In Sicilia i regali arrivano dalla legge finanziaria, con i contributi a pioggia

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#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Se ci fossero ancora i cinepanettoni, potremmo suggerire un titolo nuovo: “Natale a Godrano”. Comune di 1067 abitanti (esattamente quanti i garibaldini al seguito del Generale nel famoso sbarco dell’11 maggio 1860, a Marsala), Godrano è il tradizionale borgo a metà della Madonie, con il bosco e il castello, il laghetto e i prodotti tipici. Il video promozionale “Cosa vedere a Godrano” dura ben quattro minuti. Tanto basta.

Millesessantasette abitanti, dicevamo. Tra loro il sindaco, tale Daniele Bellini di Fratelli d’Italia, che ha diramato un comunicato stampa non per augurare ai godranesi (si chiameranno così?) le buone feste e il felice anno nuovo, ma per ringraziare ben tre deputati regionali per aver ottenuto quarantacinquemila euro per «l’acquisto di arredi», trentamila euro per il «gran galà equestre», sessantamila euro per «attività di promozione turistica» (perché Godrano, si sa, è un’irrinunciabile meta per chi visita la Sicilia), e infine settantacinquemila euro per interventi contro il «rischio di esclusione sociale». A Godrano nessuno rimane indietro.

Ha fatto quaterna, il sindaco di Godrano, e si è portato via ricchi premi. Lui come altri nella tombola della legge di bilancio approvata in queste ultime ore dal parlamento siciliano. Forse, più che una tombola, è un mercante in fiera.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Perché è successo quello che tutti sapevano, e che in queste pagine avevamo già raccontato, e anticipato: dopo le polemiche per i contributi a pioggia dati nel corso delle diverse leggi finanziarie a questa o quell’associazione vicina al deputato X, dopo gli scandali per la rete di associazioni addirittura nell’orbita di un solo deputato, dopo le inchieste della Corte dei Conti e i primi accertamenti delle Procure competenti, i vertici della Regione – presidente Renato Schifani in testa – avevano detto che non si sarebbe più verificato, che era immorale e imbarazzante ogni volta dover scendere a patti con i desiderata dei deputati per ottenere il via libera a manovre e assestamenti di bilancio. I contributi, dicevano, dovevano essere elargiti secondo regole trasparenti, evitando microfinanziamenti a pioggia a piccoli Comuni per accontentare clientele e bacini elettorali.

E invece, come racconta il caso di Godrano, è quello che è accaduto. Di nuovo. Questa volta il compromesso è stato questo: un milione di euro a deputato per avere l’ok alla manovra. E ancora una volta, la legge finanziaria della Regione più povera d’Europa (secondo Eurostat nel 2024 la Sicilia ha indossato la maglia nera per il numero di persone a rischio povertà: il trentotto per cento della popolazione) è servita per dare mance. I deputati si sono spartiti ottanta milioni di euro per distribuire soldi a enti e Comuni dei vari collegi elettorali senza alcun criterio, senza alcuna trasparenza. E il bello è che se ne vantano pure. Sui social, in queste ore, è tutto un susseguirsi di rivendicazioni: «Grazie a me il Comune di X avrà i soldi per…». O di ringraziamenti del tipo: Grazie al deputato x avremo…». Tutto un genuflettersi e rivendicare per questi regali fatti non con i soldi dei deputati, ma con i soldi di tutti.

Fare i regali e non pagarli di tasca tua, uno spasso. Scorrendo il corposo allegato alla manovra, le sagre finanziate sono sessanta, gli interventi per la promozione turistica centoottantasei. Tra questi, per ventisei Comuni il finanziamento è ripetuto due volte. Qui bisogna fare una precisazione, perché per evitare le polemiche precedenti, quando gli emendamenti finanziavano direttamente improbabili proloco, bande e associazioni di varia natura, adesso si è preferito dare i soldi ai Comuni.

