Contatti giocatori-ultras:Marotta,fare molto di più per evitarli

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‘Ma è difficile entrare nella vita privata di un calciatore’

Di Redazione |

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ROMA, 25 DIC – Giuseppe Marotta, presidente e
amministratore delegato dell’Inter, nella sua intervista a Sky
Sport, ha parlato anche dell’inchiesta della magistratura penale
milanese relativa alle curve. “Intanto l’inchiesta è in corso e
non posso che esprimere gratitudine alla magistratura e alle
forze dell’ordine per quello che stiamo facendo – le parole di
Marotta -. Noi ci siamo messi a disposizione e stiamo
collaborando al fine di debellare questo fenomeno straordinario
in negativo. Sono attività criminali che non c’entrano niente
con lo sport”.
“Ho vissuto decenni precedenti in cui c’era una violenza
fisica consumata all’interno o all’esterno dello stadio-
continua -, ma era nell’ottica di quello che è un fenomeno di
calcio. Oggi siamo davanti a una situazione difficile da
debellare per una società, noi stiamo collaborando al fine di
garantire trasparenza. È difficile contrastare un tipo di
violenza quando è consumata da tante persone, credo che sia un
fatto culturale”. Per il presidente dell’Inter, “si deve
lavorare fin dalle elementari spiegando che il gioco del calcio
è un gioco. Oggi manca la cultura della sconfitta, bisogna saper
perdere. Non ci sono dei giudici che alla fine della partita
devono esprimere un verdetto”.
Ma si poteva fare di più per evitare troppi contatti tra
giocatori e ultras? “Si può e si deve fare molto di più –
risponde -. Oggi le figure all’interno del sistema aiutano
tantissimo nel garantire una certa trasparenza, noi società
possiamo fare qualcosa acculturando i calciatori a quelle che
sono le leggi dello Stato, noi lo facciamo”. “Facciamo delle
lezioni in cui spieghiamo, ma poi è difficile entrare nella vita
privata di un calciatore – conclude -. Poi lì c’è una parte
d’ombra dove non possiamo entrare. Possiamo aiutare il giocatore
con una cultura maggiore”.

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