono iniziati i lavori” slittati prima alle 13 di di ieri e infine a questa mattina alle 11.

  21. Manovra, stasera il voto definitivo alla Camera

    Oggi venerdì 20 dicembre si vota la fiducia al testo della Manovra 2025 posta ieri dal governo. Se non ci saranno rallentamenti, in serata, probabilmente verso le 22.30, ci sarà il voto finale sul testo.

    Poi la palla passa al Senato per la seconda lettura: le discussioni inizieranno lunedì 23 in commissione, mentre l’ok definitivo è previsto tra Natale e Capodanno. Secondo diverse fonti e secondo quanto anticipato dallo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il voto definitivo potrebbe già arrivare tra il 27 e il 28.





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