Dalla “bomba Sinner” a quelle con i nomi dei calciatori del Napoli: i botti illegali più pericolosi

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Il botto illegale più ricercato del capodanno 2025 è la “bomba Sinner”, un vero e proprio ordigno molto pericoloso, capace di provocare gravi menomazioni. I carabinieri di Napoli l’hanno scovata tra centinaia di altri ordigni e petardi: un ordigno di colore arancione, come i capelli del campione altoatesino. Seguendo alcune chat Telegram e sui social, attraverso i quali era possibile addirittura fare gli ordini con consegne da Napoli in tutt’Italia, i militari sono arrivati nell’ abitazione di un 24enne incensurato dell’area Flegrea dove sono stati trovati 50 chili di materiale esplodente. 

Ecco quali sono i nomi dati negli ultimi anni a queste bombe.

Quest’anno l’attività di produzione, deposito e traffico di fuochi pirotecnici illegali – fanno sapere i carabinieri di Napoli – è iniziata prima rispetto al passato e di pari passo anche i sequestri. “Si tratta di ordigni pericolosissimi messi spesso nelle mani di giovanissimi. Persone inesperte e inconsapevoli che nascondono in cantine o in abitazioni del materiale potenzialmente letale. Un traffico di esplosivi pirotecnici che non si ferma ai confini partenopei ma che grazie al web si spinge in tutta Italia fino ad arrivare all’estero con spedizioni in tutto il mondo”. “I fuochi sequestrati dai carabinieri – viene ancora spiegato – con il prezioso contributo del nucleo artificieri, veri esperti del settore, si presentano sempre in ambienti dove la polvere da sparo aleggia nell’aria e anche un cellulare che si surriscalda può innescare la deflagrazione. Delle vere e proprie bombe tenute alle intemperie e spesso esposte all’umidità che tende a renderle ancor più pericolose”.

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Ogni dicembre, con l’avvicinarsi della fine dell’anno, iniziano a diffondersi i fuochi di Capodanno. Ai classici giochi pirotecnici, legali e regolarmente venduti negli esercizi commerciali, si affiancano come sempre i “botti” illegali, veri e propri ordigni che possono causare danni gravissimi e irreparabili agli arti, alla vista e all’udito, oltre a essere pericolosi per la vita umana. La fabbricazione e vendita di “botti” illegali è punita dall’articolo 678 del Codice penale, che prevede l’arresto dai 3 ai 18 mesi e un’ammenda fino a 247 euro. Le pene sono previste sia per chi vende ma anche per chi illegalmente acquista o utilizza fuochi.

I botti illegali portano spesso nomi di personaggi evocativi, legati alla storia recente o passata. Alcuni di questi ordigni, data la loro pericolosità, sono diventati tristemente noti. Uno dei primi botti artigianali a diffondersi è stato il “pallone di Maradona” o “bomba di Maradona”, omaggio al Pibe de Oro, leggenda del calcio mondiale e idolo del popolo partenopeo. Capace di contenere da 1 a 3 kg di polvere nera, ha conosciuto nuova popolarità dopo la morte dell’ex calciatore nel 2020. E si è anche evoluto in una versione diversa, chiamata “D10S”, rivestito con i colori della nazionale dell’Argentina e la scritta Dios col numero 10.

Molti sono i botti dedicati agli ex bomber azzurri del Napoli. Negli anni scorsi, c’era un superpetardo dedicato a Edinson Cavani, ex attaccante uruguaiano che ha fatto sognare i tifosi nelle stagioni dal 2010 al 2013. Si ricorda anche “A capa ‘e Lavezzi”, la testa di Lavezzi, dedicata al giocatore Ezequiel Lavezzi, altro idolo dei tifosi del Napoli, composto da una miscela di polvere esplosiva capace di provocare una detonazione da bomba. Più di recente, nel 2023, è comparso il “petardo Osihmen”: si tratta di un ordigno di tipo “Cobra” che prende il nome dal bomber nigeriano Victor Osimhen, all’epoca punta del Napoli. Sull’involucro che copre il botto sono presenti i colori azzurri della squadra partenopea e la maschera (stilizzata) indossata dall’attaccante.

Presente già a fine 2022, un altro ordigno illegale preoccupante è la “Bomba Kvara”, che prende il nome da Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli e della Georgia, tra i protagonisti del terzo Scudetto partenopeo. “Se chi la accende è a dieci metri di distanza rischia la vita”, hanno spiegato i carabinieri. Una di queste è stata fatta esplodere in sicurezza dalle forze dell’ordine in una cava: ha fatto un cratere di un metro. Negli anni scorsi è stato sequestrato anche il “pallone di Messi”, grande come un pallone e capace di distruggere una stanza di casa.

Secondo le forze dell’ordine, i festeggiamenti per la vittoria in Serie A del Napoli hanno portato i fuochisti della camorra a fabbricare per il 2023 la “Bomba Scudetto”. Si tratta di una Bomba Maradona potenziata, con un chilogrammo di polvere esplosiva dagli effetti potenzialmente distruttivi. Per dimostrarne la pericolosità, gli artificieri dei carabinieri hanno fatto esplodere l’ordigno in una cava: la deflagrazione ha provocato una frana. Al momento dello scoppio le pareti della cava si sono sgretolate cadendo al suolo e sollevando una densa nube di polvere.

La “Bomba Osama” si è diffusa a inizio anni Duemila e prende il nome di Osama Bin Laden, il noto terrorista islamico fondatore di Al-Qaeda morto nel 2011, in Pakistan, dopo un’operazione delle forze speciali americane. Si tratta di un vero e proprio ordigno, che può arrivare a contenere fino a 2-3 chilogrammi di esplosivo a basso potenziale. Più di recente, a partire dal 2017, si era invece diffuso un altro ordigno particolarmente pericoloso, ribattezzato “Kim O’ Coreano”, ispirato al dittatore nordcoreano Kim Jong-un che negli ultimi anni ha più volte spaventato il mondo con minacce nucleari.



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