Arrampicata-mania: triplicano i tesserati in 5 anni, più di 21 mila in Lombardia. «Merito delle Olimpiadi di Tokyo»

C’è chi dice sia merito delle Olimpiadi di Tokyo, quando l’arrampicata sportiva è stata inserita all’interno del programma dei Giochi, sdoganando quello che fino ad allora era considerato uno sport «estremo», un po’ di nicchia. C’è chi invece sostiene che questa disciplina sportiva abbia delle caratteristiche flessibili e adatte a tutti e che sia un ottimo modo per staccare la spina, pensando solo a divertirsi in un modo anche abbastanza economico: alla fine bastano un paio di «scarpette» e un ingresso in una palestra attrezzata. La ragione forse sta nel mezzo ma è innegabile che la passione in costante crescita degli italiani (e dei lombardi soprattutto) per questo sport non si arresta.

Amatori e agonisti

A certificarlo sono i numeri della Fasi (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana): nella Penisola negli ultimi sei anni il numero totale di tesserati, che comprende agonisti e appassionati, è più che triplicato. Se nel 2018 se ne contavano 30 mila, nel 2024 sono arrivati a più di 97 mila (di cui 38 mila donne), con 292 società sportive affiliate. In Lombardia, dai quasi 8 mila tesserati del 2019 si è passati ai 21.250 dell’anno appena concluso (13 mila solo a Milano), battendo anche il Piemonte (a 20.500), che nel 2023 guidava la classifica. Il territorio lombardo inoltre è diventato anche la prima regione per numero di società (50 regolarmente affiliate). «I numeri di chi pratica questo sport crescono e sono comunque nettamente superiori rispetto a quelli dei tesserati perché non tutti decidono di farlo. La cifra registrata è quindi solo una piccola fetta del totale — precisa Tullio Parravicini, presidente del comitato Fasi Lombardia —. Noi abbiamo un numero di impianti sul territorio decisamente più ampio rispetto a qualsiasi altra regione. Inoltre, il presidente nazionale, Davide Battistella, ha voluto portare i centri federali di preparazione olimpica qui in Lombardia e noi abbiamo coinvolto gli impianti di Urban Wall a Pero e Big Walls a Brugherio».

L’effetto «Olimpiadi»

Guardando nel dettaglio le caratteristiche degli arrampicatori lombardi, la vera impennata di nuovi appassionati si è registrato tra il 2023 e il 2024, con un salto degli adulti amatoriali che si cristallizza in oltre 13 mila tesserati contro i poco più di 6mila del 2023. Una cifra raddoppiata: «Questo aumento è stato possibile non solo per le Olimpiadi, che hanno comunque eliminato la tendenza a considerarlo soltanto uno sport pericoloso, ma anche grazie a un’imprenditoria lungimirante, che ha visto nell’arrampicata uno sport economico e divertente — aggiunge Parravicini —. Con caratteristiche diverse, ogni tipo di arrampicata è una sfida con se stessi ma molto conviviale. Chi frequenta le palestre sa che ci si aiuta sempre per risolvere un problema nella salita. Servono forza, determinazione e impegno psichico, ma in particolare la voglia di vincere la paura e questo aspetto è molto interessante nel processo di crescita dei piccoli. Ad esempio, per i ragazzi che hanno difficoltà di concentrazione è una pratica molto formativa».

Disciplina adatta a tutti

E se oggi gli impianti di arrampicata sportiva sono diventati anche meta di gite scolastiche, è altrettanto vero che non esiste una fascia d’età precisa per cimentarsi in questo sport: «Esistono anche corsi per pensionati, potrete vedere persone con i capelli bianchi allenarsi vicino ai ragazzi più giovani perché l’arrampicata è democratica, con livelli e modi per praticarla a ogni età, con difficoltà molto diverse e un range molto ampio. Si tratta di una motricità fisica completa, come il nuoto, al quale aggiungi il fattore convivialità, grazie alla possibilità di allenarsi spesso con un compagno».

Vai a tutte le notizie di Milano

Iscriviti alla newsletter di Corriere Milano