Dal fracking geotermico di Fervo Energy alle miniere alcaline di Aquarry, passando per la ricarica mobile on-demand per EV della torinese Reefilla: ecco alcune delle startup climate tech più innovative del 2024
Gli investimenti globali in tecnologie per affrontare i cambiamenti climatici sono ancora in discesa dopo il picco del 2021. Tra 2023 e 2024 la flessione è del 29%, da 79 a 56 miliardi di dollari. Ma si moltiplicano acceleratori basati su territori o nazionali, fondi di investimento dedicati, sinergie tra pubblico e privato. Ed emergono dei trend interessanti. C’è un boom di investimenti in soluzioni AI-powered, basate su intelligenza artificiale. E anche l’insospettabile tema dell’adattamento al cambiamento climatico si piazza bene, visto che è presente in più di 1 investimento in climate tech su 4.
7 startup climate tech innovative del 2024
Vediamo quali sono alcune delle startup climate tech più interessanti che hanno continuato a generare innovazione nel corso del 2024.
Il fracking geotermico di Fervo Energy
Trump sta per tornare alla Casa Bianca con il motto “Drill, Baby Drill”? Fervo Energy promuove soluzioni per convertire le tecniche del fracking per la realizzazione di pozzi geotermici con costi contenuti e maggior impatto. La startup texana lavora soprattutto sull’impiego della sua tecnologia per ricavare energia geotermica da più pozzi contemporaneamente. All’attivo ha un impianto da 3,5 MW che fornisce energia dal sottosuolo a un data center di Google in Nevada. E sta lavorando a un progetto in Utah da 2 GW basato su 320 pozzi.
Impronta a prova di Klima
Trasformare la neutralità climatica da politica statale a movimento di massa. È l’obiettivo di Klima, startup tedesca che propone un’app per aiutare a “scalare” l’impatto sul clima dell’azione individuale. Come? Promuovendo un approccio particolare al carbon offsetting individuale, cioè alla compensazione delle emissioni di carbonio generate da ciascun singolo individuo. L’app permette di misurare ridurre e compensare la propria impronta. Facendo crescere anche consapevolezza climatica.
Il birdwatching eolico di Spoor
Con la startup climate tech norvegese Spoor, l’intelligenza artificiale aiuta la transizione energetica. Di cosa si tratta? L’AI è impiegata per tracciare e rilevare gli uccelli e le loro rotte migratorie. Uno dei fattori dirimenti nella scelta della localizzazione dei parchi eolici. In questo modo, Spoor riesce a velocizzare il processo di individuazione dei siti idonei, mitigando i danni alla biodiversità e accelerando l’installazione di capacità rinnovabile.
Acciaio e cemento più circolari con Cocoon
Cocoon punta a rivoluzionare l’industria pesante e il settore delle costruzioni sostenibili. L’azienda ha sviluppato un processo innovativo, in attesa di brevetto, che trasforma le scorie di acciaieria poco sfruttate in materiali cementizi di alto valore. Allo stesso tempo, cattura e mineralizza CO2 proveniente da gas di scarico o fonti immagazzinate. La tecnologia della startup climate tech con sede a Londra risponde a una sfida cruciale: la carenza di materie prime come la scoria d’altoforno e la cenere, sempre meno disponibili, mentre la domanda spinge i prezzi alle stelle. Cocoon offre una soluzione concreta, aiutando le industrie dell’acciaio e del cemento a ridurre le emissioni di carbonio.
Aquarry studia le miniere alcaline
Le miniere abbandonate possono diventare pozzi di carbonio? Se lo sono chiesti i fondatori di Aquarry, una startup statunitense che applica l’idea alla base della cattura diretta di CO2 dall’oceano alle miniere in disuso. E allagate. Come? Aumentando l’alcalinità dell’acqua. Che consente sia di potenziare la capacità di sequestro di CO2 dall’aria, sia di migliorare la qualità delle acque. Ed è anche più facile misurare i risultati rispetto ai tentativi in mare aperto.
Idrogeno low-energy da H Quest Vanguard
Una soluzione on-site per generare idrogeno da biometano o gas fossile, senza emissione di CO2. È l’idea attorno a cui lavora la startup climate tech francese H Quest Vanguard, che ha sviluppato una nuova tecnologia di reattori per produrre idrogeno e carbonio solido. Utilizzando plasma a bassa energia. Il processo è più economico in termini di elettricità. È facilmente scalabile grazie al suo design modulare.
Reefilla il tuo EV quando e dove vuoi
Un dispositivo di ricarica mobile per EV, con batterie intercambiabili. Una piattaforma digitale basata su AI che prevede i consumi incrociando i dati sulle abitudini di guida con le performance del veicolo. Una logistica che attraversa la giungla urbana in poco tempo arrivando ovunque. Sono i 3 ingredienti base di Reefilla, startup torinese che crea soluzioni di energy storage e power generation mobili basate su batterie second life. In pratica: una ricarica mobile che viene da te quando serve. Senza che tu debba ricordarti dov’è la colonnina più vicina. O aspettare il tuo turno. Il dispositivo di ricarica mobile della startup permette una ricarica rapida fino a 26kW fornendo in 25 minuti un’autonomia fino a 120 km.
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