Siracusa. E’ tempo di bilanci, politica inerme massacra il territorio: cittadini sofferenti, Sindaco & Co nel lusso (pagato dai siracusani)

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Chi ha in mano l’educazione può cambiare la faccia del mondo» diceva Gottfried Wilhelm Von Leibnitz.

La questione vitale che s’agita nell’epoca in cui viviamo è una questione di Educazione. Si tratta di proporre al consenso della città, messa in libertà di esprimere la sua volontà, l’ordine che par migliore e di ‘educare’ con tutti i mezzi possibili gli uomini a svilupparlo, ad operare conformemente. E’ una condizione per salvare il nostro territorio.

Colla teoria dei ‘diritti’ possiamo insorgere o rovesciare gli ostacoli, ma non fondare forte e durevole l’armonia di tutti gli elementi che compongono la città. Colla teoria della felicità, del ‘ben essere’, dato per oggetto primo alla vita, noi formeremo uomini egoisti.

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Qualcuno osservava che l’educazione è il pane dell’anima

L’educazione si indirizza alle facoltà morali, l’istruzione agli intellettuali. La prima sviluppa nell’uomo la conoscenza dei suoi doveri, la seconda rende l’uomo capace di praticarli. Senza istruzione, l’educazione sarebbe troppo sovente inefficace; senza educazione, l’istruzione sarebbe come una leva mancante di un punto di appoggio. L’appoggio che riguarda la mancata coscienza nel saper valutare il valore delle persone che si candidano alla conduzione della città. Di sindaci scadenti come sono coloro che l’hanno votato, quindi quelle memorie e lasciamo vuoti l’intelletto e la coscienza.

Il sindaco ha presentato la rendicontazione di un ‘anno a suo vedere da favola’ per la città sofferente, una visione ‘infantile e superficiale’. Una giunta prigioniera dei suoi voleri e capricci, assessori supini, prostrati e frustrati ai fini della riscossione del conquibus lauto mensile. Pubblicare tratti della sintesi del suo programma sarebbe una offesa per i cittadini.

E’ ridicolo non tener conto della 35esima edizione di ‘Qualità della Vita’ 

La storica indagine de ‘Il Sole 24 Ore’ che misura la vivibilità delle 107 province italiane, colloca Siracusa ancora in fondo alla classifica. La collocazione è preclusione della nostra educazione culturale di non avere le condizioni di scelte, di discernimento e di virtù poco o nulla. Bisognerebbe interessarsi di chiedere chi sappia meglio, non chi sappia di più.

Siracusa occupa uno degli ultimi posti della graduatoria: siamo infatti 104esimi, senza migliorare la già pessima posizione dello scorso anno, lontanissimi da risultati accettabili. Ragusa è 81ma, Catania 83ma, Trapani 85ma. Dicevamo la teoria della felicità del soggetto che occupa lo scranno più alto della città, che vive nel ‘ben essere’, dato per oggetto primo alla vita, di uomini superficiale, come recita un vecchio detto: ‘Mbriachi e picciriddi, Dio l’aiuta’.

A che serve interrogarci retoricamente sul perchè i nostri giovani preferiscono andare via se non prendiamo in esame tutti i nostri problemi endemici che incidono in maniera negativa sul benessere economico e sociale del nostro territorio? Piangere sul latte versato, un latte che dopo tredici anni di governo assoluto di questo sindaco è diventato acido e velenoso per tutti i cittadini, con la locuzione ‘senza se e senza ma’.

Il dovere del siracusano di eleggere un sindaco capace è fallito

‘Chi è causa del suo mal pianga sé stesso’, inutile addossare la responsabilità ad altri. Siracusa non può continuare a vivere sulle spalle del suo passato glorioso; fino a qualche decennio fa era invidiata in tutto il Meridione, è conosciuta in tutto il mondo e continua a farci sognare per quello che era.

Lo sforzo comune deve essere quello di sognare (da svegli) per il suo presente, al momento assai mediocre, e per il suo futuro, speriamo meno incerto di quanto appaia ora.

Rapporto Istat, inflazione al 2% (enorme): la peggiore in Sicilia

La ciliegina sulla martoriata torta siracusana riguarda il nuovo rapporto Istat sull’inflazione di ottobre che mette in evidenza un dato preoccupante: l’impennata dei prezzi di alimentari e del carrello della spesa. Il Codacons lancia l’allarme per contenere i rincari e proteggere le famiglie.

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«Con una inflazione generale del +0,9% a ottobre, assistiamo a un aumento quasi triplo per i prezzi di alimentari, pari al +2,5% su base annua, e addirittura al +1,2% in un solo mese – spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons».

