I 5 nuovi controlli contro l’evasione fiscale. Dal denaro contante alla fatturazione elettronica e oltre

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L’avvento del 2025 segna un nuovo capitolo nella lotta all’evasione fiscale in Italia. Il Ministero dell’Economia, sotto la guida di Giancarlo Giorgetti, ha delineato un piano che mira a rafforzare il quadro normativo vigente, introducendo misure innovative per monitorare e contrastare le pratiche elusive. Tra le iniziative spiccano il potenziamento della banca dati fiscale e l’intensificazione dell’interoperabilità tra i diversi sistemi. L’obiettivo è migliorare l’efficienza e l’efficacia dei controlli attraverso tecnologie moderne e analisi dei dati, facilitando la collaborazione tra Amministrazione Finanziaria e contribuenti.

Fatturazione elettronica: uno strumento chiave contro l’evasione

La fatturazione elettronica, divenuta obbligatoria per le partite IVA in regime di flat tax dal 2024, rappresenta un’arma potente nella lotta all’evasione fiscale. Grazie al suo uso, è possibile monitorare in tempo reale le transazioni commerciali, riducendo notevolmente il rischio di elusione.

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Implementata attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), e gestita da Sogei, questa tecnologia consente all’ Agenzia delle Entrate di raccogliere ed esaminare un vasto flusso di dati. Ogni fattura elettronica viene inviata e archiviata nel sistema, creando una traccia digitale affidabile e verificabile delle transazioni tra operatori economici. Nel 2023, sono state emesse più di 2,4 miliardi di fatture elettroniche, e si prevedono cifre ancor più elevate per il 2025.

Uno degli aspetti cruciali di questo sistema è l’analisi dei dati, che permette di individuare anomalie e identificare potenziali violazioni. Questo processo di data mining è reso possibile dalla capacità del sistema di incrociare le informazioni presenti in oltre 199 banche dati. Inoltre, la recente normativa ha previsto l’obbligo per gli esercizi commerciali di collegare i punti di vendita (POS) ai registratori di cassa, avanzando nella direzione di una maggiore trasparenza e della riduzione delle sottodichiarazioni.

Il DLgs 13/2024, parte integrante di questa riforma, rafforza ulteriormente tali misure, promuovendo un ambiente fiscale più equo. La fatturazione elettronica garantisce così una tracciabilità che non solo contrasta l’evasione ma favorisce anche un clima di collaborazione tra contribuenti e Amministrazione, incentivando la compliance fiscale.

Ulteriori limiti all’uso del denaro contante e pagamenti tracciabili sempre più obbligatori

Un altro punto importante sarà un’ulteriore stretta sull’uso del contante e il tracciamento dei pagamenti. Non ci saranno leggi ad hoc che limiteranno ulteriormente il contante, ma di fatto si punterà a farlo con alcune normative presenti in manovra finanziaria come quella che rigurda i rimborsi sia per i dipendenti che per le partite ive e professionisti che si potranno scaricare dalla tasse nel 2025 solo ed esclusivamente se pagati con sistemi tracciabili.

L’estensione della fattura elettronica sarà un’altro elemento all’uso della lotta del contante, così come la stretta sui controlli sui conti correnti con l’estensione anche di quelli incrociati riguardanti parenti e amici ovvero persone che possono appoggiare e affiancare i presunti evesori fiscali.

E non meno importante, seppur nel silenzio totale, l’appoggio dato agli istituti di credito per chiudere sempre più sportelli bancomat e disincentivare de facto l’uso del contanto stesso.

Potenziamento delle banche dati e incrocio delle informazioni

Il potenziamento delle banche dati rappresenta un elemento centrale nei nuovi controlli fiscali previsti per il 2025. Grazie alla rete informatica gestita da Sogei, l’amministrazione fiscale italiana dispone di un’ampia gamma di informazioni provenienti da 199 diverse banche dati. Questo arsenale di dati permette all’Agenzia delle Entrate di effettuare un incrocio delle informazioni con un’accuratezza senza precedenti.

