Pronto soccorso intasati, la denuncia della Fp Cgil e dell’opposizione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


«La situazione dei pronto soccorso è pesantissima per pazienti e operatori, ma quella del Galliera è certamente la più drammatica». Lo sostiene Luca Infantino, segretario generale Fp Cgil descrivendo la situazione dei pronto soccorso genovesi e dell’area metropolitana.

«In questi giorni sono presenti mediamente 70 pazienti mentre la capienza sarebbe di 51. Questa situazione comporta il fatto che molti pazienti sono parcheggiati nella cosiddetta “camera calda” che calda non è perché di notte si arriva anche a 15 gradi. Il personale – 6 infermieri e 3 operatori socio sanitari per turno – è stremato e avvilito».

Il segretario aggiunge: «La medicina territoriale è assente e soprattutto in questo periodo di feste, i pronto soccorso vengono presi d’assalto, ma in condizioni estreme come quelle descritte si rischia il venir meno del diritto alla salute. I cittadini pagano le tasse, che tra l’altro a Genova in proporzione sono tra le più care del Paese, e hanno diritto di essere curati e di lavorare in condizioni dignitose».

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

La Funzione Pubblica chiede di smettere di fare demagogia e fare più assunzioni: «Con i soldi spesi per il Tricapodanno si sarebbero potuti assumere 25 infermieri. davanti a questa prospettiva immagino che i genovesi sarebbero certamente stati d’accordo».

Domenica il presidente della Regione Marco Bucci aveva effettuato un sopralluogo non programmato intorno alle 10 al pronto soccorso proprio del Galliera. «Ho riscontrato una situazione simile a quella del sopralluogo del 23 dicembre − aveva detto al termine della visita − quindi accessi superiori alla media, qualche criticità gestita con professionalità dal personale, ma nessun vero allarme. Medici e infermieri lavorano con grande senso di responsabilità anche in questi giorni non semplici per le strutture ospedaliere del nostro territorio. A loro va il mio ringraziamento per l’operato che svolgono. Va valutata con attenzione la possibilità di alleggerire i pronto soccorso avvalendosi delle residenze sanitarie. Inoltre, voglio ricordare ai cittadini di avvalersi del medico di famiglia, degli influenza point o delle case di comunità in caso di situazioni non estremamente critiche prima di recarsi ai pronto soccorso».

Non è dello stesso avviso Selena Candia, capogruppo di Avs in consiglio regionale che domenica, a poche ore di distanza dal sopralluogo a sorpresa del presidente Bucci,  si è ritrovata per motivi personali al San Martino: «Bucci ha trovato una situazione sotto controllo negli ospedali. Provi a chiederlo a quel signore che al pronto soccorso del San Martino aspetta da 5 giorni su una barella, in attesa di essere trasferito in reparto. Alle 8 di mattina non c’erano postazioni libere dove collegare l’ossigeno. Alle 18 le barelle erano ovunque, con 96 persone prese in carico e 27 in attesa. Solo 4 i medici: non certo per colpa loro, ma perché sono tragicamente sotto organico nel disinteresse del centrodestra che governa. Le barelle erano ovunque, anche dalle vie di fuga. Ma intanto Bucci preferisce fare propaganda, sulla pelle dei pazienti».

Le fa eco il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano dopo un sopralluogo pomeridiano al Galliera: «Per il presidente Bucci, la situazione al Galliera oggi era tutto sommato accettabile. Domanda: ma il sopralluogo sbandierato sui social lui l’ha fatto nello stesso ospedale che poche ore dopo la sua uscita “a sorpresa” ho visitato io? Viviamo sullo stesso pianeta? Alle 17 il pronto soccorso era letteralmente intasato, con più di 100 pazienti. Decine di questi erano ancora in attesa. Sui volti dei sanitari si leggeva chiaramente l’imbarazzo di chi vorrebbe dare risposte celeri e assistenza in tempi accettabili. Bucci pretende di derubricare l’emergenza odierna a “qualche criticità”. Qualcuno gli ricordi che la campagna elettorale è finita ed è ora di mettere a terra soluzioni credibili. Anziché pretendere che i direttori taglino l’impossibile, perché non comincia lui a dare il buon esempio intervenendo sul carrozzone Alisa? Contestualmente costruisca un vero piano sanitario che suddivida le urgenze dalla medicina territoriale e dalle liste di attesa. Dire che è tutto in ordine significa affermare il falso. La verità la conoscono tutti. Gli operatori sanitari lavorano in condizioni precarie e basterebbe parlare con loro per rendersene conto. I Ps sono spesso intasati e il più delle volte i pazienti attendono di essere visitati in barella in camera calda, luogo inidoneo. Per Bucci, basterebbe rivolgersi ai medici di famiglia. Peccato che i cittadini lamentano l’impossibilità di parlare persino con la guardia medica. Il presidente scenda sulla terra e visiti i Ps con obiettività».

Sulla questione sanitaria, ampliando il discorso, intervine anche il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa: «La situazione sanitaria in Liguria è al collasso. La gestione della giunta Toti-Bucci continua a dimostrarsi inefficace, e le cittadine e i cittadini liguri ne pagano il prezzo. Il caso del pronto soccorso del Galliera è emblematico. La recente dichiarazione di Bucci, che minaccia di ‘far saltare le teste’ dei direttori generali delle Asl se non ripianano i conti, è l’ennesima dimostrazione di un approccio arrogante e populista. Bucci sembra ignorare il fatto che non si possono licenziare direttori generali dall’oggi al domani senza conseguenze legali e organizzative. Questa è una strategia di distrazione che non affronta i problemi reali: la malagestione della giunta Toti, di cui Bucci è diretta espressione. Di fronte a una sanità al collasso, la giunta Bucci ha inevitabilmente davanti a sé due soluzioni che vuole tenere nascoste il più possibile: tagli significativi o nuove tasse che graveranno sulle spalle delle cittadine e dei cittadini liguri. La mancata previsione di sedute di consiglio regionale sul bilancio a gennaio è un chiaro segnale della difficoltà nel far quadrare i conti. Tutto è stato rimandato a febbraio, ma i problemi non si risolveranno con rinvii: servono scelte coraggiose e competenti che questa giunta non è in grado di fare. Le festività natalizie hanno solo evidenziato ciò che denunciamo da anni. Turni scoperti, mancanza di barelle, ambulanze in coda per ore e un carico insostenibile per gli operatori sanitari. Aggiungere barelle nei pronto soccorso senza incrementare gli organici è un palliativo che peggiora le condizioni di lavoro e mette a rischio la qualità dell’assistenza ai pazienti. La Liguria merita un modello sanitario basato su una programmazione seria e sull’ascolto dei professionisti del settore. Non possiamo continuare a subire le conseguenze di una gestione che privilegia tagli indiscriminati e misure emergenziali. È ora di assumersi la piena responsabilità dei propri fallimenti».

 



Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link