Vincenzo De Luca condannato, il governatore: «Contenemmo il virus: pronto a fare ricorso»

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«Rivendico pienamente e con orgoglio le decisioni assunte a tutela della salute dei miei concittadini». Vincenzo De Luca non arretra di un millimetro. La condanna della Corte dei Conti per la card regionale anti Covid, ritenuta una spesa inutile perché, in buona sostanza, rappresentava un doppione del green pass, non fa cambiare idea al governatore sulla correttezza della sua azione. E per questo la diatriba legale è destinata a non finire qui. Già perché il presidente della Regione annuncia il ricorso alla condanna. «Ovviamente la sentenza sarà immediatamente impugnata», dice il governatore. E poi aggiunge: «Non vorrei dover rispondere del reato di efficienza».

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Le card

Per capire bene cosa è accaduto, bisogna tornare con la memoria al periodo del Covid, quando il governatore impose regole e norme stringenti per combattere la pandemia in Campania, diventando anche un fenomeno mediatico con espressioni indimenticabili come quella dell’uso dei «lanciafiamme» contro eventuali feste di lauree. Ma non solo. La Regione lavorò anche, dopo il primo lockdown, per una ripresa dell’economia locale. E con questo doppio scopo venne in mente l’idea di istituire la card regionale. Una «passaporto vaccinale» per «rilanciare interi settori economici», come scriveva nel marzo 2021 Vincenzo De Luca su Facebook annunciando di aver ordinato 4 milioni di card. La tempistica è fondamentale. L’unità di crisi regionale decise di dotare i cittadini campani del “passaporto” per potersi muovere liberamente dopo la seconda dose di vaccino il 5 febbraio 2021. Il 22 aprile ecco arrivare il green pass nazionale. Solo un mese dopo, il 3 maggio, la Soresa (società regionale) stipulò un accordo per la fornitura delle cards con un fornitore privato. Tempistiche per le quali, secondo la Corte dei Conti, sarebbe stato possibile interrompere la fornitura arrestare la procedura per evitare il doppione.

Terzo mandato De Luca: «Il governo valuta impugnazione»

La difesa 

Non la pensa allo stesso modo, evidentemente, De Luca. Il governatore in un post su Facebook commenta, poche ore dopo la sentenza, la decisione dei giudici contabili: «Apprendo della sentenza della Corte dei Conti, depositata questa mattina, con riferimento all’acquisizione nel periodo Covid, un anno prima delle green card nazionali, di green card destinate alle certificazioni vaccinali, ma anche a usufruire di tutti gli altri servizi regionali», si legge nella prima parte della nota dell’ex sindaco di Salerno che sottolinea subito come la decisione sia stata presa un anno prima del green pass. Un concetto ribadito anche successivamente nella nota. «Rivendico pienamente e con orgoglio le decisioni assunte a tutela della salute dei miei concittadini, ricordando che la Campania è la regione che ha avuto il numero più basso di decessi per Covid in relazione alla popolazione», aggiunge il governatore. Un dato evidenziato anche altre volte dal presidente della Regione che ha parlato a più riprese di «miracolo» per la gestione della pandemia. Un risultato che De Luca spiega di aver raggiunto «anche grazie al fatto di esserci assunti la responsabilità di decisioni anticipando spesso il governo nazionale».

Il riparto sanitario

Non mancano, ovviamente, le polemiche politiche. Tante le reazioni del centrodestra. Per il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli «è il segnale evidente della implosione di un sistema di potere e di impunità». «Anziché chiedere un terzo mandato, De Luca farebbe bene a scusarsi con i cittadini e a risarcire le casse regionali per i suoi sprechi», dice il capogruppo in Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri. «È evidente che i nostri dubbi, all’epoca dell’interrogazione che ho presentato in consiglio regionale per sollevare questa vicenda deplorevole, fossero più che fondati», dice invece il deputato della Lega Gianpiero Zinzi. Intanto, restano in tema sanitario, ieri il governatore ha commentato il riparto del fondo sanitario stabilito giovedì dal Cipess: alla Campania sono arrivati 11 miliardi e 600 milioni, 400 in più dell’anno scorso. De Luca accoglie il riparto come «una notizia agrodolce». In particolare, l’inquilino di Palazzo Santa Lucia spiega: «Abbiamo registrato una distribuzione di 400 milioni in più. Ma ci sono i contratti da rinnovare, l’aumento del costo dei farmaci e poi, ancora oggi, nonostante il recupero registrato negli anni passati, la Campania resta la regione che riceve meno di tutte. È una vergogna che continua».

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