Stella d’argento al merito sportivo per Fabbrizio Paffarini, fondatore del Comitato Regionale Umbria, membro della direzione Nazionale CSEN. Un grande riconoscimento per il Professore, legatissimo tra l’altro alla città di Assisi, che – dopo la consegna a Roma avvenuta nei giorni scorsi – ha scelto di reagire con una dedica singolare dedicata a “tutti gli uomini di sport” e agli “uomini vittime della cattiveria delle donne”. Le sue parole riportate integralmente:
“Mi perdoneranno le migliaia di Studentesse, Allieve/Atlete e tutte le Donne che ho conosciuto nella mia vita. So bene che capiranno, testimoni del mio agire e del mio datatissimo operato scolastico e sportivo, fin troppo consapevoli che “anche gli uomini sono figli delle donne”. Mia Martini, insieme a Khalil Gibran, sempre tra i miei programmi didattici e insegnamenti.
Tutte le mie piccole e grandi donne – scrive Paffarini – credo abbiano imparato che “non siamo mai così indifesi, come nel momento in cui amiamo”. Pertanto, anche stavolta, vorrei raccontare a modo mio, una lunghissima storia di Sport, dove soltanto la passione sconfinata e la totale dedizione, hanno condizionato l’Amor che move il sole e l’altre stelle… compreso il doloroso, lungo itinerario, di questo Argento Coni che mi giunge graditissimo e stracolmo di emozione.
Questa Medaglia, “per me importantissima”, per le ragioni che in seguito auspico capirete, mi era stata giustamente sospesa tre anni fa… e oggi, con tutta la mia anima, la voglio dedicare a DUE CATEGORIE DI UOMINI:
1. Coloro che, come me, hanno rinunciato per decenni ALL’ALTRA VITA, coltivando il proprio irrefrenabile delirio sportivo con la testa 24 ore su 24 ai propri studenti e alle proprie squadre. Giocando e Allenando di sera, finanche a notte fonda, con qualsiasi condizione climatica, a spregio della propria salute e trascorrendo le festività sui terreni di gioco dei Settori Dilettantistici. A tutti coloro che, comunque, “non si sono mai dimenticati dei propri figli e si sono presi cura delle condizioni dei propri affetti e familiari, particolarmente quando fragili”.
2. E poi, una dedica speciale, a quanti, e purtroppo non sono pochi, che senza mai aver fatto alcun male, né in fatti, né in opere e nemmeno con le parole, sono rimasti VITTIME DELLA CATTIVERIA, DELLA CRUDELTÀ, DELLA FALSITA’, DELLA MESCHINITÀ E DELLA VIOLENZA DELLE DONNE. In tempi di tristezza per gli sciagurati, ripetuti femminicidi, la mia denuncia può sembrare anacronistica, ma non lo è. Ecco, senza che mi sfiori la “minima idea di voler scadere in nessuna forma di vittimismo”, sono arrabbiatissimo testimone attivo di come, con gesta perfino scientemente premeditate, azioni di documentata palese menzogna, aggressioni, diffamazioni, calunnie, danni a cose e alla persona e linguaggi indecorosi, manipolando e strumentalizzando finanche influenti conoscenze, sia oggi possibile tentare di distruggere un uomo. Senza che alcuno al mondo e sfido pubblicamente tutti, possa testimoniare riscontri negativi o del male, per mia parte, verso nessuno, particolarmente nei confronti delle donne.
Da oltre sette anni, per tali ragioni – sottolinea Paffarini – da quando ho preso la decisione di smettere di allenare nel calcio e di non presenziare più le commissioni pubbliche di esame di stato, porto dentro al petto un grandissimo dispiacere e, rubando le toccanti parole di Manzoni, “il dolore non è mai tanto quello che dici, ma quello che taci”.
In questo lungo tempo, come per il Piccolo Principe di Saint-Exupèry, è stato molto difficile rimanere responsabile e accudire la “rosa rossa pulsante nel mio cuore”. Tutto è servito comunque per capire e apprezzare sentimenti e amori veri, le cose e gli ambienti ricchi di semplicità e bellezza e, soprattutto, le persone perbene, autentiche e sincere.
Sento doveroso, prima ancora che per i miei pochi meriti, riconoscere tanta gratitudine alla sensibilità e delicatezza del Presidente Regionale CONI Umbria Gen. Domenico Ignozza, al Presidente Regionale Fijlkam Prof. Andrea Arena e a tanti altri Presidenti Federali e di altri Enti di Promozione Sportiva come il Presidente FISR Fausto Vignoli per tutti, del quale lodo la Sua meritatissima Stella D’Oro. Ringrazio quanti si affidano ancora, per i propri Tecnici e Maestri, alle mie lezioni e modeste competenze professionali.
Un grazie particolare al mio Presidente Nazionale CSEN Dott. Francesco Proietti e a tutti i componenti della Direzione Nazionale che, nonostante tutto, unanimemente, “non hanno voluto interrompere il mio cammino nell’Ente”, del quale sono ormai tra le più vecchie testimonianze.Grazie ai tanti Amici e alle tante Amiche che mi sostengono in questo ormai lungo cammino anche se, diversi, nel frattempo ci hanno purtroppo lasciato. Grazie a tutti quanti che, affettuosamente, mi invitano e spronano quotidianamente a confidare in una Giustizia seria che, finalmente, ha preso in carico “anche procedimenti penali” verso chi ha stravolto la mia vita.
Purtroppo, il frantoio dei tribunali è oltremodo sovraccaricato, ingolfato e lento, ma confido che macini imparziabilmente e finemente, onde ben scremare l’olio dalle acque torpide, in rapido riconoscimento delle colpe o meno di ciascuno. Grazie per la cortese attenzione e gentilezza a chi mai avesse prestato pazienza e attenzione. N.b. Nessun premio assegnato allo scrivente – ci tiene infine a precisare il Professore – è stato mai richiesto dal CSEN né a livello territoriale, né nazionale. Ma è stato frutto della sensibilità del CONI e di svariate Federazioni Sportive Nazionali”.
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