Manovra 2025, le parole di Giorgetti in Aula al Senato

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Abbiamo favorito coloro che guadagnano meno di 40mila euro lordi all’anno. Abbiamo sbagliato? Io penso che abbiamo fatto una cosa sacrosanta“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nelle repliche agli interventi in aula del Senato, durante la discussione generale sulla legge di Bilancio, per cui oggi il governo ha chiesto la fiducia in Aula al Senato. Le dichiarazioni di voto sono previste a partire da domani alle 11 con diretta televisiva e il voto finale sarà entro l’ora di pranzo.

“Siamo miopi ma non presbiti. Abbiamo deciso di mettere tutte le risorse disponibili a favore di tutti quei lavoratori dipendenti di reddito medio basso che la sinistra e il sindacato dovrebbero sostenere“. “L’anno scorso, di questi tempi, l’opposizione si beffeggiava del governo dicendo che sarebbe stato impossibile ripetere” il taglio del cuneo fiscale “che invece abbiamo replicato e reso strutturale”, ha aggiunto Giorgetti.

“E’ stato richiamato più volte dalle opposizioni, quasi fosse da censurare, l’atteggiamnto di prudenza che il governo ha adottato nella redazione di questa legge di bilancio. Io rivendico come un valore questa prudenza”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nelle repliche agli interventi in aula del Senato durante la discussione generale sulla legge di Bilancio. Con “90 miliardi di euro di interessi passivi”, ha proseguito, “non ci possiamo permettere di essere né temerari, né avventati né sconsiderati e questo atteggiamento ha premiato con la riduzione dello spread e speriamo si consolidi quella dei tassi di interesse”, ha detto ancora Giorgetti.

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“Evidentemente c’è un piccolo problema di procedure parlamentari che va risolto e che fa riferimento anche a come funzionano le aule e le commissioni” ha detto il ministro dell’Economia in riferimento alla mancata seconda lettura della manovra in Parlamento. “Evidentemente c’è un piccolo problema di procedure parlamentari che va risolto e che fa riferimento anche a come funzionano le aule e le commissioni. La revisione della legge 196 si rende necessaria sia per le nuove regole europee che sono state adottate sia perché l’esperienza storica ha dimostrato l’inefficienza degli attuali meccanismi. Non spetta al governo l’iniziativa, spetta al Parlamento, lo caldeggiamo, speriamo che sia un lavoro condiviso. E’ opportuno che le procedure debbano essere migliorate”.

Spesa sanitaria e pensioni

“In termini reali, e non soltanto in termini nominali, la spesa sanitaria pro capite è aumentata per un totale del 10,6% alla fine del 2026” sottolinea il ministro dell’Economia. “Questo governo ha garantito il recupero integrale per le pensioni medio basse dell’inflazione registrata” aggiunge. “Qualcuno ha banalizzato – ha continuato – quello che abbiamo fatto in questa legge di bilancio, dando un impulso decisivo alla previdenza complementare che noi riteniamo cruciale per garantire in futuro delle pensioni dignitose rispetto a quelle che potrebbero derivare dal calcolo contributivo della legge Fornero”.

“E’ un diritto poter continuare a lavorare fino a 70 anni”

“Forse è sfuggito a qualcuno che è su base volontaria la possibilità di andare a lavorare a 70 anni” dice il ministro. “Se qualcuno vuole continuare a lavorare in questo Paese, ha il diritto di continuare a lavorare e magari percepire in busta paga anche i contributi detassati come abbiamo promesso e proposto in questa legge di bilancio”.

L’Europa

“Questo governo sta cercando a livello europeo di correggere le storture e le follie ideologiche che hanno portato i nostri imprenditori a competere in condizioni impossibili da reggere rispetto a chi, da altre parti del mondo, ha potuto fare concorrenza sleale” ha detto il ministro. “La politica industriale – ha detto ancora – la fanno gli imprenditori e abbiamo un disperato bisogno di nuovi imprenditori ma per farli serve un quadro di certezze. Bisogna sapere dove va il mondo. Dobbiamo fare una riflessione che il modello della globalizzazione è morto e sepolto. Bisogna tornare in un mondo dove tutti possano competere ad armi pari”.

Per questo, ha detto ancora, “il governo ha deciso di spingere nella direzione dell’Ires premiale, premiando quegli imprenditori che invece di distribuire i dividendi a qualche fondo internazionale decidono di reinvestire in azienda e nel futuro”.

La legge di Bilancio e la scuola

“Non condivido il riferimento che tagliamo e togliamo risorse agli alunni meritevoli” sottolinea il ministro Giorgetti. “La scuola ha perso 500mila studenti in 5 anni e la spesa è rimasta tuttavia costante. Gli insegnanti di sostegno, erano 95mila nel 2012 sono 234mila nel 2024. Mi sembra che l’assistenza per gli alunni bisognosi non è stata fatta mancare in alcun modo”.

Il rammarico

“Un rammarico? Avrei voluto fare di più per la famiglia e per figli” ha confessato il ministro Giorgetti. “Perché – ha detto ancora – in tutto questo dibattito sulla crescita che c’è e non c’è, vorrei ricordare che la crescita del Pil per un Paese in decrescita demografica è qualcosa di imbarazzante. Se andate a vedere il Pil pro-capite per gli italiani continua a incrementarsi rispetto agli altri Paesi europei. Il problema è che un Paese dove non nascono più bambini e che invecchia è un Paese che non ha futuro, altro che visione”, ha concluso il ministro Giorgetti.

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