Natale: ansia da regali in ritardo? Cosa dice la scienza

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Ci siamo quasi: mancano poche ore alla festa, Babbo Natale sta ‘scaldando’ le renne e la corsa ai regali volge al termine. Stando a una indagine Coldiretti/Ixe’ sulle abitudini delle feste, quest’anno gli italiani ‘investiranno’ qualcosa come 7,6 miliardi di euro per mettere sotto l’albero i doni, con i prodotti enogastronomici sul podio degli acquisti preferiti assieme all’abbigliamento e prima di articoli per la casa, libri, giocattoli e tecnologia.

C’è chi compila una lista e chi si affida all’istinto ma, proprio come in una gara, le ultime ore sono cruciali: stando alla stima sono ben 2,5 milioni i “ritardatari” impegnati nella caccia al regalo perfetto dell’ultimo minuto. Centri commerciali e web dominano alla classifica dei luoghi più gettonati per gli acquisti, tallonati dai mercatini che assicurano una certa originalità. Solo che, con il passare delle ore, rischia di salire l’ansia da ritardo: tra mancate consegne e acquisti via web che non rispettano la data promessa, il rischio è quello di trovarsi a mani vuote sotto l’albero. Un aiuto, in questo caso, arriva dalla ricerca. Ma vediamo prima cosa ci dice l’indagine Coldiretti/Ixe’ sulle abitudini degli italiani in fatto di regali natalizi.

Budget in lieve calo

Se quest’anno avete ridotto la somma da destinare ai regali, sappiate che non siete i soli: il budget accantonato per il Natale 2024 è in leggero calo (-5%) rispetto a quello del 2023, seppur con notevoli differenze. Il 19% dei connazionali non spenderà più di 50 euro, ma la maggioranza (42%) si conterrà tra i 50 e i 150 euro, mentre il 25% arriverà a 300 euro e una minoranza andrà oltre: c’è perfino un 1% che supererà quota 2.000 euro. Gli abitanti del Nord Est guidano la classifica dei più generosi con 208 euro a testa, contro i 111 delle isole.

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La ricerca che salva i ritardatari

Chi ha optato per gli acquisti online ed è ancora in attesa della consegna, farebbe bene a mettersi il cuore in pace, mentre gli irriducibili del dono personalizzato non dovrebbero rinunciare perchè il tempo stringe. Stando infatti a uno studio pubblicato sul ‘Journal of Consumer Psychology’ almeno nel caso dei regali la regola è: “Meglio tardi che mai”.

I ricercatori hanno condotto diversi studi intervistando centinaia di partecipanti e prospettando loro di ricevere o consegnare regali in ritardo (anche di diverse settimane). Ebbene, le persone che immaginavano di fare un dono in ritardo stimavano che questo avrebbe causato più danni alla relazione rispetto ai destinari che immaginavano di riceverlo fuori tempo massimo.

Anche in uno studio successivo i ricercatori hanno scoperto che chi faceva regali sopravvalutava il danno di un  ritardo, perché riteneva che fosse un segnale di mancanza di cura per la relazione. Nel terzo studio, ai partecipanti è stato chiesto di immaginare di consegnare o ricevere un dono in ritardo, tuttavia in alcune condizioni questo richiedeva uno sforzo significativo e in altre uno minimo. Così i ricercatori hanno scoperto che chi faceva regali impegnandosi di più, si aspettava che ci sarebbe stata una reazione meno negativa al ritardo. Ebbene, questo si è dimostrato vero per i destinatari, ma i donatori hanno nuovamente sopravvalutato il danno causato dal proprio ritardo.

Questione di tempo

Quando poi il team è passato a testare la differenza nel tempo di consegna, i destinatari hanno affermato che il danno alla relazione era più o meno lo stesso se il ritardo di due giorni o di due settimane, ma era leggermente più alto nel caso di un ritardo di due mesi.

Meglio mai che tardi?

Nell’ultimo studio i ricercatori hanno cercato di capire se fosse meglio inviare un regalo in ritardo o non farlo  affatto. Ai volontari questa volta è stato chiesto di immaginare di spedire un regalo in tempo, con due mesi di ritardo o di non mandarlo proprio, oppure di immaginare di ricevere un dono sulla base di queste tre condizioni. Ancora una volta, i donatori hanno sovrastimato il danno legato al ritardo, mentre i destinatari (comprensibilmente) hanno pensato che fosse peggio non ricevere affatto il dono.

Insomma, il team di ricerca non ha dubbi. Meglio preoccuparsi meno del ritardo ma assicurarsi di fare comunque il nostro regalo. L’effetto sorpresa, magari, raddoppierà rendendo il dono ancor più gradito. E non dovremo fare i conti con la delusione di chi penserà di essere stato dimenticato da Babbo Natale.



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