Rapine in farmacia, l’associazione di categoria: «Noi bersaglio dei rapinatori, non bisogna reagire ai banditi»

«Questi atti di violenza, sproporzionata rispetto all’entità del bottino, sono un segnale di disperazione. Pur di rubare qualche centinaio di euro sono pronti a tutto. Noi siamo il bersaglio favorito in quanto rappresentiamo una delle poche attività commerciali dove ci si aspetta di trovare contanti».

Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Lazio, l’associazione dei farmacisti, ha appena parlato con i colleghi vittime della rapina avvenuta venerdì sera attorno alle 20 a piazza Istria. Due persone col viso coperto dal passamontagna hanno fatto irruzione nel negozio all’ora della chiusura impugnando un fucile (a pallini, con cui è stato sparato un colpo al soffitto) e pistola, utilizzata per dare tre botte in testa col calcio a uno dei tre proprietari. Cicconetti racconta: «Ha cercato di non consegnare lo zainetto di una dipendente ai rapinatori che già avevano ottenuto gli 800 euro tenuti in cassa. Le forze dell’ordine non hanno potuto intervenire all’istante in quanto il pulsante antirapina collegato con la centrale non ha funzionato».

Come interpreta l’episodio?

«Sono preoccupato per gli atti di violenza contro noi, professionisti sanitari. Polizia e carabinieri ci sono vicini e collaborano per garantire la nostra sicurezza ma a volte tutto avviene così velocemente da non permettere di arrivare in tempo. Abbiamo una convenzione con una società che ha a sua volta organizzato un sistema di pronto intervento. Non appena il pulsante sotto al bancone viene attivato, le telecamere trasmettono in commissariato le immagini di cosa sta accadendo sul posto da cui arriva l’allarme».

Che cosa pensate di fare?

«Ai miei colleghi raccomando di verificare il corretto funzionamento del pulsante. Ma soprattutto di n on reagire quando i banditi entrano in farmacia».

Non sarebbe opportuno limitare i pagamenti in contanti?

«Abbiamo tanti clienti anziani, non è possibile. Per fortuna molti utilizzano il Pos».

È un periodo particolarmente caldo?

«Sì, da ottobre a oggi le farmacie sono state bersaglio di almeno 4 rapine e di una spaccata per non parlare dei furti di prodotti, che sono quotidiani e più o meno frequenti, in base ai quartieri».

«Circa due settimane fa in via Donna Olimpia, a Monteverde, i rapinatori a bordo di una Fiat Panda hanno sfondato la vetrina e sono penetrati fino al bancone. Hanno portato via mille euro procurando danni ben superiori. Grazie all’efficienza delle forze dell’ordine, cui esprimiamo gratitudine, i colpevoli sono stati fermati dopo 3 giorni».

È stato vittima anche lei di rapine?

«Sono titolare di farmacia a Anzio. Lo scorso ottobre hanno scassinato la porta d’entrata e si sono portati via poche centinaia di euro lasciando danni per 12mila euro . È questo il vero problema. Ormai è noto che i contanti in cassa sono solitamente pochi e che la maggioranza dei clienti pagano con le carte elettroniche. E questo la dice lunga sul bisogno di denaro. Pur di raccogliere qualcosa, azzardano».

Per fortuna non sempre si arriva a tanto.

«Nel quadrante est di Roma tra Torre Angela, Tor Bella Monaca e Tivoli, è attivo un tipo specializzato nello scasso di distributori di preservativi che poi, evidentemente, spaccia per pochi spiccioli. Munito di frullino e cacciavite, entra in azione la notte. A una farmacia della zona è capitato 5 volte di seguito. L’autore è noto alla polizia. Viene fermato e rilasciato nel giro di 24 ore per mancanza di aggravanti. Una volta libero, ricomincia. Come vede di fronte a certi limiti di legge siamo tutti quanti impotenti».

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