Rinnovato il contratto integrativo delle Famiglie Cooperative

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La Federazione Trentina della Cooperazione esprime soddisfazione per l’intesa raggiunta con FISASCAT CISL sul contratto integrativo provinciale del settore consumo e conferma la disponibilità a proseguire il dialogo con le sigle non firmatarie.

Un contratto che guarda al futuro, migliora la qualità della vita lavorativa e rinnova il sistema di relazioni sindacali tra cooperazione e lavoratori. La Federazione Trentina della Cooperazione annuncia con soddisfazione la firma del nuovo contratto integrativo provinciale delle Famiglie Cooperative, un accordo frutto di un lungo e intenso lavoro di mediazione durato oltre due anni e mezzo di trattative.

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La firma con FISASCAT CISL, organizzazione che rappresenta la maggioranza dei circa 1.900 lavoratori del sistema, segna un punto di svolta, ma lascia anche un rammarico: l’assenza delle altre sigle sindacali, Filcams CGIL e UILTuCS, che non hanno aderito all’intesa. Tuttavia, la Federazione ribadisce la volontà di tenere “la porta sempre aperta” per il dialogo, così com’è stato fino ad oggi, con l’obiettivo di costruire un percorso condiviso che coinvolga tutte le parti.
Italo Monfredini, vicepresidente vicario Federazione Trentina della Cooperazione: “in due anni e mezzo di confronto, a tratti molto duro, non abbiamo mai chiuso la porta a nessuno. Non solo, abbiamo trovato una soluzione molto innovativa, frutto della grande apertura al dialogo che ci ha sempre caratterizzato”.

“È stato un percorso molto difficile e tortuoso, – ha dichiarato Paola Dal Sasso, vicepresidente del settore consumo della Federazione Trentina della Cooperazione – frutto anche della complessità delle istanze portate da tutti gli attori della trattativa, ma siamo convinti di aver lavorato per una soluzione che va nella direzione di un miglioramento comune. Avremmo voluto un accordo unitario con tutte le sigle sindacali, ma non sempre la mediazione viene percepita come giusta. Tuttavia, il nostro obiettivo rimane chiaro: lavorare per il bene dei lavoratori e delle cooperative. La nostra porta rimane aperta”.

DUE ANNI E MEZZO DI LAVORO, UN CONTRATTO CHE GUARDA AL FUTURO

La trattativa per il rinnovo del contratto integrativo è stata lunga e complessa, con momenti di tensione e di rottura. Dalla disdetta del vecchio contratto a febbraio 2023 alla disapplicazione formale del 30 aprile 2024, il percorso non è stato privo di difficoltà. La Federazione ha sempre ribadito la volontà di trovare soluzioni condivise e, nonostante le divergenze, ha prorogato più volte la disdetta per favorire il dialogo e il confronto.

In due anni e mezzo abbiamo lavorato con determinazione, senza mai sottrarci al confronto – ha sottolineato Italo Monfredini, vicepresidente vicario della Federazione e delegato sindacale –Abbiamo ascoltato tutte le proposte e cercato di accogliere le esigenze dei lavoratori e delle cooperative. Questo contratto, molto innovativo in termini di proposta, è il risultato di uno sforzo congiunto e di una visione che guarda al futuro. Siamo rammaricati dell’assenza delle altre sigle sindacali ma siamo aperti a proseguire il confronto con tutti”.

UNA NUOVA STAGIONE PER LE RELAZIONI TRA SINDACATO E COOPERAZIONE

Il nuovo contratto segna un cambio di paradigma nel rapporto tra sindacati, Federazione e cooperative. Si passa da un sistema basato sul confronto occasionale a un modello di dialogo costante e partecipativo, in cui i lavoratori hanno un ruolo più attivo. Le novità principali includono:

  • Più diritti di informazione: le cooperative dovranno informare in anticipo i lavoratori e le loro rappresentanze su fusioni, ristrutturazioni e cambiamenti strategici.
  • Partecipazione attiva dei lavoratori: i dipendenti potranno, anche senza la mediazione sindacale, convocare incontri con gli amministratori delle cooperativeper discutere di questioni operative e strategiche.
  • Disciplina della banca ore: finalmente regolamentato l’utilizzo della banca ore, uno strumento già applicato ma finora privo di regole chiare e trasparenti.
  • Disciplina dei contratti di lavoro per le stagionalitàdelle zone ad alta vocazione turistica;
  • Formazione continua: viene introdotto l’obbligo di percorsi di formazione per i lavoratori e per gli amministratori, con l’obiettivo di migliorare le competenze operative e manageriali.

“Il nuovo contratto non si limita a regolare la retribuzione. Abbiamo voluto migliorare la qualità complessiva della vita lavorativa”, ha precisato Paola Dal Sasso. “La partecipazione attiva, il rafforzamento della trasparenza e il diritto a un’informazione più completa sono le basi di questa nuova relazione tra lavoratori e cooperative”.

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PIÙ TUTELE, PIÙ WELFARE, PIÙ SOSTEGNO AI LAVORATORI

Oltre agli aspetti partecipativi, il contratto offre nuove tutele per i lavoratori, con attenzione al welfare, alla previdenza e alla salute.

  1. Tutele economiche e welfare
  • Premio variabile legato ai risultati: una parte della retribuzione sarà collegata ai risultati economici delle cooperative. Se una cooperativa non riesce a garantire il premio variabile, sarà obbligata a convocare un tavolo con le rappresentanze sindacali entro 60 giorni dalla chiusura del bilancio.
  • Premio fedeltà: reintrodotto il premio fedeltà di 500 euro ogni 10 anni di anzianità, con la possibilità di migliorare l’importo attraverso accordi aziendali.
  • Buoni spesa e premio di presenza: da gennaio 2025, i buoni spesa mensili aumenteranno e, dal gennaio 2026, è previsto un incremento del premio di presenza.
  1. Salute e previdenza
  • Maggiore copertura per la malattia: viene estesa la copertura economica a carico del datore di lavoro al 50% oltre i 180 giorni di malattia nell’anno solare.
  • Congedo per la malattia dei figli: previste 20 giornate retribuite per la malattia dei figli fino a 14 anni.
  • Sanità integrativa e previdenza complementare: aumentata la quota versata dalle cooperative per la sanità integrativa (Mutua CST)e l’impegno a verificare congiuntamente al sindacato il piano sanitario e per la previdenza complementare (Laborfonds), in tal caso a fronte di un aumento anche della quota a carico dei lavoratori.
  • Accesso al 100% del TFR: i lavoratori potranno richiedere l’intero importo del TFR accantonato con un aumento delle casistiche di richiesta.



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