Per Alberto Aufiero di Assidil, il dimensionamento scolastico nella provincia di Campobasso lascia perplessi

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CAMPOBASSO – La scelta della Provincia di Campobasso che ha deciso di proporre alla Regione Molise il suo piano di dimensionamento scolastico per Alberto Aufiero, coordinatore nazionale Settore Scuola Assidil (Associazione Sindacale Difesa Lavoratori) «lascia perplessi nella parte in cui “decide” di sopprimere l’Istituto Comprensivo “Colozza” di Campobasso inglobandolo nell’Istituto “D’Ovidio” sempre del capoluogo.

La lettura di questo provvedimento merita certamente di più che una semplice levata di scudi, che pure va fatta, da parte di tanti soggetti subito accorsi per mostrarsi indignati per la proposta, e va visto nell’ottica di quanto la nostra regione sta per subire a seguito dello scellerato decreto interministeriale 127/2023 che stabilisce la chiusura di presidenze e segreterie in scuole che non rispettino determinati criteri.

E proprio dei criteri bisogna discutere, non tanto di cosa sia giusto o meno, né di come il Governo decida di spendere o risparmiare i soldi pubblici, dal momento che gli enti regionali si trovano nella condizione di dover semplicemente applicare quanto regolamentato, seppur poco condivisibile in una regione come la nostra che certamente avrebbe bisogno di presìdi scolastici per garantire un buon funzionamento delle attività, poco gestibili con la creazione di nuove e gigantesche istituzioni.

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Ma restiamo sulla proposta della Provincia di Campobasso che opta per l’accorpamento dell’I.C. Pallotta di Bojano con l’IIS Radice Lombardo sempre di Bojano creando un nuovo, l’ennesimo Omnicomprensivo: nel Molise già ce ne sono 8, sono regolati del DPR 233/98 e possono riguardare solo località (piccole isole, comuni montani, aree con specificità etniche e linguistiche) che si trovino in condizioni di particolare isolamento…..ora, sostenere che Bojano si trovi in tali condizioni sembra più una forzatura o forse un tentativo di isolare davvero il comune bifernino.

Altro Istituto accorpato proposto è il Boccardi-Tiberio da aggregare al Professionale “F. di Svevia”, entrambi di Termoli: nello specifico, dunque, un istituto con più indirizzi tecnici assorbito da un professionale…..un bel fritto misto tra alberghiero, nautico, amministrazione-finanza-marketing, turismo e geometra che sicuramente servirà “per aggiornare la scuola italiana agli standard europei” e consentire un primo esempio del nuovo progetto sperimentale di filiera formativa tecnologica-sperimentale molto cara al Ministro Valditara ed al Governo.

Visto che non sapeva come intervenire dal punto di vista organizzativo la Provincia decide di “chiudere” anche l’Istituto Comprensivo di Petacciato stabilendo che, per quanto attiene alla nuova dislocazione dei plessi, si vedrà più in avanti …. ciò a ridosso degli open days e della programmazione relativa alle iscrizioni 2025/26, tra l’incredulità dei genitori che non sanno ancora con quale Istituzione andrà il plesso in cui studiano i propri figli.

La proposta più assurda però la Provincia di Campobasso l’ha riservata al termine della dibattutissima riunione decidendo di proporre la soppressione dell’autonomia scolastica dell’I.C. Colozza di Campobasso aggregandolo all’I.C. D’Ovidio. In questo caso abbiamo una scuola più grande aggregata ad una più piccola, senza rispettare nemmeno i criteri generali fissati dalla Giunta Regionale e relativi alla popolazione scolastica, all’andamento delle iscrizioni, alla disponibilità di spazi ed attrezzature, ecc. ecc., giungendo a prevedere, dunque, un unico Istituto Comprensivo di 1500 alunni e circa 300 unità di personale, lasciando nel capoluogo istituti con meno iscritti così come in alcuni piccoli centri, tutti “salvaguardati” dalla presenza di un politico di riferimento.

Dunque, bisogna decidere se vogliamo considerare la proposta della Provincia di Campobasso come un errore marchiano ovvero come l’ennesima dimostrazione di accontentare politicamente alcuni personaggi o partiti, il tutto senza tenere in alcuna considerazione la delibera del 5 novembre u.s. dell’intero Consiglio comunale di Campobasso contrario a subire un’altra soppressione dopo quella dell’Istituto Pilla dello scorso anno.

Il tutto passa adesso alla Regione Molise, che in dieci giorni dovrà definitivamente decidere sulle soppressioni: prevarrà la logica e la normativa con i criteri già stabiliti o anche lì la difesa del territorio inteso come bacino di voti del politico più potente?

Staremo a vedere, con studi legali già pronti a ricorrere al Tar in qualsiasi caso e tanti genitori indignati e sorpresi, mentre si continua a non tenere nella dovuta considerazione l’importanza di garantire il miglior funzionamento degli Istituti ben presenti sul territorio, quale appunto l’I.C. Colozza, e a giocare con la pelle dei tanti docenti e del personale Ata che saranno oggetto dell’ennesimo taglio di posti al quale la nostra sigla intende opporsi con tutte le sue forze.»

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