Continua senza sosta l’attività di contrasto all’illegalità diffusa messa in campo dai Carabinieri di Catania ed intensificata in occasione della campagna “Natale in Sicurezza” disposta dal Comando Provinciale.
L’operazione è finalizzata a prevenire e reprimere reati di varia natura, tra cui il fenomeno dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti, che rappresenta una delle principali fonti di guadagno illecito per la criminalità organizzata.
Inoltre, proprio in occasione delle festività natalizie, periodo in cui le misure restrittive potrebbero essere più facilmente violate, l’Arma ha rafforzato i controlli nei confronti di quei soggetti sottoposti a restrizioni presso le loro abitazioni. Questi interventi mirano a garantire il rispetto delle prescrizioni imposte e a mantenere alta la sicurezza sul territorio, prevenendo eventuali condotte illecite.
Nell’ambito di queste attività, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa, hanno arrestato, un 23 enne catanese, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizioni.
In tale contesto, i militari del Nucleo Operativo, grazie alla loro capillare conoscenza delle dinamiche delinquenziali del territorio e alla costante presenza nell’area, hanno concentrato la loro attenzione su alcuni movimenti sospetti notati nei pressi di via Del Potatore nel quartiere San Giorgio. Durante i servizi di pattuglia, infatti, gli equipaggi hanno registrato un continuo via vai di persone, apparentemente riconducibili a soggetti dediti al consumo di sostanze stupefacenti, da un appartamento situato in quella zona.
Questi elementi, insieme a un’attività di osservazione mirata e prolungata, condotta a distanza e in modalità “discreta” dagli investigatori, hanno permesso di individuare l’abitazione caratterizzata dal sospetto andirivieni di persone. In quell’abitazione risiedeva, appunto, un giovane catanese di 23 anni, sottoposto agli arresti domiciliari per pregresse vicende giudiziarie.
I militari del Nucleo Operativo, hanno naturalmente ipotizzato che il ragazzo potesse nascondere dentro casa dello stupefacente, quindi, hanno predisposto un piano d’azione ben strutturato che non lasciava spazio ad errori. I Carabinieri hanno, quindi, predisposto per l’intervento, due squadre: una con il compito di controllare il retro dell’abitazione, per prevenire eventuali fughe o il rischio che, l’eventuale, droga venisse gettata dal balcone, e l’altra incaricata di accedere all’interno con la scusa di un normale controllo sul rispetto degli obblighi inerenti alla custodia cautelare degli arresti domiciliari.
Una volta dentro, i Carabinieri hanno trovato il giovane che, inizialmente, si mostrava tranquillo e spavaldo, cercando di minimizzare la loro presenza. Tuttavia, quando i militari hanno iniziato a porgli domande sullo quello strano movimento di persone notato nei pressi dell’abitazione, il suo atteggiamento è improvvisamente cambiato, ha iniziato a balbettare, visibilmente in difficoltà nel fornire risposte coerenti.
Questo comportamento ha rafforzato i sospetti dei Carabinieri, che hanno deciso di procedere con una perquisizione dell’abitazione per approfondire la situazione.
Durante il controllo, l’attenzione degli investigatori si è concentrata su una scatola ben occultata all’interno di uno sgabuzzino che, una volta aperta, ha chiarito il motivo dell’agitazione del ragazzo, all’interno gli investigatori, hanno trovato una bustina di plastica trasparente contenente 12 grammi di crack, un involucro di plastica con 4 grammi di marijuana e un ulteriore involucro con 6 grammi della stessa sostanza.
Le ricerche si sono poi estese alla camera da letto, dove i militari hanno trovato, invece, un proiettile marca Winchester calibro 30, custodito in un cofanetto all’interno di un armadio, e un involucro di carta stagnola contenente ulteriori dosi di crack, nascosto in un cassetto del comò. Inoltre, gli operanti, hanno scovato un cofanetto contenente 6.000 euro in contanti e, sulla scrivania della stanza, un bilancino di precisione intriso di polvere bianca.
Alla domanda dei Carabinieri sulla provenienza dei 6.000 euro in contanti, il giovane avrebbe spiegato che si trattava del guadagno per la vendita di una motocicletta giustificazione, questa, che è stata ritenuta poco credibile considerato che, dagli accertamenti successivi sarebbe emerso che il mezzo era stato venduto per soli 1.500 euro, somma nettamente inferiore rispetto all’ingente quantità di denaro rinvenuto. Il denaro è stato quindi, sequestrato in quanto ritenuto possibile provento dell’attività di spaccio.
Il giovane è stato tratto in arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento disponendo per lui la prosecuzione degli arresti domiciliari.
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