L’incrocio di dati avviene attraverso processi avanzati di analisi che sfruttano algoritmi predittivi e machine learning per identificare pattern anomali. Questo sistema consente non solo di rilevare potenziali tentativi di evasione, ma anche di offrire una panoramica completa e integrata delle attività economiche dei contribuenti. Il risultato è una maggiore efficienza nella selezione dei controlli e una gestione più mirata delle risorse.

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Un ulteriore passo in avanti è costituito dall’introduzione del collegamento obbligatorio tra terminali di pagamento e registratori di cassa. Questo aspetto, previsto dal DLgs 13/2024, garantisce che ogni transazione venga tracciata e verificata in tempo reale, riducendo il margine per errori e frodi. Inoltre, l’interconnessione delle banche dati facilita la collaborazione internazionale, fondamentale per affrontare fenomeni come l’evasione tramite criptovalute e e-commerce.

Controlli avanzati su criptovalute ed e-commerce

I recenti sviluppi normativi in Italia pongono un accentuato focus sui controlli avanzati nel settore delle criptovalute e dell’e-commerce. In particolare, il crescente utilizzo degli asset digitali ha sollevato preoccupazioni in merito al loro potenziale sfruttamento per attività illecite e elusione fiscale. Come parte della strategia di controllo, l’Agenzia delle Entrate ha implementato sistemi di tracciamento che mirano a monitorare accuratamente le transazioni in criptovalute.

Attraverso l’impiego del Crypto Asset Reporting Framework, un’iniziativa dell’OCSE, le autorità fiscali sono ora in grado di ottenere dati dettagliati sulle transazioni effettuate tra giurisdizioni internazionali. Questo approccio, noto come “follow the crypto”, permette di ricostruire la catena delle transazioni per individuare possibili flussi illeciti. L’obiettivo è prevenire l’uso delle criptovalute per nascondere fondi provenienti da attività illegali, migliorando al contempo la trasparenza complessiva del sistema finanziario.

Parallelamente, l’e-commerce rappresenta un altro settore sotto la lente del Fisco. Il Central Electronic System of Payment Information (Cesop) è stato adottato per migliorare il monitoraggio delle transazioni online. Questo sistema raccoglie informazioni sui pagamenti digitali, consentendo di identificare eventuali anomalie e frodi IVA. Il fisco italiano si avvale delle tecniche di network analysis per incrociare i dati delle transazioni e individuare eventuali incongruenze nei ricavi dichiarati dai venditori online.

Cooperazione internazionale nella lotta all’evasione fiscale

La cooperazione internazionale è fondamentale nella lotta all’evasione fiscale, poiché i flussi di capitale spesso attraversano confini nazionali. L’Italia sta rafforzando i legami con altre amministrazioni fiscali per migliorare lo scambio di informazioni finanziarie e di dati fiscali, un aspetto cruciale per identificare e perseguire le pratiche elusive.

Nell’ambito europeo, l’Italia partecipa attivamente al programma Eurofisc, progettato per favorire la collaborazione tra Stati membri nella lotta contro le frodi IVA. Questo include l’uso di strumenti avanzati come il Transaction Network Analysis (TNA) per analizzare i flussi transnazionali di denaro. Inoltre, l’Italia si allinea alle linee guida del Crypto Asset Reporting Framework per monitorare i crypto asset in un contesto globale.

Al di fuori dell’Europa, la collaborazione si estende ad enti come l’OCSE, che promuove l’adozione di standard comuni per la rendicontazione fiscale e la trasparenza finanziaria. Questo impegno globale mira a contenere le fughe di capitali in paradisi fiscali e garantisce che le imprese digitali dichiarino correttamente i propri ricavi, contribuendo a un’equità fiscale più ampia.

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