i pranzi solidali di Natale per i poveri in tutta Italia

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Marco Impagliazzo e Roberto Gualtieri al pranzo di Natale di Santa Maria in Trastevere – Ansa

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Oltre 250 mila persone nel mondo e 80 mila nel nostro Paese si sono seduti a tavola nei giorni di Natale grazie alla Comunità di Sant’Egidio. Solo in Sicilia l’associazione ne ha realizzati 24, ma in tutta Italia sono stati numerosi i pranzi di Natale solidali e le iniziative di diverse associazioni dedicate ai più fragili: dai senza fissa dimora agli anziani soli, dalle famiglie in difficoltà agli stranieri. Cominciando da Messina, presso la Chiesa di San Francesco all’Immacolata dove i volontari di Sant’Egidio hanno servito oltre 400 persone, e finendo alle circa 215 che hanno trovato accoglienza al tradizionale pranzo di Natale organizzato dall’Opera Cardinal Ferrari a Milano, da Nord a Sud sono tanti in questi giorni i momenti di convivialità realizzati per i più vulnerabili.

In Sicilia

Saranno oltre 4mila i poveri che Sant’Egidio servirà durante queste feste in Sicilia. «Il Natale aiuta tutti a comprendere di più la bellezza della semplicità di Betlemme, ma soprattutto un popolo in cerca di stupore e di pace. Non vogliamo dimenticarci per questo i più deboli della nostra città, ma anche del mondo, come i tanti che soffrono in Siria, Ucraina, Gaza e in diversi luoghi del continente africano», ha commentato Andrea Nucita, responsabile della Comunità a Messina, a proposito delle iniziative siciliane per i poveri. L’associazione in questi giorni ha offerto pasti caldi anche a Catania, Palermo e in altre città dell’isola, mentre a Noto, in provincia di Siracusa, si è festeggiato pure all’interno del carcere.

Il primo pranzo di Natale per la Comunità di Foggia

Per il primo anno, il giorno di Natale, le tavole imbandite dalla Comunità di Sant’Egidio sono arrivate anche a Foggia. «Natale è la festa della famiglia e chi non ha famiglia è famiglia di Dio e della chiesa», ha detto l’arcivescovo della diocesi di Foggia Bovino, monsignor Giorgio Ferretti, partecipando al pranzo solidale tenuto nella Chiesa di San Giovanni di Dio, dove si sono riunite circa cento persone: volontari, fragili italiani – tra i quali un uomo centenario – e migranti. Sono tutti dei bisognosi che durante l’anno sono già seguiti e sostenuti dalla Comunità. «Questo Natale con i poveri di Sant’Egidio è un atto di speranza», ha aggiunto monsignor Ferretti.

A Roma

Lasagne, polpettone, lenticchie e panettone: là dove è nata la tradizione del pranzo di Natale con i poveri, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, in tanti per quasi due ore hanno parlato e fatto festa davanti ai piatti di un menù tradizionale. «Questa tavola vince la solitudine ma è anche una proposta alla nostra società perché diventi più fraterna e accogliente», è l’invito del fondatore della Comunità, Andrea Riccardi, che ha partecipato al pranzo. Come ha aggiunto invece il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, «insieme alle porte della basilica, si sono aperte anche le porte di tanti cuori, di tutte quelle persone, tra cui molti giovani, che oggi si occupano di chi ha bisogno». Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha partecipato al pranzo romano: «È un momento bellissimo, 20mila persone in questo momento con Sant’Egidio in tutta Roma stanno vivendo un pranzo di Natale in compagnia – ha commentato il primo cittadino -. Sono le persone più fragili, poveri, anziani soli, persone con disabilità, rifugiati internazionali, tante persone che hanno bisogno di sentire la città vicina”. Le storie che si incrociano in queste tavolate sono tutte diverse, ma accomunate dal bisogno di aiuto che non conosce confini. Tra gli ospiti di Santa Maria in Trastevere c’era per esempio Gemma, siriana arrivata con i corridoi umanitari. «In questo momento è importante sperare e pregare per la pace nel mondo», ha detto la donna ai commensali alla fine del pasto. Antonino, siciliano, da tanti anni a Roma, ha portato invece la sua testimonianza: «Ho vissuto per strada, sono stato aiutato a trovare una casa e ora sostengo chi è in difficoltà». E poi c’era il piccolo Alì, venuto da Gaza insieme alla zia, che con convinzione, nella lingua italiana già appresa ha chiosato con semplicità: «Mi piace questa tavola!».

“Comunità in dialogo”

La presenza delle istituzioni si è sentita anche nella “Comunità in dialogo” di padre Matteo Tagliaferri, a Trivigliano, in provincia di Frosinone. Qui il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani, ha trascorso la vigilia di Natale con i ragazzi che nella struttura combattono varie dipendenze, assistiti dagli operatori nel loro percorso di recupero e di reinserimento nella società. Da oltre 30 anni Tajani supporta l’opera di padre Matteo, trascorrendo la vigilia con i ragazzi e le ragazze della Comunità di Trivigliano. È «un luogo di speranza, dove si recuperano alla vita coloro che si sono persi a causa della droga e delle dipendenze. Ringrazio il fondatore Padre Matteo e tutti i volontari per quello che fanno. Tutti cadiamo, l’importante è rialzarsi. Buon Natale del Signore, cari ragazzi», ha scritto sui social il vicepremier.

L’iniziativa a Terni

Anche in Umbria la solitudine è stata superata attraverso un pasto condiviso in fraternità nell’oratorio della parrocchia San Francesco a Terni, offerto alle persone in particolari situazioni di disagio da Arvedi Ast Acciai speciali Terni, che ha finanziato il pranzo, e dalla Ceplast, che ha allestito dei tavoli per accoglierle. Gli ospiti sono stati 120, tra vulnerabili di varie nazionalità, giovani e anziani. A tavola insieme a loro c’erano tra gli altri l’assessora ai Servizi sociali e welfare della città, Viviana Altamura; il parroco di San Francesco, don Carlo Zucchetti; la comunità dei Salesiani locali e il direttore della Caritas diocesana, don Giuseppe Zen.

A Milano

Tra le varie iniziative al Nord, è stato un successo il grande pranzo offerto a tanti clochard e vulnerabili di Milano dall’Opera Cardinal Ferrari nella storica mensa di via Boeri. L’evento, che comprendeva anche un concerto di pianoforte di Riccardo Gregorio Frediani nel Salone Nobile, è stato possibile grazie all’impegno dei volontari “Seminatori di Gioia” e al supporto di partner come Lidl Italia. «Mentre ci prepariamo a entrare nell’Anno Santo del Giubileo, il Papa ci invita a essere pellegrini di speranza, ad avere fiducia nelle promesse che il Signore ha seminato nei nostri cuori – ha detto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presente all’iniziativa -. Siamo chiamati a non stancarci mai di operare per il bene, a credere nella possibilità di migliorare la nostra condizione personale e quella del mondo che ci circonda».

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