costi energetici nodo principale da sciogliere

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Un nuovo incontro per arrivare alla definizione dell’accordo di Programma per Acciai Speciali Terni. Alla riunione convocata presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno partecipato esponenti delle sigle sindacali nazionali e territoriali, il sindaco Stefano Bandecchi e gli assessori allo sviluppo economico Sergio Cardinali (Comune di Terni) e Francesco De Rebotti (Regione Umbria). L’incontro è stato presieduto dal Ministro Adolfo Urso.

Come è noto l’iter si era temporaneamente interrotto a seguito delle elezioni che hanno configurato un nuovo scenario in Umbria. Il nodo da sciogliere resta sempre quello dei costi energetici. L’azienda ha indicato tale criticità in molteplici occasioni, sottolineando come sia necessario intervenire proprio per appianare le divergenze con altri competitor del settore.

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A margine del confronto il sindaco Stefano Bandecchi ha affermato: “La riunione purtroppo non ha portato ad alcuna firma. Fortunatamente – le parole del primo cittadino in un video diffuso su instagram- ero presente e l’incontro si è sbloccato a seguito dell’intervento del sottoscritto. Ho infatti detto ciò che si doveva e non doveva fare e qualcosa si è smosso. Entro il 20 gennaio sapremo esattamente di che morte morire. Pertanto il cavaliere Arvedi o accetta l’accordo oppure non si fa”.

Il Ministro Adolfo Urso, al termine del confronto ha dichiarato: “Abbiamo fatto il punto su una vertenza importante e condiviso un cronoprogramma che ci porterà entro febbraio a firmare l’accordo di Programma con l’azienda e le istituzioni per il rilancio di questo significativo sito siderurgico. Abbiamo deciso di lavorare a livello tecnico bilaterale con il ministero dell’Ambiente per comprendere quando sia possibile utilizzare risorse del ministero, e con l’azienda e la Regione per quanto riguarda il costo dell’approvvigionamento energetico”.

Secondo il Ministro: “Fondamentale la gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica, da sempre servente delle acciaierie di Terni che avverrà nel 2029. C’è bisogno di chiarezza. Lo faremo nelle prossime settimane affinché sia ​​possibile convocare il tavolo conclusivo a febbraio”. 

A margine del confronto l’intervento del sindacato Ugl: “Riscontriamo che dopo un lungo dibattito di tutti i partecipanti è emerso che entro il 20 gennaio il ministro del Made Italy e Regione Umbria, su invito del Segretario nazionale Ugl Antonio Spera di stabilire un cronoprogramma di incontri specifici, cercheranno di trovare delle soluzioni per sciogliere il difficile nodo del caro energia sempre nel rispetto delle normative europee. Trovata o no la soluzione energetica ci sarà un incontro definitivo entro la fine di febbraio dove le parti daranno il loro parere per la firma o non dell’accordo di programma”.

Un incontro definito: “Semplicemente paradossale – da parte della Uilm – con i diversi soggetti istituzionali che hanno fatto dichiarazioni ambigue e senza assunzioni di responsabilità effettive sul tema del costo dell’energia posto da Arvedi. La delusione da parte nostra sull’incontro di oggi è stata pesante rispetto alle nostre aspettative di poter verificare la concretizzazione dell’accordo di programma. Siamo preoccupati sul protrarsi dello stato di incertezza sulla competitività di Ast che potrebbe scaricarsi sui lavoratori che in questi anni hanno già subito la disastrosa precedente gestione di Thyssenkrupp.”

La sigla della Fiom-Cgil ha tracciato un proprio bilancio: “Non registriamo passi in avanti, anzi una riduzione degli investimenti pubblici e privati dovuta al rinvio della produzione di acciaio magnetico. Inoltre, c’è una stretta sull’arco temporale per la soluzione del costo dell’energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028. L’azienda ha ribadito, infine, che senza una soluzione sul costo dell’energia, anche nella fase transitoria, sarà costretta ad incrementare l’importazione di semilavorati dall’Asia”.

Pertanto: “Coerentemente con quanto detto nei precedenti incontri, l’area a caldo deve rimanere centrale nelle produzioni di Terni e nei piani di sviluppo dell’intero ciclo integrato senza alcun impatto occupazionale, visto che ad oggi gli impianti non sono saturi e comunque non va incrementata l’importazione di bramme oltre l’attuale 10%”.

“Il 31 gennaio – ha dichiarato Sergio Cardinali, assessore comunale allo sviluppo economico – bisogna procedere o non procedere alla firma dell’accordo di programma. Grazie all’intervento del sindaco Stefano Bandecchi al tavolo sull’Ast presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, alla presenza tra gli altri del neo assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Umbria FrancescoDe Rebotti, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali, si è chiarito che non esistono ad oggi soluzioni possibili per ottenere uno sconto sui costi energetici che riguardi solo l’Ast. Il problema energetico in Italia riguarda tutto il settore manifatturiero e costituisce un problema per l’intera Europa, questo significa che da qui in avanti saranno necessarie scelte diverse per affrontarlo e risolverlo”. 

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