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Ha creato un moto di indignazione tra i dipendenti di Regione Liguria la decisione del neopresidente Marco Bucci di bloccare i lavori di riqualificazione della sede di via Fieschi.
La scelta sarebbe da addurre a “motivazioni di carattere organizzativo” legate soprattutto alla “necessità di assicurare l’efficiente funzionamento del Consiglio regionale senza alcuna interruzione conseguente al trasferimento dello stesso in via temporanea”.
La protesta dei sindacati
Restano inascoltate, dunque, le richieste dei sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Ral) che denunciano le difficili condizioni lavorative dei dipendenti. Secondo i rappresentanti, i lavoratori sono «costretti spesso a lavorare in condizioni fortemente disagiate, per non dire preoccupanti (temperature interne che superano i 35 gradi durante l’estate e scendono a 15 gradi in inverno), a causa del cronico malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento e della carenza di isolamento termico degli edifici. Per non parlare delle infiltrazioni che interessano diversi uffici regionali».
«Tale situazione, che si protrae da anni, rende improcrastinabile l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria programmati dalla precedente amministrazione – continuano – e risulta, pertanto, a noi incomprensibile la revoca dell’assegnazione dell’appalto recentemente disposta, della quale abbiamo appreso attraverso notizie di stampa».
Per questo, la Rsu ha inviato una lettera di protesta indirizzandola non solo all’ex sindaco, ma anche all’assessore Ripamonti, al segretario generale Giampellegrini e al direttore generale Poggi. Il contenuto evidenzia le criticità rilevate negli edifici delle due torri e sollecita un incontro urgente tra i delegati e il presidente.
Dal canto suo, Bucci afferma di non aver ricevuto nulla sulla sua scrivania, nonostante la comunicazione riporti la data del 18 dicembre. «Non ho ancora ricevuto nessuna lettera dai sindacati» ha detto in conferenza stampa il presidente della Regione, aggiungendo che la manutenzione dell’edificio e degli uffici che ospita verrà regolarmente effettuata.
Gli antefatti
Lo stop ai lavori di Bucci arriva appena due mesi dopo il suo insediamento, mentre già il 4 settembre (dopo le dimissioni di Toti e prima delle elezioni), le segreterie evidenziavano gli stessi temi in una comunicazione al presidente facente funzioni Alessandro Piana.
«Le problematiche segnalate non possono essere ridotte a mere questioni estetiche – avvertivano i sindacati – Le questioni legate agli impianti di condizionamento, all’accessibilità degli uffici, alla sicurezza e alla funzionalità degli spazi di lavoro, al livello della spesa per garantire illuminazione e temperature (comunque non sempre accettabili) devono trovare una soluzione definitiva, evitando interventi parziali o peggio ancora, per dirla alla genovese, tapulli costosi e poco utili».
In virtù di questo i sindacati chiedevano, quindi, «l’avvio delle procedure per la gara d’appalto» e «l’elaborazione di un piano di manutenzione straordinaria che coinvolga tutti gli uffici regionali, da Ventimiglia a Sarzana». Richieste che ad oggi non trovano un riscontro da parte del presidente.
Il governatore, infatti, non ha chiarito se il progetto di efficientamento energetico e miglioramento prestazionale sugli edifici di via Fieschi 15 e 17 verrà ripreso in futuro. L’unica certezza è che, al momento, l’iter è stato abortito e i fondi non ci sono più.
Questo perché il termine massimo di fine intervento sarebbe stato il 31 dicembre 2024, perciò le risorse non potranno più essere usate per questo progetto.
La gara era stata bandita dalla Suar, la stazione unica appaltante della Regione, a settembre 2024, durante gli ultimi mesi di reggenza di Piana dopo le dimissioni di Toti. Le risorse impiegate erano quelle del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per un importo complessivo di 43,8 milioni più oneri previdenziali e Iva, arrivando a un quadro economico complessivo di 61,8 milioni di euro (di cui 2 milioni finanziata direttamente dalla Regione).
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