Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sulla manovra con 112 sì, 67 no e un astenuto. La manovra, con il voto finale di Palazzo Madama è legge.
Schlein: «Approvata a colpi fiducia, certifica incoerenza Meloni»
«Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni si ergeva a paladina della democrazia parlamentare, quando in Aula dispensava lezioni sulle differenze tra democrazie e monarchie assolute proprio durante la discussione della legge di bilancio. Come sono lontani i tempi in cui prometteva il taglio delle accise, le tasse sugli extraprofitti, le pensioni a mille euro. Perché oggi, con questa terza legge di bilancio del governo Meloni, si certifica tutta la sua incoerenza: non solo è una manovra approvata a colpi di fiducia che non lascia il minimo spazio alla discussione del Parlamento e umilia la sua stessa maggioranza, ma è anche una manovra che aumenta le pensioni minime di meno di 2 euro al mese ma concede rimborsi ai ministri di oltre 3 mila euro mensili. Che taglia la sanità pubblica ma stanzia altri miliardi per il Ponte sullo stretto di Messina. Che taglia il fondo per l’automotive ma aumenta le spese per gli armamenti, condona le multe ai no vax e le tasse non pagate dagli evasori, proroga le concessioni per la distribuzione elettrica ma non si occupa delle bollette degli italiani. È una manovra che fa cassa sulla qualità della vita delle italiane e degli italiani. Una manovra senza respiro, approvata silenziando il Parlamento e scaricando tutti i sacrifici sulle spalle di chi fa più fatica». Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
Salvini: «Governo stabile, l’anno prossimo faremo ancora di più»
«Una manovra che aumenta gli stipendi a tutti i lavoratori che guadagnano fino a 40mila euro all’anno vuol dire che entriamo in tante case e tante famiglie facendo qualcosa di importante». Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. A chi gli chiedeva della parola del ministri Giorgetti che ha detto che il rammarico è che avrebbe voluto fare di più per le famiglie, Salvini ha risposto che «conto che con il governo stabile che abbiamo, con l’economia che va e l’occupazione che cresce l’anno prossimo potremmo fare ancora di più».
Meloni: «Teniamo conti in ordine senza rinunciare ad attuare programma»
«Il Parlamento ha approvato la legge di bilancio 2025, la terza dall’insediamento del Governo. È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere». Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni – spiega la premier -, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività». «Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva», conclude Meloni.
Scintille tra Renzi e La Russa: «Camerata rispetti opposizione»
«Non c’è niente in questa legge di bilancio e potrei finire il mio intervento, ma mi resta del tempo per parlare della “norma Renzi”, una norma ad personam. Da un mese La presidente del Consiglio ha dato mandato ai suoi uffici di studiare una norma contro di me. Io sono stato accusato ingiustamente di aver fatto politica rubando i soldi o facendo i favori alla mia famiglia, dei magistrati hanno riconosciuto che era tutto falso. Avrei gradito le scuse pubbliche di FdI e del M5s che hanno maciullato la mia famiglia in questi anni, ma sono in una fase in cui potete fare tutte le norme contro di me. Non mi cambia niente, sono felice». Così il leader di Iv, Matteo Renzi, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal governo sulla manovra. «Quello che voglio dire alla rumorosa componente della maggioranza, della quale il presidente del Senato non si avvede…», ha quindi aggiunto l’ex premier innescando La replica di Ignazio La Russa: «Non c’è nessun rumore particolare, capisco che lei vuole un silenzio assoluto, ma siamo nella regola. La prego di non darmi lezioni, prosegua senza dare a tutti lezioni». Il botta e risposta però non si è fermato con Renzi che ha alzato la voce attaccando il presidente di Palazzo Madama: «Lei non può interrompermi in diretta televisiva, camerata La Russa lei deve abituarsi a rispettare l’opposizione in quest’Aula». «Abbia La cortesia di non fuggire dalla verità», è stata quindi La replica di La Russa, con Renzi che ha quindi aggiunto: «Magari pensavo di farle un complimento, si figuri… Il fatto che non avverta i rumori è tipico di una età incipiente che va avanti, non è un problema».
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