Guerra della conoscenza, ossia hackeare gli esseri umani › Esteri › Granma

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Foto: *Caricatura de Moro 

La natura della guerra è cambiata in forma radicale. Può sembrare un’affermazione troppo categorica, ma si tratta di una realtà definita dalla natura dei conflitti attuali marcati dallo sviluppo vertiginoso della rivoluzione tecnologica.
Le Operazioni Militari d’Appoggio all’ Informazione (miso), sono indirizzate ad influire nelle audience «nemiche», nelle loro emozioni, nelle condotte e nelle motivazioni e formano parte di questa maniera d’operare i conflitti
Il termine, definito dal Pentagono,nel 2010 sostituì  Psyop (Psychological Operation), utilizzato dalla Seconda Guerra Mondiale.
Secondo il documento Warfighting 2040, la Guerra della Conoscenza (cw), «si basa nell’uso di tecniche di disinformazione e  propaganda indirizzate a esaurire psicologicamente i ricevitori delle informazioni».
Senza dubbio le possibilità in questa forma di fare la guerra si ampliano ogni giorno con la crescita delle tecniche d’informazione e disinformazione ma soprattutto coni pogressi delle nbic (Nanotecnologia, Biotecnologia, Tecnologia dell’Informazione e Scienza della Conoscenza).
Già non si tratta di dominare i cinque scenari principali della guerra convenzionale o non convenzionale  (aria, terra, mare, spazio e ambiente cibernetico). Ora lo scontro avviene anche nel dominio umano con il quale la vittoria dipenderà dalla capacità che si ha d’imporre a un’audience scelta un comportamento desiderato.
L’ambiente digitale offre la possibilità di coordinare gente dispersa e organi sciami d’attacco, con la missione di seminare incertezza, disperazione, paura, angoscia e caos.
Con il dominio dell’Intelligenza Artificiale (ia), gli analisti possono costruire modelli capaci de prevedere attributi occulti, tra i quali preferenze politiche, orientamenti  sessuali, etc.
Le reti sociali e le applicazioni che utilizziamo lasciano centinaia di migliaia d’impronte che sono usate dalle imprese di Big Data per costruire i profili degli usurai e organizzare gruppi d’interesse.
Accade con frequenza che la guerra d’informazione (iw), per la sua stretta relazione con la cw, si confonda con questa molte volte; la iw però ha come obiettivo il controllo del flusso dell’ informazione, mentre la cognitiva comprende tutte le scienze che si ocupano della conoscenza e dei suoi processi: la Psicologia, la Linguistica, la Neurobiologia, la Logica, etc.
Ogni piattaforma di reti sociali, ogni sito web è disegnato per essere additivo e per scatenare esplosioni emozionali.
Secondo la cia, la natura virale di internet dispone di un potenziale per danneggiare e anche cambiare i carattere di una persona in questione di secondi e anche il suo futuro a lungo tempo, indipendentemente da chi sia o della sau esperienza vitale.
La subordinazione dei media negli impegni di manipolare l’informazione, costruire stati d’opinione e in virtù di questo modellare modi d’attuazione, è diventato in parte essenziale della strategia dell’impero statunitense per
ottenere l’egemonia di un mondo che diventa sempre più difficile da maneggiare.
Lavorano per convocare all’odio, fabbricare percezioni negative; operano sulle debolezze e le deficienze , sull’automatismo, le paure e stereotipi identificati.
Dominare gli stereotipi permette al manipolatore d’impadronirsi dell’auditorio partendo da risorse soggettive.
Ma la  cw va molto più in là, compie l’impegno di degradare la capacità di produrre la conoscenza . Si dirige alla totalità del capitale umano per erodere la fiducia che sostenta tutta una società.
Il suo obiettivo è  hackeare l’individuo.
Le operazioni di cw appuntano a generare nelle persone uno stile di pensiero rigido che provoca resistenza a qualsiasi argomento, informazione e anche prova della realtà che contraddica le sue proprie percezioni e opinioni. 0
D’altra parte promuovono e stimolano emozioni, pensieri e stati d’animo di tipo avverso che possono raggiungere  livelli d’alta intensità, molto difficili da maneggiare e sostenere.
Non  si tratta di una cosa totalmente nuova. Il lavoro dei servizi speciali statunitensi per controllare la mente umana è cominciato con progetti come mk-Ultra.
Conosciuto anche como Alcachofa, questo progetto è stato una realtà dantesca, da far rabbrividire: esperimenti nel campo dell’inconsciente umano, prove di farmaci, droghe, implanti nel cervello,  chirugia,
lobotomía… tutto un magazzino di orrori.
Il compito di portare avanti mk-Ultra, nel 1953, corrispose al Office of Scientific Intelligence (osi), entità fondata
nel 1948, e giunse a coinvolgere più di  30 università e  centri scientifici del paese.
Tra  i campi d’interesse nelle investigazioni c’era lo sviluppo di paranoie, la produzione di amnesie, provocare mediante l’uso di droghe pensieri illogici, manipolare la violenza, studiare gli effetti degli ultrasuoni in conglomerati umani, oltre a studi sul cancro e la leucemia.
Nei tempi che corrono, la rivoluzione avvenuta nelle  nbic (Nanotecnologia, Biotecnologia, Tecnologia dell’Informazione e Scienza Cognitiva) è utilizzata  per controllare gli esseri umani, trasformarli  
in un’arma contro sè stessi.
Le tecniche tradizionali di condizionamento sono state rinforzate e portate a uno stadio di quasi perfezione grazie alle possibilità che offrono le neuro armi.
Si tratta di una guerra per appropriarsi dei nostri sensi, della nostra forma di vedere il mondo, per trasformarci  in marionette nelle mani di un’elite scelta che vuole rendere eterni i suoi privilegi senza sprecare nemmeno una una pallottola. (GM/Granma Int.)



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