Quando si dice che il Superbonus è stato ed è tutt’oggi un macigno per le casse dello Stato, non è mera propaganda. Ci sono fatti, e soprattutto numeri, che lo confermano. La misura, ideata dalle migliori menti del Movimento Cinque Stelle, nasceva con la buona intenzione, comunque discutibile, di risanare il comparto dell’edilizia durante la pandemia. Ma alla fine si è rivelato solamente un modo per ristrutturare soltanto il 4% delle abitazioni italiane, soprattutto seconde case e – incredibile ma non troppo – otto castelli. Risultato prevedibile se ad usufruirne sono stati chiamati i proprietari di casa, dunque chi in teoria potrebbe permettersi anche una ristrutturazione.
I costi sono stato esorbitanti: circa 200 miliardi di euro. Per il 2025, malgrado la misura sia stata cancellata dal Governo Meloni, lo Stato sarà chiamato a sborsare circa 38 miliardi di euro. In pratica, 8 miliardi in più di quanto costa la manovra finanziaria di quest’anno. E viene subito da chiedersi: quante cose potevano essere fatte con 38 miliardi. Con un magistrale intervento su X, Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ci ha dato la risposta: “Si fa presto a dire 38 miliardi, cioè il costo del Superbonus per il 2025. Ma cosa si potrebbe fare con quella cifra? Ecco una ipotesi: 100€ al mese in più a famiglia per tutti i figli sotto i 18 anni, 100€ al mese per tutti i pensionati oggi sotto i mille euro mensili, 100€ al mese in più per tutti i dipendenti pubblici e per la metà meno pagata dei dipendenti privati e infine altri 8 miliardi in più per la Sanità (oltre agli 8 miliardi di in più rispetto al passato effettivamente stanziati). Normale che a sinistra si infastidiscano se spieghi queste cose”. Poche parole ma dense di significato: il Superbonus continua a essere un fallimento che grava ancora sulla pelle dei cittadini. E poi i fedeli di Conte si chiedono come è possibile il loro calo nei sondaggi…
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