Ufficialmente, dicono i deputati, per non finanziare direttamente i privati ed evitare problemi con le procure e i curiosoni, ma in realtà i soldi arriveranno ugualmente a destinazione, solo che faranno un passaggio in più, tramite i Comuni, appunto, e sarà più difficile tracciarli. Ancora, tra i beneficiari ci sono cento parrocchie, ventisette feste patronali, campi da tennis e campi da padel, rally (ben quattro quelli finanziati, un’insolita passione per una Regione con le strade colabrodo), tornei di volley e arti marziali. Un torneo cavalleresco. In totale i contributi erogati sono milleventidue. La media è di diciotto a deputato.

San Michele di Ganzaria, ad esempio, provincia di Catania, feudo dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e del figliolo Giuseppe, oggi deputato regionale (e chi lo doveva dire?): trecentomila euro per la sistemazione di una via, più gli immancabili cinquantamila euro per le “manifestazioni di promozione culturale e turistica”.

Comiso, città del capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, ottiene soldi per tutto: dal cimitero al campetto di calcio. Ci sono finanziamenti per tutti i gusti, per la sagra del ficodindia e per la manifestazione sulle “radici del cannolo”. E ogni stagione ha la sua sagra, come si conviene: dalla festa di primavera di San Cipirello, all’estate di Trabia, per finire alle “Notti di ghiaccio” dell’inverno di Marineo. E che dire del “Festival del lavoro”, che si terrà a Caltanissetta, per sole duecentomila euro.

Anche il Partito democratico ha messo la sua firma, spaccandosi, tanto per cambiare, tra chi diceva che era meglio rinunciare, per dare un segnale. Così chiedeva la segretaria Elly Schlein. E invece alla fine anche i deputati di opposizione tengono collegio. Solo che, per salvare la faccia, hanno anche inserito un emendamento che sa di beffa (e compiace la linea antifa della segretaria): ottantacinquemila euro per celebrare «i valori dell’Antifascismo e della Resistenza» il 25 aprile 2025. Unica eccezione al sistema di spartizione è stato il deputato del gruppo misto Ismaele La Vardera: ha rifiutato di distribuire il suo milione, il Grinch.

Ma per fortuna il Grinch è uno e i regali invece sono per tutti. Ad esempio, sono per gli amministratori delle tante partecipate della Regione, molte delle quali stabilmente in perdita. La legge prevede che in caso di tre bilanci consecutivi in rosso, scatti una moratoria per gli amministratori e la loro sospensione. O meglio, prevedeva la moratoria. Nella Finanziaria, un piccolo comma aggiunge che sono esclusi, dal conto dei tre anni in perdita, quelli della pandemia Covid, cioè dal 2020 al 2022. Così, sono tutti salvi.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

E se non pagano gli amministratori, perché devono pagare gli utenti? Altra norma, dunque, e altro regalo: sarà la Regione, infatti, a coprire le perdite di Siciliacque, l’ente gestore della rete idrica, per le bollette non pagate non gli utenti. Si, avete capito bene: la Regione paga la posto degli evasori (fessi quelli che hanno pagato, allora). Una norma che nasce per cercare di placare gli animi nelle zone della Sicilia dove più pesante è l’effetto della siccità del 2024. La cifra stanziata è di dieci milioni di euro.

A proposito di povertà, c’è anche il regalo per i siciliani. Una norma di tre righe, inserita fra le settantacinque pagine fitte di contributi a pioggia. Serve a regolamentare l’ultima trovata del governo regionale: il reddito di povertà. «Non chiamatelo reddito di cittadinanza – dice Schifani a chi fa notare la similitudine con l’odiata misura bandiera dei Cinquestelle – perché è molto diverso». E in effetti lo è. A differenza dell’originale, infatti, la copia siciliana del reddito non prevederà alcun obbligo di prestazioni lavorative per i beneficiari. Insomma, il contributo previsto per i beneficiari, cinquemila euro, non comporterà nessuna formazione né lavoro socialmente utile. Sarà gratis. In Sicilia è Natale davvero per tutti.



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