cosa comprano i torinesi e quali sono le regole dei saldi

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Sabato 4 gennaio in Piemonte iniziano i saldi invernali. A Torino e provincia la spesa stimata è di oltre 390milioni di euro mentre, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, in Italia ogni persona spenderà circa 138 euro e ogni famiglia 307 euro per un giro di affari di 4,9 miliardi di euro. Saranno 16 milioni le famiglie italiane che si dedicheranno allo shopping nel periodo dei saldi. 

I saldi durano otto settimane, che possono anche non essere continuative. Sono i Comuni, ciascuno autonomamente, a definire la scansione temporale di questo periodo, definendo il termine dei ribassi. Gli esercenti sono vincolati a queste tempistiche e hanno l’obbligo di rispettarle. 

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Cosa acquisteranno i torinesi

“I saldi che stanno per partire – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – rimangono un momento importante non più solo per abbigliamento ed accessori ma anche per altri comparti, come l’intimo, il tessile, l’arredo e gli accessori per la casa, fino alla tecnologia e agli elettrodomestici. Non è semplice fare previsioni per la stagione dei saldi, ma possiamo osservare che gli acquisti natalizi sono stati poco orientati su cappotti e capi pesanti e potranno lasciare ai saldi occasioni interessanti per un’ampia fascia di clientela. Per chi è rimasto in città sabato l’occasione sarà ghiotta”.

 

“Con il commercio anche i saldi stanno cambiando – evidenzia Roberto Orecchia, presidente del Gruppo Moda di Ascom Confcommercio Torino e provincia -. Rispetto a 10 anni fa, quando i clienti aspettavano i saldi per comprare quel capo in più che diventava accessibile con il 30 o 40% di sconto, oggi si punta all’acquisto del ‘necessario’ per la vita quotidiana. Soprattutto per la fascia media e per chi non vuole il fast fashion, il saldo significa poter acquistare capi di qualità da indossare tutti i giorni. Si venderanno sicuramente pantaloni, camicie, maglie, giubbotti, giacconi da usare ancora in stagione. Il saldo è un’ottima occasione per chi vuole un prodotto di pregio e quello speciale servizio di consulenza che non manca mai nei nostri negozi. Saranno certamente saldi qualificati, in continuità con le proposte della stagione, e permetteranno uno shopping più consapevole e più attento da parte di una clientela, che si orienta sempre di più su capi anche importanti e di brand magari anche cari, ma con un’attenzione particolare all’utilizzo di ciò che si acquista”.

Confcommercio ricorda le regole base dei saldi:

  • Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
  • Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  • Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  • Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  • Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).

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