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Un colpo durissimo alle strutture che organizzano la produzione agroalimentare, una vera e propria beffa per i sodalizi che associano i piccoli agricoltori e le cooperative agricole braccianti e che rappresentano il made in Italy in Europa e nel mondo.
Senza sostegno dopo l’alluvione
Questo si sta rivelando essere l’esclusione delle grandi cooperative agricole di trasformazione e commercializzazione dagli sgravi fiscali e contributivi per l’alluvione, previsti dal cosiddetto decreto legge agricoltura, emanato il 15 maggio di quest’anno.
Mancano 5 milioni di aiuti
Per le cooperative associate a Legacoop Romagna questo significa oltre 5 milioni di aiuti in meno, suddivisi tra tutti i settori: dall’ortofrutta al vino, dalle sementi, ai foraggi, ai cereali e servizi. Il rischio è quello di un impatto significativo sugli investimenti previsti dalle aziende, sull’occupazione fissa e stagionale e sui prezzi delle liquidazioni dei prodotti di migliaia di soci piccoli agricoltori delle cooperative romagnole interessate.
La questione ebbe inizio dopo l’alluvione del maggio 2023 quando il ministro Lollobrigida annunciò una serie di agevolazioni contributive per le aziende agricole delle aree colpite di Romagna, Toscana e Marche.
Promesse a vuoto
Ma invece che fare riferimento al regime di sostegno per le zone svantaggiate, la misura è stata inserita nel quadro temporaneo di aiuti di stato approvato dalla Commissione europea per fronteggiare le ripercussioni economiche della guerra in Ucraina.
Questo significa, tra le altre cose, la limitazione degli aiuti a 280mila euro per beneficiario e l’applicabilità solo alle imprese di produzione agricola primaria. Il testo della normativa nazionale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso maggio, prevedeva invece agevolazioni per tutti i datori di lavoro agricoli nelle zone alluvionate.
Facendo seguito alla lettera inviata dalle centrali cooperative nazionali al ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, anche Legacoop Romagna si unisce all’appello rivolto alle istituzioni affinché venga ripristinato il principio di certezza del diritto e di equità di trattamento fra tutti i datori di lavoro agricoli romagnoli, che sono stati parimenti colpiti dalla tragica alluvione del 2023 e, purtroppo, fino a oggi hanno ricevuto ben pochi dei ristori e sostegni promessi.
L’accusa: “Lollobrigida si è dimenticato delle imprese del made in Italy”
“Non si spiega il perché di questa scelta che penalizza le imprese di maggiori dimensioni, quelle che hanno attivato processi di aggregazione – dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – In questo modo, alla fine, si penalizzano i soci agricoltori, scaricando sulle loro cooperative costi che non erano previsti; con che faccia il ministro Lollobrigida, durante il prossimo Macfrut e nelle fiere di settore, negli incontri, potrà spiegare che si è dimenticato delle imprese che sono il fiore all’occhiello del made in Italy?”.
Mammi: “Beffa inaccettabile per realtà che rappresentano il meglio del made in Italy, ci attiveremo con Governo e Ue per garantire aiuti a tutti e senza alcun tetto”
“Apprendiamo con delusione che le cooperative agricole della Romagna, colpite dall’alluvione del maggio 2023, non troveranno risposte adeguate nel Dl Agricoltura del Governo. In particolare, parrebbe configurarsi l’ennesima beffa per chi un anno e mezzo fa ha subito danni ingentissimi e dopo mesi di enormi sacrifici, oggi vede le proprie aspettative deluse. Sarebbe una mancanza di attenzione inaccettabile per realtà che rappresentano il meglio del Made in Italy nel proprio settore, mettendo a rischio investimenti e livelli di occupazione”.
Così l’assessore alle Politiche agricole, Alessio Mammi, di fronte alla notizia che le grandi cooperative agricole di trasformazione e commercializzazione vedrebbero ridotti drasticamente gli sgravi fiscali e contributivi per l’alluvione.
“La legge n. 101/2024 – ricorda Mammi – prevede, infatti, che sia estesa alle aziende agricole operanti nelle zone colpite dalle alluvioni nel maggio 2023 la riduzione del 68% dei premi e dei contributi previdenziali per i periodi compresi tra il primo gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024 a carico dei datori di lavoro per il proprio personale dipendente, a tempo indeterminato o a tempo determinato, prevista dalla normativa vigente in favore delle imprese che operano in zone svantaggiate, tra cui figurano anche le cooperative di prima trasformazione quali quelle dell’ortofrutta”.
Tuttavia, prosegue l’assessore, “nella comunicazione reperibile sul sito della Commissione europea si legge che, seppur la proposta italiana sia accoglibile in quanto non lesiva della concorrenza, l’aiuto non sarà superiore ai 280mila euro per beneficiario” ed “è evidente che tale importo può essere sufficiente ad accogliere le esigenze delle singole imprese agricole, ma non per gli sgravi dei lavoratori delle cooperative di prima trasformazione che si aspettavano un aiuto proporzionale ai dipendenti impiegati che in alcuni casi superano abbondantemente le 1.000 unità”.
Mammi annuncia, quindi, che “ci attiveremo nel più breve tempo possibile con il Governo per chiedere un’inversione di rotta, affinché lo stesso riformuli a Bruxelles i termini dell’intervento sulla base di quello che già avviene per le zone svantaggiate, cosicché tutti gli attori della filiera possano accedere all’aiuto. Infatti – conclude l’assessore – poiché il DL Agricoltura richiama la legge 11 marzo 1988, n. 67 dà diritto a una applicazione conforme a tale norma, ovvero che anche gli operai agricoli delle cooperative possano accedere allo sgravio contributivo previsto in maniera integrale”.
Fonte: Legacoop Romagna – Regione Emilia-Romagna
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