In pensione con età diverse dal solito, ancora prima del previsto, questo è quanto viene stabilito adesso dalla legge di Bilancio del governo Meloni. Ma a chi verrà concessa la facoltà di uscire in anticipo di 16 mesi rispetto a prima? Perché in effetti è di questo che si tratta. Una uscita 16 mesi prima che apre alle pensioni 2025 con tre nuove età. Si parte dai 62,8 anni e si finisce a 69,8 anni. Una concreta possibilità di anticipare una pensione anche con solo 20 anni di contributi. Ecco la guida alla novità e come funziona.
Pensioni 2025 anche a 62,8 anni con 20 di contributi
Quello di cui parliamo oggi è un beneficio riservato esclusivamente alle lavoratrici donne che rispettano due paletti ben precisi che sono:
- primo contributo versato non antecedente il primo gennaio 1996;
- almeno un figlio avuto durante la vita.
In buona sostanza si tratta di una novità che riguarda lavoratrici madri che hanno il primo accredito soltanto in epoca contributiva. E quando parliamo di primo accredito facciamo riferimento ai contributi a qualsiasi titolo versati, quindi anche eventualmente i contributi figurativi.
Cosa ha fatto effettivamente il governo meloni per queste contribuenti? In sostanza la novità che è stata prodotta dalla legge di Bilancio è una modifica di una vecchia norma della riforma Dini. Nel dettaglio viene corretto l’articolo numero 1 comma 40 lettera C della legge numero 335 del 1995.
Pensioni 2025 con tre nuove età: da 62,8 a 65,8 e infine a 69,8 anni, bastano 20 anni di versamenti
Secondo questo dettame normativo, le pensioni calcolate esclusivamente secondo il sistema contributivo concedono alle donne con figli avuti un un anticipo sull’età pensionabile. Un anticipo commisurato ai figli avuti e tanto più elevato quanti più figli ha avuto la lavoratrice. Fino alla modifica della legge di Bilancio che entrerà in vigore nel 2025 questo anticipo è stato pari a quattro mesi per ogni figlio avuto fino a massimo 12 mesi per chi ne ha avuti 3 o più. In pratica, fino a massimo un anno di sconto. Oggi viene ritoccato il limite, con l’anticipo di 4 mesi a figlio che resta lo stesso, ma arrivando a concedere fino a un massimo di 16 mesi per le lavoratrici con 4 o più figli avuti.
Libera scelta alle lavoratrici
La scelta è della lavoratrice che può decidere di andare in pensione con tre nuove età nel 2025 o di restare a lavorare senza godere di questo anticipo. Ma sfruttando all’età prevista in origine, l’applicazione di un coefficiente di trasformazione maggiorato in misura pari ad un anno per quante hanno avuto fino a due figli e di due anni per quelle che ne hanno avuti di più.
Di fatto, godendo di una pensione più elevata.
Dal momento che si parla di prestazioni calcolate solo con il sistema contributivo, è evidente che si parla di tre diverse misure che sono:
- pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di versamenti;
- pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di versamenti;
- pensione di vecchiaia contributiva con 71 anni di età e 5 anni di versamenti.
Ecco le regole di pensione 2025 da rispettare adesso
La pensione anticipata contributiva si centra solo se la pensione a 64 anni di età raggiunge un importo pari a 3 volte l’assegno sociale. Se l’interessata a questa misura è donna con figli avuti, nel caso di un solo figlio la pensione minima da raggiungere sarà pari a 2,8 volte l’assegno sociale, mentre per le donne con più figli la pensione può essere pari a 2,6 volte l’assegno sociale.
La pensione di vecchiaia invece si centra solo se la pensione arriva almeno ad essere pari all’assegno sociale. I vincoli di importo che le pensioni in regime contributivo prevedono sono questi. Invece per la pensione a 71 anni nessun vincolo di importo minimo.
Quindi, ricapitolando, con 16 mesi di sconto nel 2025 potranno andare in pensione le lavoratrici che hanno avuto almeno 4 o più figli, ad età diverse da quelle conosciute fino ad oggi. A 62,8 anni di età chi rispetta tutti i requisiti per la pensione anticipata contributiva. A 65,8 anni di età per le contributive che puntano alla pensione di vecchiaia che altrimenti arriverebbe solo a 67 anni. Ed infine a 69,8 anni di età per chi deve accedere alla pensione di vecchiaia con 71 anni di versamenti.
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