Il nuovo turismo nell’Agordino: vacanze più corte e boom di stranieri

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Rispetto al 2019, cioè al periodo pre Covid, crescono arrivi e presenze turistiche, cala la durata media del soggiorno, italiani – e veneti in particolare – continuano a essere la maggioranza, ma gli stranieri aumentano leggermente sempre in riferimento al periodo prima della pandemia. Sono alcuni dei dati del piano turistico presentati dall’operatore economico Etifor all’Unione montana agordina, approvato per costituire e far evolvere strumenti di governance per la destinazione turistica.

I dati, che si riferiscono al 2023, confermano la fotografia di una vallata che, in tema di turismo, è divisa in due, con cinque Comuni (Livinallongo, Falcade, Selva di Cadore, Rocca Pietore e Alleghe) a coprire l’88,47% degli arrivi e il 90,76% delle presenze.

Arrivi e presenze

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Rispetto al 2019 gli arrivi complessivi nella vallata agordina sono cresciuti dell’11,19% toccando quota 319.906. Anche le presenze sono aumentate, ma solo del 2,74% arrivando a 1.253.111.

Tra i Comuni – spiega Etifor nel Piano – “Livinallongo ha registrato la quota maggiore con 90.582 arrivi e 384.383 presenze (28,32% di arrivi e 30,67% presenze sul totale), seguito da Falcade (61.755 arrivi e 267.603 presenze), Rocca Pietore (50.814 arrivi e 187.026 presenze), Alleghe (48.422 arrivi e 169.419 presenze) e Selva di Cadore (31.422 arrivi e 128.949 presenze)”.

Poi, molto staccati, arrivano gli altri: Canale d’Agordo (7.661 arrivi e 42.809 presenze), Agordo (9.258 e 21.170), Colle Santa Lucia (10.074 e 19.878), Taibon (4.940 e 11.114), Voltago (2.479 e 9.505), Cencenighe (1.275 e 4.522), San Tomaso (652, 3.408), Vallada (136, 2.108) e Rivamonte (436, 1.217). Non sono indicati i Comuni di La Valle e di Gosaldo.

Tenendo conto degli abitanti che vivono nella vallata (18.154 al 1° gennaio 2024) il tasso di intensità turistica è pari a 69 turisti ogni abitante residente. Un dato che varia dai 314,3 di Livinallongo ai 2 di Rivamonte.

Capacità ricettiva

Un territorio, quello agordino, che nel 2023 contava 1.664 esercizi ricettivi, per una capacità totale di 17.801 posti letto: 136 sono alberghi (6.354 posti letto), mentre i restanti 1.528 esercizi (11.447 posti letto) sono extra-alberghieri.

In quest’ultimo comparto, 7.467 posti letto si trovano in 1.441 alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, e altri 2.566 posti letto si trovano in 6 campeggi e/o villaggi turistici.

Soggiorni brevi, crescono gli stranieri

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Se in generale i dati relativi ad arrivi e presenze mostrano una crescita rispetto al periodo pre pandemia, quelli che indicano la durata media del soggiorno sono in calo. “Nel 2023”, dice Etifor, “si attestava a 3,9 giorni (0,3 punti più bassa rispetto al 2019). Interessante notare come la durata media del soggiorno sia leggermente inferiore per i visitatori stranieri (3.8 giorni nel 2023 contro i 4.1 del 2019) rispetto agli italiani (4 giorni nel 2023 rispetto ai 4.3 del 2019)”.

A proposito di stranieri il documento fotografa anche la provenienza dei turisti che nel 2023 hanno scelto la destinazione agordina. “I principali frequentatori della destinazione si confermano i turisti italiani, che nel 2023 rappresentano il 53,1% dei visitatori totali”, si evidenzia nel Piano di Etifor. “Escludendo il biennio di pandemia 2020-2021, la percentuale di stranieri torna a stabilizzarsi (anzi a superare leggermente) ai livelli del 2019. I principali mercati di riferimento esteri restano Germania (-3,6%), Polonia (+12%), Repubblica Ceca (-9,6%), Slovenia (+16,2%) e Paesi Bassi (+29,8%). Seguono poi ad interessanti tassi di crescita il Regno Unito (+14,7%), gli Stati Uniti (+75,6%), la Spagna (+67%), la Francia (+36,5%) e l’Austria (+15,9%). Per quanto riguarda il mercato italiano, i primi visitatori restano i veneti (+10,3% rispetto al 2019), seguiti da Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Lazio”.

L’ambito Dolomiti Bellunesi

Un approfondimento particolare svolto da Etifor riguarda il sentiment (ovvero la percezione complessiva dei visitatori e degli utenti online rispetto alla destinazione, analizzando il tono e le emozioni dei contenuti condivisi, come recensioni, post sui social media e commenti) e le spese effettuate dai turisti all’interno dell’ambito della Dmo Dolomiti Bellunesi. Dati che – secondo l’operatore economico padovano – possono essere utili all’Agordino per disegnare il proprio futuro turistico. Si tratta di dati forniti dall’Osservatorio del turismo regionale federato.

“Nel periodo 7 settembre-6 dicembre 2024 il sentiment complessivo dell’ambito OGD Dolomiti Bellunesi è di 88,5/100 (+0,1 rispetto allo stesso periodo del 2023). Tra i diversi comparti, gli attrattori risultano quelli maggiormente apprezzati dai turisti con un punteggio 92,9/100, seguono i ristoranti (87,2/100) e la ricettività (87,2/100). Per quanto riguarda la tipologia di viaggiatori, troviamo al primo posto le coppie, che rappresentano il 54,5% del totale, seguono in percentuale minore le famiglie con il 17,7%, amici/gruppo con il 17,2%, il viaggiatore singolo per il 10,1% e il viaggiatore per lavoro con appena lo 0,5%”.

Dove spendono i turisti

Per quanto riguarda le spese effettuata dai turisti, si fa riferimento a quelle con carte del circuito Mastercard fatte dai visitatori all’interno della destinazione. È così possibile monitorare tendenze e tipologie dei consumi sia dei visitatori italiani non residenti in Veneto che di quelli stranieri (i dati relativi ai visitatori domestici nella regione Veneto non sono inclusi).

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“Nel periodo che va da dicembre 2023 a ottobre 2024, su base settimanale – dice il documento – il valore del ticket medio risulta essere di circa 54,42 euro. Si registrano tendenzialmente delle transazioni più elevate nella stagione invernale rispetto a quella estiva, non riflettendo aumenti nemmeno durante i periodi considerati di alta stagione estiva. Delle spese registrate nel periodo indicato, ben il 62,72% risultano effettuate con carte emesse all’estero, una tendenza in linea con quella regionale, in particolare da visitatori provenienti da Germania (9,96%), Regno Unito (6,02%) e Paesi Bassi (5,94%)”.



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