Nella città di Siracusa il risultato peggiore in tutta la Sicilia per quanto riguarda l’inflazione, e cioè l’aumento dei prezzi, che grava pesantemente sulle famiglie, già alle prese con una gravissima crisi economica. 

Pesanti aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli dovuti per decisioni nazionali e regionali. Trapani, con un aumento annuo di 150 euro per famiglia e un’inflazione dello 0,7%, è la città siciliana meno colpita dall’aumento del costo della vita, posizionandosi al 71° posto nella graduatoria italiana.

Il Comune cosa fa per difendere il potere d’acquisto di noi siracusani? 

Assolutamente nulla! Tiene i tributi comunali al massimo (addizionale Irpef, Imu e così via dicendo) e non sostiene in alcun modo il commercio locale, che potrebbe servire a calmierare i prezzi e ad impedire che la grande distribuzione, tutta in mano ad imprese di fuori provincia, che drenano denaro dal territorio in quantità, impoverendolo. Basti guardare che fine ha fatto il mercato di via Giarre, in una zona popolare, ma ormai ridotto ai minimi termini. 

Il Comune di Siracusa continua ad interessarsi di superficialità, si disinteressa della pesantissima difficoltà delle famiglie siracusane a fare la spesa, certificata da tutte le statistiche, non se ne importa proprio. 

I numeri del massacro di Siracusa iniziano con la sventura di questo sindaco. che comincia da vicesindaco a metà 2013 per poi diventare primo cittadino, ‘fra presunte firme false, probabili brogli elettorali e sentenze creative del Cga nel 2018’.

Oggi come dieci anni fa, come dire, per essere estremamente chiari, il sindaco Italia, Coppa, Granata e soci raccontano solenni fandonie ai siracusani. Insomma vi sarebbero tutti i presupposti per attribuire a loro la mala gestione e quindi il massacro perpetrato a Siracusa. E continuano a farlo.

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Le indennità d’oro al Vermexio

Il sindaco, giunta e consiglieri comunali hanno deciso di essere i nuovi ricchi coi soldi dei Siracusani.  L’attuale sindaco ha aumentato le tasse al massimo possibile, dopo aver promesso in campagna elettorale che le avrebbe ridotte: un’altra immancabile bugia. I fatti sono evidenti, chi amministra è riuscito a piegare, soldi alla mano, qualunque possibile opposizione che per la verità non ha resistito più di pochi secondi.

Nessuno dei 32 nuovi consiglieri ha provato a mettersi dalla parte dei poveri e dei nuovi poveri, nessuno ha rinunciato ai duemila e cinquecento euro al mese, tantomeno lo hanno fatto gli assessori gestiti come birilli strategici dall’attuale sindaco. Insomma, consiglieri e assessori sono la nuova casta, insieme costano 150mila euro al mese ai siracusani, in barba alle numerose persone a Siracusa che vivono in condizioni di indigenza e che non sanno come arrivare alla fine del mese. 

E’ un grande scandalo e siamo oggettivamente e per l’ennesima volta delusi da un Consiglio comunale che forse era meglio non fosse stato mai eletto, almeno i siracusani avrebbero risparmiato 5 milioni e 280 mila euro per i prossimi cinque anni. 

Ecco il dettaglio: Il consigliere comunale percepisce 2.750 euro mensili, moltiplicato per 32 consiglieri comunali il costo diventa di 88.000 euro al mese; l’assessore comunale percepisce 7.176 euro mensili, moltiplicato per 9 assessori il costo è di 64.584 euro al mese; il presidente e il vicepresidente del Consiglio comunale percepiscono rispettivamente 7.176 euro al mese e 4.305 euro al mese, per un costo mensile di 11.481 euro; il vicesindaco percepisce 8.680 euro mensili; Dulcis in fundo il sindaco percepisce 11.960 euro mensili, poco meno del Presidente della Regione Sicilia. Fatti i conti questa ‘cinquantina’ di soggetti costano ai siracusani 176.000 euro al mese che con le note spese di incarichi politici gratuiti per finta superano abbondantemente i 200.000 euro mensili. Insomma il totale della casta costerebbe ai siracusani la bellezza di 12 milioni di euro in cinque anni. La metà di questa cifra (ovvero 6 milioni di euro), se venisse decurtata ai presunti politici, andrebbe destinata alla riduzione delle tasse per i cittadini e si aumenterebbero i servizi. Subito!! 

La città non può attendere: disagiati e nuovi poveri sono già troppi!

E’ inaccettabile che sindaco, giunta e consiglieri con queste indennità d’oro decidano con un voto praticamente unanime di essere loro i nuovi ricchi. Però la vergogna non abita al Vermexio né tantomeno alberga negli elettori siracusani che l’hanno votato.

di Giuseppe Bianca 31 Dicembre 2024 | 10:24
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