Confagricoltura Toscana: “Annata difficile, servono più aiuti”

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“L’annata agraria che si conclude è stata difficile: il settore registra uno stallo a tutti i livelli di regolamentazione, che ne rallenta la crescita”.
A dirlo è il direttore di Confagricoltura Toscana, Gianluca Cavicchioli, che traccia così un bilancio del 2024 e le prospettive per il 2025.

“A livello globale – osserva – scontiamo una Pac difettosa e poco confacente alle reali necessità del momento. La semplificazione a lungo invocata non è mai arrivata e spesso gli agricoltori si trovano a ricevere indicazioni operative quando i giochi, nei campi, sono già fatti”.

“Il tema – dice Cavicchioli – è rimettere l’impresa agricola al centro del sistema, precondizione per attuare tutte quelle politiche, dalla sostenibilità ambientale alla transizione energetica, che oggi sono indispensabili. Il quadro normativo resta però intricato e dagli enti preposti si registra troppo spesso un preoccupante stato di impasse. Rispetto ad un fattore portante come quello dei cambiamenti climatici, ad esempio, il tempo passa senza che nessun provvedimento davvero impattante venga preso. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma almeno dei piccoli passi in avanti”.

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“Le cose non vanno meglio quando parliamo di elementi che dialogano quotidianamente con i campi, come la fauna selvatica ed i corsi d’acqua. Rispetto alla prima, trovare una condizione di equilibrio non è facile, ma il fatto è che non si intravede proprio uno sforzo. Sul piano faunistico venatorio regionale dico: battete un colpo. Sulla gestione dei fiumi e dei torrenti, invece, guai a toccare una pietra. Mi chiedo quanto a lungo possa reggere questo tipo di approccio”, riflette il direttore di Confagricoltura Toscana.

“Poi c’è, ovviamente, il nodo relativo alla tutela del reddito. Voglio ribadirlo con forza: l’aspetto relativo ai sostegni può aiutare nei momenti di criticità – spiega Cavicchioli – ma il volano devono essere gli investimenti. Anche in questo caso si registra una carenza di coraggio. Noi abbiamo avanzato la proposta di un Terzo Pilastro per la Pac, utile a proteggere le campagne dalle catastrofi naturali. Un confronto costruttivo sul tema si rende adesso indispensabile”.

E poi il tema fondamentale della sicurezza: “Nessun passo significativo si registra rispetto ad un tema così pressante come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche in questo caso, abbiamo constatato che gridare e inasprire le sanzioni non è servito. Avremmo la migliore legislazione a livello europeo, ma dobbiamo fare in modo di dargli le gambe”.

“In tutto questo – conclude Cavicchioli – abbiamo comunque portato a termine un’annata agraria accettabile rispetto a quello cui eravamo abituati dal punto di vista meteorologico, eccezion fatta per il clima che, in alcuni contesti, si è rivelato impietoso. Il mercato del vino denota però ancora una certa instabilità, così sono in stallo le produzioni olivicole e quelle dei cereali. Nel 2025 dovremmo cercare risposte all’altezza anche nei confronti della cronica mancanza di manodopera che caratterizza i nostri settori. La competenza e gli investimenti messi in campo dalle imprese agricole ci inducono a sperare in un’annata migliore, ma la condizione è muovere un passo alla volta per risolvere tutti i nodi che ancora ci rallentano”.

Fonte: Confagricotura Toscana – Ufficio Stampa

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