Migranti, avanti con la Residenza Fersina: bando per affidare il servizio di accoglienza

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di
Marika Giovannini

Stanziati 4,3 milioni. Non si esclude l’utilizzo di altre strutture collocate sul territorio provinciale

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In autunno il dibattito sul destino dell’accoglienza dei richiedenti asilo concentrata sul territorio cittadino, in vista della demolizione della Residenza Fersina per far spazio al cantiere del nuovo Polo ospedaliero e universitario del Trentino, aveva registrato anche qualche scintilla. Con la Provincia decisa a guardare anche al di là dell’Adige e con il Comune preoccupato per tempi e modalità dell’eventuale spostamento del servizio.
Ma a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, Piazza Dante sembra considerare ancora l’edificio di via al Desert il punto di riferimento per l’accoglienza dei migranti. Almeno per il 2025. In queste ore infatti il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali Antonio D’Urso ha firmato la determina che dà avvio alla procedura di affidamento del servizio di accoglienza «da svolgersi — si legge — presso la residenza Fersina situata nel comune di Trento o altre strutture-centri collettivi ubicati sul territorio provinciale». Confermando anche i numeri: il servizio, si legge infatti nel disciplinare di gara, riguarderà un massimo di «280 persone richiedenti protezione temporanea e internazionale» come previsto dal protocollo d’intesa tra il Commissario del governo e la Provincia. E sarà assegnato per nove mesi a partire da aprile 2025, con la possibilità di rinnovarlo per ulteriori nove.

Il servizio e la gara

A dicembre dello scorso anno, ricorda D’Urso, il servizio era stato affidato a Kaleidoscopio. Ma già «in fase di programmazione» dell’anno successivo era stata messa in agenda una «procedura di gara ad evidenza pubblica» per lo stesso servizio, da assegnare «con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa». Prima di avviare il procedimento, però, si è attesa l’approvazione «dei nuovi capitolati di appalto da parte del Ministero dell’interno» e la definizione degli adeguamenti contrattuali. A livello locale, intanto, a novembre «la giunta provinciale — prosegue il dirigente generale — ha approvato i criteri di suddivisione delle risorse del fondo per il riconoscimento di maggiori oneri, conseguenti al rinnovo dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti nel 2024 e applicati dagli enti del terzo settore e dagli altri soggetti privati senza scopo di lucro che operano in ambito socio-assistenziale, socio-sanitario e socio-educativo». Arrivando ora all’indizione della procedura di gara, che prevede un importo complessivo di 4,3 milioni (2,1 milioni per i primi nove mesi, gli altri per l’evenutale proroga). Un capitolato, quello pubblicato in queste ore, che pone particolare attenzione al costo del personale, quantificato sulla base delle analisi elaborate da Kaleidoscopio: attualmente, si legge nella tabella allegata, sono 26 i lavoratori impegnati in via al Desert, tra operatori, mediatori e assistenti sociali, per un totale di 871 ore settimanali e un costo di circa 758mila euro all’anno




















































Il nuovo bando

Nel nuovo bando, il costo per la manodopera viene portato a circa 952mila euro, per 44.837 ore totali, «quantificate — si legge — secondo la tabella dell’operatore economico uscente per la gestione del centro, cui sono state aggiunte le ore di pulizia e di preparazione pasti». Per un costo medio orario di 21,23 euro, «che, valorizzato con i nuovi aumenti contrattuali, corrisponde a un costo medio orario di 23,78 euro». Il servizio, ribadisce la Provincia, verrà affidato al soggetto «che presenta l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo». Ma per poter partecipare alla procedura — precisa il dirigente generale — è necessario «aver eseguito nell’ultimo triennio servizi analoghi» a quello previsto dalla Provincia. Vale a dire, si legge ancora nel disciplinare di gara, «servizi di gestione di centri di accoglienza rivolti a stranieri, vista la peculiarità di lingua, cultura e religioni degli utenti ospitati che richiede una formazione specialistica in materia dell’operatore economico».

Unico lotto

Il bando però prevede una ulteriore particolarità: il servizio infatti non è suddiviso in lotti. E il motivo chiama in causa le tensioni che si sono respirate nel corso dell’anno nella struttura di via al Desert. «La scelta dell’unico lotto — sottolinea non a caso il dirigente generale — discende dall’esigenza di garantire lo svolgimento dell’appalto in condizione di sicurezza per gli addetti e per gli ospiti. Difatti, durante l’anno in corso sono successi più eventi “pericolosi” che hanno messo a rischio l’inclumità degli ospiti e degli operatori e che hanno costretto la stazione appaltante, su espressa richiesta del comitato provinciale per l’odine e la sicurezza pubblica, ad attivare un servizio aggiuntivo di vigilanza 24 ore su 24».
Per presentare le offerte, conclude D’Urso, ci sarà tempo fino alla fine del mese di gennaio.

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27 dicembre 2024 ( modifica il 27 dicembre 2024 | 15:56)

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