A partire dal 1° gennaio 2025, le tariffe sulle autostrade gestite da Autostrade per l’Italia sono aumentate dell’1,8%. Rimasti invariati, invece, tutti i pedaggi delle 22 società concessionarie autostradali coinvolte nell’aggiornamento dei piani economico-finanziari. La decisione, presa dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle finanze è stata comunicata dallo stesso Mit e giustificata come allineamento all’orientamento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
La rete gestita da Autostrade per l’Italia comprende circa 2.800 km di autostrade in tutta Italia. In Liguria gestisce la A7, la A26 e parte della A10 (da Genova a Savona) e della A12 (da Genova a Sestri Levante).
Su richiesta del Mit, Aspi ha confermato che gli sconti generalizzati per gli utenti saranno mantenuti. La sospensione di tali sconti avrebbe comportato un aumento complessivo delle tariffe pari a circa il 3%.
«L’aumento dei pedaggi autostradali concessi dal ministero dei Trasporti ad Aspi non è ammissibile e accettabile − dice il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello − ogni giorno chi viaggia sulle autostrade liguri sa quando parte ma non sa quando arriva, costretto a continui cambi di carreggiata, code estenuanti e cantieri infiniti. Con una rete autostradale in cui i tempi di percorrenza spesso superano quelli della viabilità ordinaria. In Liguria i disagi per gli utenti sono maggiori rispetto ad altre reti autostradali e non è pensabile prevedere pedaggi più alti: oltre il danno, la beffa. Una beffa a firma Salvini e Rixi, nel silenzio assordante del presidente Bucci e dell’assessore alle infrastrutture Giampedrone. La giunta intervenga e fermi i rincari per la rete autostradale ligure, i cittadini non solo non dovrebbero subire gli aumenti, ma non dovrebbero neanche pagare il pedaggio. Lo abbiamo già chiesto per l’autostrada A6, lo chiediamo per tutte le altre tratte».
Il senatore Pd Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato evidenzia i due pesi-due misure della Regione Liguria su treni e autostrade: «”La decisione del presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, di sospendere gli aumenti tariffari sulla rete ferroviaria regionale è una misura di buon senso che accogliamo favorevolmente, poiché sarebbe una beffa aumentare la tariffa a fronte dei gravi disagi vissuti quotidianamente dai pendolari liguri a causa di ritardi, soppressioni di treni e lavori infrastrutturali che hanno peggiorato sensibilmente il servizio negli ultimi mesi. Non è la soluzione del problema dei trasporti che il governo continua ad ignorare ma almeno è un segnale di attenzione verso i cittadini, già messi a dura prova da un sistema di trasporti sempre meno efficiente e spesso inadeguato. Tuttavia non possiamo fare a meno di notare l’assoluta incoerenza del governo nazionale, che ha permesso aumenti tariffari sulle tratte autostradali, nonostante i pesantissimi disagi subiti da cittadini e imprese. Code interminabili, cantieri senza fine e la mancata sostituzione delle barriere fonoassorbenti rendono il servizio autostradale in Liguria lontano anni luce dagli standard minimi di decenza. Non è accettabile che, a fronte di una condizione di così grave insufficienza, si chieda agli utenti di pagare di più, aggravando ulteriormente il loro carico economico».
Il senatore Basso ricorda le numerose iniziative promosse in questi anni per sospendere gli aumenti tariffari autostradali e ripristinare un livello adeguato di servizio: «Dal 2023 ho presentato emendamenti e proposte di legge per bloccare gli aumenti sulle autostrade liguri fino alla conclusione dei lavori e al ritorno alla normalità. In ogni occasione, le proposte sono state sistematicamente respinte dalla maggioranza di centrodestra. Questo governo continua a privilegiare gli interessi delle concessionarie a scapito dei diritti dei cittadini»
Fra le principali iniziative parlamentari promosse elenca:
•Gennaio 2023. Presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe per cancellare gli aumenti tariffari sulle autostrade liguri fino alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza e al ripristino delle barriere. Bocciato dalla maggioranza.
•Luglio 2023. Proposta di un ordine del giorno per sospendere i pedaggi su tutte le tratte interessate dai cantieri in Liguria. Respinto dal governo.
•Gennaio 2024. Rinnovato appello al blocco degli aumenti, attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio, che avrebbe garantito una moratoria sulle tariffe in caso di disservizi. Anche questo, respinto dal governo.
•Luglio 2024. Presentazione di un emendamento al decreto Infrastrutture, insieme alla senatrice Annamaria Furlan, per esentare i pedaggi autostradali sulle tratte liguri più colpite dai lavori. Bocciato dalla maggioranza.
«Di fronte a una Liguria paralizzata, con autostrade spesso impraticabili e un sistema ferroviario che fa acqua da tutte le parti, è necessario un cambio di passo radicale. Il Partito Democratico continuerà a battersi per garantire tariffe eque, servizi efficienti e un sistema di trasporti degno di un paese moderno. Chiediamo al governo di intervenire immediatamente per bloccare gli aumenti autostradali, applicando lo stesso principio di equità che la Giunta regionale ha annunciato per la sospensione degli aumenti ferroviari in Liguria».
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